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Polo. Coppa del Monte Argentario, si ricordano Alberto e Arnaldo Galantino: l’intervista alla Presidente del club

Intervista a Paola Galantino, presidente dell'Argentario Polo Club, che ci racconta molte curiosità sullo sport e sulla tradizione famigliare.

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Si è svolto dal 15 al 25 luglio all’Argentario, in Sardegna, il trofeo di polo Arnaldo e Alberto Galantino, il quale assegnava la Coppa d’oro del Monte Argentario, giunta alla sua 33a edizione.

La squadra vincitrice è stata la Great Oaks, che ha sconfitto in finale la formazione La Mimosa.

Tra le file della squadra vincitrice della coppa si trova il nipote dei due monzesi Galantino, ai quali il trofeo è stato dedicato in memoria, ovvero Lucas Bertola, il quale si è detto soddisfatto di aver, solamente a 18 anni compiuti, vinto una coppa così importante contro formazioni rivali molto preparate; inoltre, alla soddisfazione della vittoria, si è aggiunta l’emozione di aver potuto trionfare in un torneo dedicato alla memoria allo zio e al nonno scomparsi.

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Nella foto, i giocatori della Great Oaks contro quelli de La Mimosa nella finale del torneo

L’intervista a Paola Galantino, presidente dell’Argentario polo club

In esclusiva per noi, a distanza di pochi giorni della vittoria del nipote, ha parlato Paola Galantino, figlia di Arnaldo e sorella di Alberto, nonché direttrice dell’Argentario Polo Club che si è espressa a 360° su questo sport che, come si evince dalle sue parole, attira meno gente, a oggi, di quella che meriterebbe.

Mio padre è stato uno dei primi giocatori di polo in Italia alla fine degli anni ’70, in quel periodo pochissime persone sapevano dell’esistenza di questo sport che in realtà è molto antico” esordisce così, Paola, su una nostra domanda che poneva il polo in relazione agli altri sport in Italia. “Negli ultimi anni c’è stato sicuramente uno sviluppo ma i numeri rimangono sempre piccoli e ancora oggi il pubblico rimane distante da questo meraviglioso sport; guardare dal vivo una partita di polo è molto affascinante, direi quasi elettrizzante. All’estero è molto più praticato e seguito a livello di pubblico”.

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Altro scatto della finale tra Great oaks e La Mimosa

Dal passato, passando per il presente, fino ad arrivare al futuro: le parole di Paola si soffermano, poi, anche su quello che sarà, a suo dire, l’avvenire di questo sport nel Belpaese.

“Purtroppo non vedo un grande sviluppo futuro del polo in Italia, di base il polo è uno sport che si tramanda di padre/madre in figlio/figlia, una passione di famiglia che la coinvolge a 360°, nonché un’organizzazione impegnativa che si sposta per partecipare ai tornei in diverse parti d’Italia, e ci vuole una grande senso organizzativo, di responsabilità che le persone stanno perdendo nel nostro paese. Inoltre è uno sport molto complesso, bisogna saper cavalcare molto bene, avere grinta ed una buona velocità mentale e, lasciatemelo dire, anche un pizzico di follia…”

Paola però, non si limita a questo, anzi ci racconta la sua storia, il suo rapporto con il polo, e quello della sua famiglia con questo sport, ai Galantino tanto caro quanto ricco di soddisfazioni di ogni genere.

“Mio padre Arnaldo ha fondato 4 Polo Clubs, di questi, due sono ancora attivi e sono ‘La Nuova Poncia’ ad Annone Brianza e ‘l’Argentario Polo Club’ a Monte Argentario. Il polo è diventato una passione di famiglia, tutti i miei fratelli e cognati hanno giocato, qualcuno ha poi deciso di abbandonare, ma altri, come mio fratello Alberto, che ci ha lasciato nel 2018, ha continuato con un susseguirsi di soddisfazioni: a 13 anni vinse il Campionato Italiano in squadra con mio padre, mio fratello Mario e Franco Piazza, un giovane giocatore di Monza che divenne poi il primo giocatore professionista italiano; di Campionati Italiani ne ha vinti svariati e ha fatto parte molte volte della Nazionale di polo italiana.

Anche mio fratello Giacomo ha seguito questa passione fin da piccolo e continua a portare il cognome Galantino sui campi da polo. Per quanto mi riguarda sono cresciuta passando i fine settimana e le vacanze estive circondata da cavalli e giocatori, facendo il tifo per la nostra squadra, amo questo sport anche se ora è emotivamente difficile senza vedere mio fratello Alberto in campo”.

Per concludere, le abbiamo chiesto un commento sulla tradizione vincente di famiglia e sulla vittoria recente del nipote mettendola, se possibile, in relazione con quella del padre Arnaldo del 1987.

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Nella foto, da sinistra a destra, Bertil Grahn, Martin Aguerre, Alberto e Arnaldo Galantino sollevano la coppa, appena vinta, alla sua prima edizione nel 1987

“I giocatori della mia famiglia hanno sempre vinto tanto perché oltre alla passione c’è grande costanza di allenamento e una buona organizzazione sportiva. Ovviamente per mio padre era una grande soddisfazione vincere, ancor più se ciò accadeva giocando con i suoi figli; diciamo che vedere vincere i suoi figli e i suoi nipoti lo riempiva di orgoglio ed emozione. Quando per un incidente aveva dovuto rinunciare a giocare, lui si metteva a bordo campo ad incitare la sua squadra, ed era come se fosse in campo con loro.

Nel momento in cui Lucas, mio nipote, ha vinto la Coppa d’Oro dedicata alla memoria del nonno Arnaldo e dello zio Alberto ha pianto dall’emozione, era molto legato a tutti e due, vedere quella commozione è stato meraviglioso. Per me, la sua vittoria regge benissimo il paragone con quella di del nonno, avvenuta 34 anni fa”.

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I Great Oaks di Lucas (primo a sinistra) sollevano la coppa di quest’ultima edizione

Giocare a polo non è facile, per cui vincere un Torneo di alto livello agonistico come quelli che organizziamo qui all’Argentario Polo Club da grande soddisfazione!”

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