Attualità

Lazzate: prende a pugni la moglie e poi aggredisce anche i Carabinieri

Dopo aver chiesto l'intervento dei Carabinieri, una donna è stata aggredita dal proprio ex convivente che poi si è scagliato contro gli agenti che erano intervenuti per proteggere la donna.

pugno violenza freeweb

Domenica sera, in seguito alla richiesta di intervento pervenuta da una donna 33enne in forte stato di agitazione per la molesta presenza del suo ex convivente nei pressi della propria abitazione di Lazzate , la centrale operativa della Compagnia di Seregno ha inviato i carabinieri di Lentate sul Seveso per verificare la situazione. Nei pressi dall’abitazione, seduto su una panchina, i militari dell’Arma hanno trovato l’uomo, un 48enne di Milano ma di fatto anch’egli domiciliato da tempo a Lazzate che era in evidente stato di ebbrezza alcolica costando che il lunotto posteriore dell’autovettura della donna era stato frantumato.

Durante le fasi di accertamento, dinanzi i militari dell’Arma, l’uomo, un operaio con origini egiziane, operaio, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, si è improvvisamente scagliato contro la donna colpendola al volto con un pugno e ha scaraventato violentemente contro l’autovettura uno degli operanti che era intervenuto per bloccarlo.

Dopo il breve momento di concitazione i militari sono riusciti a bloccare l’uomo che è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale nonché denunciato per le lesioni personali procurate alla donna. La stessa è stata trasportata in “codice giallo” presso il pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo di Monza con diagnosi “trauma cranico” e 7 giorni di prognosi.

L’uomo è stato quindi trattenuto presso le camere di sicurezza del comando Arma di Lentate sul Seveso e poi, nella giornata di ieri trasferito presso il Tribunale di Monza dove è stato convalidato l’arresto e, in ragione dei gravi indizi di colpevolezza, «ritenuto quanto al pericolo di reiterazione del reato la sussistenza dell’esigenza cautelare di cui all’art. 274 let. c c.p.p. in ragione dell’oggettiva personalità dell’imputato desumibile non solo dai sui precedenti penali ma anche dalla dinamica stessa dei fatti che ne testimonia una certa irruenza nei modi tali da poter far concretizzare il rischio che questi commetta fatti di analoga natura, ritenuto tuttavia che le peculiari qualità dell’indagato ed in particolare la sua oggettiva familiarità con le forze dell’ordine possano indurre a ritenere allo stato sufficiente un innalzamento del contatto con le stesse tramite l’obbligo di presentazione quotidiano alla p.g.», il giudice ha disposto l’immediata liberazione con applicazione della misura cautelare in parola (obbligo di presentazione alla p.g.) con rinvio dell’udienza al prossimo 3 settembre.

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