Politica

Desio, elezioni: il M5S accoglie Conte: l’intervista al candidato sindaco Franzini

Nel giorno della visita dell'ex premier a Desio, Franzini spiega ad MBNews le priorità del suo programma ed esprime il suo parere, molto critico, riguardo alle polemiche in corso sull'uso di Villa Tittoni.

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Giuseppe Conte, svestiti ormai da tempo i panni da premier e calzati quelli da presidente del Movimento 5 Stelle, oggi, 8 settembre, incomincerà il suo tour di due giorni in Brianza in vista delle elezioni comunali previste il 3 e il 4 ottobre. Prima tappa Desio dove Conte incontrerà i cittadini e sosterrà la candidatura a sindaco di Denis Franzini e i componenti della lista del Movimento 5 Stelle che lo appoggia nel più popoloso Comune brianzolo in procinto di andare alle urne.

Proprio con Denis Franzini, tecnico EWS alla ST Microelettronica di Agrate Brianza, siciliano di origine, ma da oltre 20 anni a Desio, dove vive con la moglie e i tre figli, di cui uno, Luca, è nella lista locale del Movimento 5 Stelle, MBNews comincia le interviste a chi ha l’aspirazione di succedere a Roberto Corti nella carica di primo cittadino.

Avversari di Franzini, fra meno di un mese, saranno Jennifer Moro ( Partito DemocraticoDesio VivaSinistra Per Desio e Desio Libera),  Simone Gargiulo (LegaFratelli d’Italia e lista civica Per Desio), Stefano Motta (Forza Italia, UDC – Unione di Centro, la Lista Civica “Desio Popolare”, il movimento civico “SìAmo Desio”) e Guido Meda (Lista Civica Attivi per Desio).

L’INTERVISTA

Franzini, la prima domanda può sembrare scontata, ma forse lo è meno di quanto sembri. Perché ha scelto di candidarsi a sindaco di Desio?

Perché ritengo che ognuno di noi debba fare la sua parte per far funzionare meglio le cose, in questo caso la città. Noi del Movimento 5 Stelle usiamo l’espressione “diventare sindaco del proprio metro quadro” per descrivere l’impegno che ognuno dovrebbe prendersi. Io oggi ho deciso di fare un passo in più e prendermi cura di tutta la città, se i desiani mi daranno fiducia.

Dopo dieci anni di amministrazione di centro-sinistra con la Giunta guidata da Roberto Corti, quali crede siano ora le priorità e le cose da cambiare?

Tante cose che sono passate dal Consiglio comunale o sui media ad opera dei nostri consiglieri comunali uscenti, Sara Montrasio e Luca Pace, sono lontane dall’essere risolte. Penso alla ristrutturazione del centro sportivo, allo studio epidemiologico sull’inceneritore, alla bonifica di Cava molinara, al completamento delle opere di urbanizzazione nell’area ex Tilane, all’eliminazione delle barriere architettoniche. E mi fermo qui, ma ce ne sarebbero molte altre da fare e da cambiare.

In questi ultimi giorni si è riaccesa, soprattutto tra centrosinistra e centrodestra, la polemica su Villa Tittoni: luogo di eventi più o meno esclusivi o anche di feste “paesane”? Lei cosa ne pensa?

Il battibecco che si è sviluppato intorno agli eventi di Villa Tittoni non ci appassiona e ci sembra solo uno stratagemma per distogliere l’attenzione da problemi più gravi che la giunta uscente dovrebbe affrontare, tipo il disastro che hanno ottenuto con la bocciatura della fusione di A2A e AeB da parte del Consiglio di Stato. Inoltre, quello di Mondovisione non è l’unico modello possibile di gestione degli eventi in città, che siano in Villa Tittoni o altrove. Gli attuali amministratori se ne facciano una ragione.

Nei primi 100 giorni del suo eventuale mandato da sindaco cosa promette di riuscire a realizzare?

Sicuramente accelerare sull’eliminazione delle barriere architettoniche su cui finora è stato fatto solo il minimo sindacale. E poi incontrare i cittadini, soprattutto i giovani e mettere tutti in condizione di esprimersi su quello di cui la città ha bisogno, quartiere per quartiere. Infine, sempre come urgenza, monitorare lo stato di bisogno delle persone economicamente più svantaggiate, capire se possiamo intervenire con gli strumenti che grazie al Movimento 5 Stelle possono aiutare veramente, come il Reddito di Cittadinanza.

Cosa la differenzia dagli altri quattro candidati sindaco di Desio?

Forse l’essere un semplice cittadino prestato alla politica, come tutti quelli che sono entrati nel Movimento 5 Stelle da quando è nato. Nessuno di noi aveva esperienze pregresse, tutti ci siamo rimboccati le maniche, a vari livelli, e abbiamo imparato come si fa politica. Ora tocca a me.

Nella sua squadra di governo immagina un’apertura alla società civile, la presenza di tecnici o sarà predominante la componente politica?

Da sempre il Movimento 5 Stelle si muove così: persone con delle competenze specifiche e non i compagni di partito a cui bisogna garantire uno stipendio.

Come sta impostando la sua campagna elettorale, caratterizzata da tempi così ridotti? Come giudica quella dei suoi avversari?

La nostra è una campagna elettorale “ad personam”, nel senso che puntiamo molto sul passaparola e sulle persone che ci conoscono e che da sempre spendono giudizi positivi su di noi. L’unico evento che ci concediamo è ospitare il nostro presidente Giuseppe Conte oggi, mercoledì 8 settembre, per una passeggiata in centro e una chiacchierata coi cittadini. Per il resto ci trovate in piazza tutti i fine settimana pronti ad ascoltarvi.

Potrebbe peccare di oggettività, ma quale sarà secondo lei l’esito delle elezioni a Desio? Ritiene probabile una vittoria al primo turno? All’eventuale ballottaggio chi sosterrà?

Escluderei che qualcuno possa vincere al primo turno, sicuramente ci sarà un ballottaggio. Se non dovessimo arrivare noi primi o secondi faremo una riflessione, ora corriamo soli perché vogliamo essere l’alternativa a centrosinistra e centrodestra.

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