Cultura

Scuola di musica, a Lesmo si (ri)parte anche con un nuovo Coro per i bambini

Il Maestro Gianmaria Bellisario ci racconta una realtà che a Lesmo propone una varietà di corsi e progetti innovativi. Come quello dedicato ai più piccoli e la Never Seen Orchestra.

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Educare al gusto del bello, anche attraverso forme di arte e cultura. Far nascere e coltivare un possibile talento o una passione. La crescita sana di una generazione di giovani può e deve svilupparsi da questi obiettivi. A cui punta anche una realtà come la Scuola di musica “Città di Lesmo”.

Che dal 1998, con il contributo e la collaborazione dell’Amministrazione comunale e dell’Assessorato alla cultura, presenta un programma di corsi aperti a tutti coloro, bambini, giovani ed adulti, che intendono avvicinarsi all’apprendimento di uno strumento o perfezionare le proprie competenze musicali.

Dal canto al violino, dal pianoforte alla chitarra, solo per citarne alcune, fino alla spesso meno considerata arpa, sono molteplici le proposte dell’associazione Scuola di musica “Città di Lesmo”. E per la prossima stagione, che si aprirà domenica 12 settembre con l’Open Day, in programma dalle 16 alle 18.30 presso la sede di Piazza Dante, si aggiunge il progetto “Coro per bambini”.

Che si rivolge ad alunni in età scolare con l’obiettivo fondamentale, attraverso elementi basici e un contesto innovativo, di avvicinare i più piccoli all’esperienza musicale nel suo complesso ed eventualmente all’uso di uno strumento.

A spiegarci questa nuova iniziativa è il Maestro Gianmaria Bellisario, dal 2015 Direttore della Scuola di musica “Città di Lesmo”. Che, tra le altre cose, ci racconta anche della Never Seen Orchestra, una realtà, nata anche come gemmazione dell’associazione brianzola, che concede spazio al talento di giovani musicisti in concerti, aperti alla collaborazione di professionisti esterni, in cui si coniuga un’offerta classica e moderna.

L’INTERVISTA

Maestro Bellisario, la Scuola di musica “Città di Lesmo”, nel rispetto delle normative anti-Covid, è pronta ad una nuova stagione didattica in presenza. Quali gli elementi principali che caratterizzano la vostra programmazione?

La pandemia l’anno scorso non ha fermato la nostra attività, ma l’ha limitata e modificata. Siamo stati prima costretti a lezioni on line, poi in presenza, ma solo individuali. Abbiamo comunque avuto 55 studenti iscritti che hanno sostenuto saggi on line, anche con un collage di video e poi in diretta Facebook. Per fortuna stiamo già notando che c’è una grande sete di musica. Per questo anche quest’anno, con il nostro staff di insegnanti qualificati, presentiamo un ampio programma di corsi per l’apprendimento della musica strumentale e vocale.

Offriamo una formazione personalizzata non inferiore ai corrispondenti livelli dei Conservatori per cui, anche se non possiamo rilasciare per legge certificazioni equivalenti, prepariamo i nostri studenti a sostenere gli esami per entrare nella massima istituzione riconosciuta in Italia nel campo musicale.

Una delle novità principali dell’ormai prossimo anno della Scuola di musica, di cui è insegnante dal 2012 e direttore dal 2015, è il Coro per bambini. Di che cosa si tratta?

Di cori di questo tipo ce ne sono tanti, ma il nostro progetto, nel sottolineare l’importanza della voce nell’educazione musicale dei bambini in età scolare, propone un approccio innovativo che, attraverso la corretta respirazione, l’emissione della voce e il fraseggio, vuole raggiungere l’obiettivo di avvicinare i più piccoli alla musica.

Si tratta di creare, in un contesto ricco di spunti, le basi per invogliare i bambini alla scelta futura di uno strumento da suonare. Le lezioni, tenute dalla professoressa Anna Bellisario, si terranno due volte a settimane e sono aperte anche ad alunni esterni alla nostra Scuola. Alla fine del corso è previsto anche un saggio finale.

Tra le realtà collegate alla Scuola di musica “Città di Lesmo” c’è la Never Seen Orchestra. Com’è nata?

Il progetto nasce una quindicina di anni fa con un piccolo esperimento ad Arcore, dove insegnavo. Quindi ci siamo gemellati con una Scuola a Biassono. Pian piano quella che poi è diventata la Never Seen Orchestra, il cui nome vuole giocare sulla voglia di distinguerci dagli altri, ma anche di avere riconoscibilità, ha preso piede.

Questo insieme di musicisti senza limiti d’età, anche se per lo più composto da nostri studenti che frequentano dalle scuole medie alle superiori, si è esibito a Piazza del Popolo a Roma, a Minusio in Svizzera e in diverse città della Lombardia. Importante per noi, che siamo convenzionati con il Comune di Lesmo, è anche il contributo di importanti musicisti professionisti che ci accompagnano nei ruoli in cui non siamo dotati di strumenti.

Come la Never Seen Orchestra ha affrontato il periodo Covid?

 Durante la pandemia siamo riusciti ad esibirci ad Arcore nel corso delle manifestazioni di Natale 2020 E’ stata una diretta streaming che ha avuto molto successo. Ad Arcore siamo tornati a marzo di quest’anno. Poi questa estate abbiamo preso parte a Suonimobili, il festival ideato dall’associazione Musicamorfosi.

Cosa prevede la programmazione del prossimo anno della vostra orchestra giovanile?

Cerchiamo sempre di ideare un programma con un grado di difficoltà crescente per i nostri studenti nel solco di un percorso progressivo. Avremo sicuramente brani di Vivaldi, Boccherini e Piazzolla. Come nostro costume ci sarà, poi, una parte pop, che stiamo mettendo a punto, con arrangiamenti da studiare nell’ottica di una rivisitazione in chiave classica. In passato la Never Seen Orchestra ha proposto anche gli Abba in versione strumentale con violini e voce.

Lei è anche un musicista professionista, diplomato in violino al Conservatorio di Milano. In passato ha suonato anche per Pavarotti e Bocelli. Come concilia questa sua attività con quella di insegnante e direttore della Scuola di musica “Città di Lesmo”?

La passione per le note, in particolare per la musica classica, mi è stata trasmessa in famiglia sin da piccolo. Ed è proprio questa passione, che mi porta ancora oggi a suonare in giro per il mondo, che cerco di comunicare ai miei giovani studenti. Sono convinto che si possa continuare ad imparare molto attraverso l’insegnamento. Ogni lezione è per me un’occasione per scoprire nuove cose.

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