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Pedemontana, appello dell’Associazione Colli Briantei: “Salvaguardate il nostro Parco”

La questione Pedemontana non cessa di far discutere.

BoschiBernate

La questione Pedemontana non cessa di far discutere. Per molti un progetto obsoleto, rischia di stravolgere i territori coinvolti della Brianza. In particolare, sul Comune di Arcore, l’impatto sarebbe enorme. “Sarà per noi e per i comuni limitrofi non un generico problema urbanistico, sarà ‘il problema urbanistico’ dei prossimi anni. Ci aspettano anni di cantieri con centinaia di camion (e relativi tubi di scappamento), strade locali temporaneamente chiuse, disagi per il traffico”, è la preoccupazione che l’Associazione Colli Briantei ha espresso in una lunga lettera, che vi riportiamo qui di seguito integralmente.

L’associazione rivolge un accorato appello a chi verrà a governare la città con le prossime elezioni, chiedendo che vengano almeno vincolati a verde in modo cogente i terreni oggi inclusi nel Parco dei Colli Briantei, annettendoli al parco Regionale della Valle del Lambro.

 

Lettera dell’Associazione Colli Briantei

“Questo mese di settembre del 2021 ce lo ricorderemo a lungo. Per chi da oltre 15 anni si batte per una mobilità sostenibile in Brianza e contro un’opera obsoleta come Pedemontana Lombarda,  questo è stato certamente un periodo triste, tristissimo.
Incomprensibilmente, laddove persino i privati  avevano  deciso di non sostenere l’opera privandola  dei finanziamenti necessari (verosimilmente prevedendo volumi di traffico bassi tali da generare possibili perdite e non  profitti)  alla fine ci ha pensato lo stato, paga Pantalone, paghiamo noi.
La costituzione del  ministero della transizione ecologica, che tante aspettative aveva generato in chi ha a cuore il futuro dell’ambiente in Italia, si è rivelato come l’ennesima occasione persa.  Invece di pensare alla transizione ecologica il ministro ha pensato bene di finanziare un’opera che di ecologico ha ben poco, con buona pace dei (sono rimasti in pochi) sostenitori  dell’opera.

Per far passare il progetto lo si è  ridotto  rendendolo,  se possibile, ancor più devastante per quest’area del Vimercatese.  L’autostrada non collegherà più Malpensa ad Orio al Serio, ma si fermerà a Vimercate – innesto tangenziale intasando il già convulso traffico locale e consentendo la costruzione, nei campi tra Arcore e Velasca, di uno svincolo ‘monstre’, che già sulla cartina è più grande di Velasca stessa.

Comunque la si pensi, Pedemontana sarà per Arcore e per i comuni limitrofi non un generico problema urbanistico sarà “il problema urbanistico” dei prossimi anni. Ci aspettano anni di cantieri con centinaia di camion (e relativi tubi di scappamento), strade locali temporaneamente chiuse, disagi per il traffico, etc. etc.

Ma quello che più ci rammarica è la perdita della nostra identità territoriale. I boschi che circondano Arcore non sono solo il nostro ‘polmone verde’ sono la testimonianza di una Brianza vera, miracolosamente ancora intatta malgrado la sbornia cementificatrice degli ultimi 30 anni. Ogni arcorese di una certa età di quei boschi conserva ricordi ed emozioni, sono luoghi ed emozioni che purtroppo i nostri figli non avranno la fortuna di vivere.

Dulcis in fundo, ci potremmo chiedere: ma almeno servirà a ridurre il traffico sulla direttrice Est Ovest ?” Per la risposta ci affidiamo ad un’altra domanda, retorica questa volta: Si pensa davvero che i  problemi di traffico locale possano essere risolti da una autostrada che ha un costo al km altissimo? (si vedano a riguardo le tariffe per km della tratta già in essere). La domanda se preferite è: In quanti prenderanno l’autostrada ? Tutto onestamente lascia prevedere che saranno in pochi. I privati, prima del cospicuo finanziamento pubblico, si guardavano bene dall’investire  in Pedemontana,  evidentemente consideravano l’investimento poco attraente e visto che gli introiti di una autostrada sono direttamente proporzionali al numero di veicoli che vi transitano crediamo basti fare 2 + 2.

E cosa c’entrano le elezioni di Arcore? Cosa può fare un sindaco contro una decisione già presa a livelli così alti? Poco, molto poco purtroppo, siamo i primi a riconoscerlo e sarebbe illusorio dire il contrario. Durante questa campagna elettorale abbiamo letto i programmi dei candidati sindaco ed il tema Pedemontana compare in due su tre di essi, li  trovate sul sito del comune e vale la pena di leggerli,  noi lo abbiamo fatto.

Abbiamo chiesto ai tre candidati, durante gli incontri pubblici delle scorse settimane, un parere sull’opera chiedendo che si impegnino nelle sedi competenti,  insieme agli altri sindaci del territorio, alle associazioni ed ai cittadini, per chiedere che ci sia un ripensamento a livello politico. Ci è stato risposto che è difficile, il che è assolutamente vero,  però noi crediamo vada fatto comunque, non sempre  ci si deve accontentare della via più facile, non sempre bisogna subire decisioni altrui senza dire nulla.

Abbiamo quindi chiesto che, nel malaugurato caso l’opera venga portata a compimento, vengano almeno vincolati a verde in modo cogente i terreni oggi inclusi nel Parco dei Colli Briantei, annettendoli al parco Regionale della Valle del Lambro. Immaginare altro cemento ai lati della autostrada sarebbe davvero incomprensibile.

Abbiamo chiesto inoltre di non mollare nemmeno di un centimetro sulle opere di mitigazione e quelle di compensazione ambientale, purtroppo la storia delle opere in Italia ci dice che il rischio di avere un progetto al risparmio c’è e le mitigazioni e compensazioni sarebbero  le prime ad essere tagliate.

Abbiamo chiesto di valutare se davvero servano tre corsie (ripeto tre) per senso di marcia o se forse non sia possibile ridurle a due e con i soldi risparmiati farla tutta in trincea ricoperta.

Abbiamo chiesto infine che la tangenzialina di Arcore venga fatta prima della autostrada e non dopo, in caso contrario l’impatto sul traffico locale sarebbe devastante.

Tutti e tre i candidati sindaco hanno fornito, seppur con accenti diversi, rassicurazioni rispetto alle nostre richieste e si sono dichiarati disponibili  a stabilire un tavolo di lavoro con sindaci del territorio,  regione e governo centrale chi per rivedere l’opera chi per chiedere venga stralciata a fronte di progetti alternativi.

Vedremo,  il tempo è galantuomo.

Il 3 ottobre ci saranno le elezioni comunali e gli arcoresi decideranno democraticamente chi sarà a guidare la città nei prossimi anni, nell’era che potremmo definire ‘l’era dei camion e dei cantieri’.

Ci auguriamo che, chiunque vinca, voglia dialogare con i cittadini e le associazioni tenendo presente che noi non siamo quelli del “NO “ siamo quelli dell’”INVECE di Pedemontana” abbiamo  conoscenze sul tema, sensibilità ed  idee alternative realistiche.

Quello che certamente dovrà guidare tutti, chi amministra la cosa pubblica e noi cittadini, è la consapevolezza che quella dei nostri figli non è la generazione degli utopisti con in testa fiorellini colorati  e praticelli verdi, come qualche sprovveduto vorrebbe dipingerla, ma è l’ultima generazione che può fermare il cambiamento climatico, ce lo dice la scienza e ce lo dice da anni.

Prendiamoci, tutti, ma proprio tutti,  le nostre responsabilità, sta a  noi e non ad altri  mettere in pratica le indicazioni degli studiosi, ciascuno nel nostro piccolo, non dobbiamo farlo per noi, lo dobbiamo ai nostri figli”.

 

 

 

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