Ambiente

Il finanziamento a Pedemontana? Gli ambientalisti: “Sarà un disastro ecologico”

Un finanziamento fatto per la maggior parte con soldi pubblici e utile solo a devastare il territorio: MBNews ha parlato con due attivisti del comitato Insieme in Rete e del coordinamento NoPedemontana a proposito del recente finanziamento dell'austostrada.

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Decisamente, non una buona notizia. Di fronte al finanziamento arrivato a Pedemontana proprio allo scadere del limite prestabilito gli ambientalisti, pur non stupendosi, mostrano molta preoccupazione per il futuro del territorio della Brianza. Soprattutto, sono sdegnati dal ruolo (o meglio, non ruolo) del Ministro della Transizione Ecologica su questo tema, e non mancano di sottolineare come il finanziamento ci sia stato, sì, ma con fondi alla fin fine in maggior parte pubblici, non privati.

Comitato Insieme in Rete: “Preoccupante e ipocrita che qualcuno cerchi di spacciarla come un’infrastruttura green”

“La situazione è preoccupante, anche alla luce delle dichiarazioni fatte dal Ministro delle Infrastrutture che sembra convinto che questa sia un’autostrada green. Se questa è la transizione ecologica che ha in mente siamo messi bene – commenta a caldo Alberto Colombo, del comitato Insieme in Rete -. Servirà un approfondimento per capire meglio di cosa si tratta, dato che sul sito di Pedemontana non c’è nulla – continua -, ma alla fine dentro questa partita c’è un pezzo di finanziamento indiretto pubblico. La Bei sta in piedi con quello che arriva dai vari stati dell’Unione Europea, così come la Cassa Depositi e Prestiti è la longa manus del Ministero. In più c’era già stato il finanziamento di Regione Lombardia: insomma, Pedemontana è un’infrastruttura fatta con fondi pubblici, e ben pochi privati“.
Cosa vorrà dire Pedemontana per il territorio della Brianza? “Sapevamo della scadenza del 31 agosto, ed era evidente che si stessero dando un gran daffare per trovare i soldi. Immagino che sia stata una partita giocata ai tavoli nazionali, dove la Lega avrà fatto carte false e pressioni. Ora vedremo di capire cosa significa davvero, se di fatto possono già partire con qualcosa di più concreto. Ma quel che ci guadagna il territorio è chiaro: un disastro ambientale“. Anche perché al momento resta aperta la questione della bonifica nel territorio attraversato dalla tratta B2, contaminato dalla diossina del disastro di Seveso del 1976.

Coordinamento NoPedemontana: “Il finanziamento? Frutto di insistenza politica”

“Mi pare che il finanziamento sia soprattutto frutto di un’insistenza politica che ha fatto saltare fuori i soldi… che però sono soprattutto soldi pubblici. Si parla anche di una cordata di banche commerciali, vediamo chi sono e quanto ci mettono. Di certo c’è che il magheggio continua, e il project financing è una balla”. Non usa mezzi termini Davide Biggi, del coordinamento NoPedemontana, che continua: “Trovo preoccupante l’intermediazione del Ministero della Transizione Ecologica… o dovremmo forse dire Transazione? Il peso della politica, non più solo regionale, è stato impressionante”.
Ma questo non vuol dire smettere con le proteste. “Bisognerà che tutti i gruppi e le associazioni raccolgano le idee – conclude Biggi -, ma noi andiamo avanti. D’altra parte sapevamo che sarebbe successo: la battaglia continua, non siamo scoraggiati“.
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