Sociale

Dal Gran San Bernardo alla Puglia, 2 mila km lungo la via Francigena in nome della solidarietà

Il suo nome è Claudio Stucchi, 64 anni e non sentirli, membro da alcuni mesi dell'associazione con sede a Usmate Velate "Vivere aiutando a vivere", che si occupa di malati terminali.

claudio stucchi via francigena

Partito il 30 agosto dal passo del Gran San Bernardo per percorrere duemila chilometri a piedi, lungo la via Francigena, fino alla Puglia. Il suo nome è Claudio Stucchi,  64 anni e non sentirli, membro da alcuni mesi dell’associazione con sede a Usmate Velate “Vivere aiutando a vivere”, che si occupa di malati terminali. L’obiettivo del viaggio, per l’agente di commercio in pensione, è quello di raccogliere fondi in vista dell’acquisto di un nuovo furgone per l’associazione, destinato al trasporto di presidi medici al domicilio di persone in fase avanzata di malattia. Ma non solo.

“La decisione di intraprendere questo cammino nasce dalla mia necessità di compiere un percorso interiore di riscoperta di me stesso – spiega Stucchi. Ma ho pensato che avrei potuto essere utile anche all’associazione di cui faccio parte e quindi ho deciso di proporre a “Vivere Aiutando a Vivere” di organizzare una raccolta di fondi”.

Alle spalle un lungo percorso di preparazione e pianificazione, come l’allenamento sulle montagne del lecchese e tra i sentieri della Brianza. Per l’associazione Stucchi si occupa del trasporto e del recupero, una volta terminato il periodo di utilizzo, di letti, deambulatori, sollevatori e carrozzelle dal magazzino della sede di Usmate Velate alle case dei malati.

Il percorso

Duemila chilometri, e 90 tappe, lungo sentieri di montagna, mulattiere e strade più o meno battute, passando attraverso tutta l’Italia fino a Santa Maria di Leuca. Nei primi giorni, il volontario ha assaporato aria di casa, attraversando la sua regione lungo le strade del Lodigiano e del Pavese, tra risaie e siti storici. Sabato 11 settembre il presidente dell’associazione, Maria Grazia Nava, e il segretario, Maurizio Villa, sono andati a trovarlo nella sua tappa pavese, presso la chiesa dell’Ostello di Santa Maria in Betlem.

E sono quattro i mesi previsti per portare a termine il percorso. In questi giorni, Stucchi si trova nella zona di Fornovo di Taro, in Emilia ed è diretto a Cassio sull’Appennino. I volontari che lo hanno incontrato, lo hanno descritto come molto concentrato sul viaggio e pieno di energie.

L’associazione

Fondata nel 1995, “Vivere aiutando a vivere” opera da ventisei anni in Brianza, assistendo i malati oncologici o affetti da patologie cronico-degenerative e fornendo loro il materiale sanitario e l’assistenza di cui hanno bisogno. Sono centosei i volontari attualmente al lavoro tra compiti amministrativi e di logistica.

Il logo dell’associazione, una foglia di otto colori, ha un significato particolare. I colori rappresentano le varie fasi della vita, dalla giovinezza alla vecchiaia. I malati di cui si occupano non rientrano in una fascia d’età definita.

“ll nostro scopo primario è quello di evitare al malato ulteriore sofferenza, per quanto ci è possibile – aveva spiegato, in un’intervista del 2017, Maria Grazia Nava, presidente e tra i fondatori dell’associazione. “Vorremmo diffondere la cultura delle cure palliative e della terapia del dolore. Non tutti i cittadini sono infatti a conoscenza di questa possibilità. Bisogna sensibilizzare la popolazione. Per questo organizziamo serate divulgative, mercatini e manifestazioni ; scriviamo anche un notiziario”.

Per partecipare alla raccolta fondi per l’acquisto del furgone è possibile donare seguendo questo link oppure, mediante bollettino postale:

Poste Italiane: c.c.
n.33673203

Per donazioni mediante bonifico bancario: Banca Intesa: (IBAN)
IT80X0306909606100000118606 Intestata a: Associazione Vivere Aiutando a Vivere
Causale: “Camminare per Vivere”.

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