Politica

Comunali Desio, il programma di Motta: “E’ l’ora di dire sì al cambiamento”

Il candidato sindaco, sostenuto da alcune liste civiche, Udc e Forza Italia, ha illustrato le sue priorità per Desio. Dalla sicurezza alla viabilità fino ad un progetto innovativo per Villa Tittoni.

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“Spesso le promesse delle campagne elettorali sembrano sogni. Magari vale anche per le nostre, ma noi siamo convinti che possano diventare realtà e ci impegneremo perché questo avvenga. D’altro canto i sogni, con il passare degli anni, rischiano di perdere il loro fascino”. Nell’incontro di presentazione del suo programma elettorale esordisce, così, con anche un pizzico di ironia, Stefano Motta, 46 anni, insegnante e scrittore, candidato sindaco a Desio per Forza Italia, UDC – Unione di Centro, la Lista Civica “Desio Popolare”, il movimento civico “SìAmo Desio” e il supporto di Impegno Popolare per l’Italia.

Il suo atteggiamento propositivo, che si esplica in una serie di parole chiave che ruotano intorno alla parola assertiva più breve della lingua italiana,, nasce da questa constatazione: “Nei dieci anni di amministrazione Corti non è stato fatto nulla – afferma Motta, sposato con due figli, nato e residente a Desio da sempre, dove è coordinatore cittadino di Italia Viva – basti pensare che recentemente in Consiglio comunale si è discusso della rigenerazione delle aree dismesse che sono le stesse del 2011, anzi ormai sicuramente peggiorate nelle loro condizioni”.

Anche da qui partono alcune priorità del programma elettorale di uno dei cinque, fino a questo momento, candidati sindaci della città brianzola più popolosa che andrà alle urne il 3 e il 4 ottobre. “L’eliminazione definitiva delle rotaie del tram, che vi assicuro si può fare – spiega Motta – il riordino della viabilità, delle piste ciclabili, dei parcheggi, la pedonalizzazione del centro storico, la modernizzazione degli impianti di illuminazione, che sono fermi al palo, dare nuova vita agli immobili abbandonati come l’ex ITIS, l’ex rimessa ATM e l’ex Consorzio agrario”.

Ad animare gli intenti di Motta è la voglia che “Desio, città al centro della storia con la Battaglia del 1277, con le tessiture Gavazzi e Tilane, con il papa Pio XI e l’Autobianchi dei ruggenti anni Settanta torni ad essere la città che merita, attrattiva e interessante per chi voglia fare cultura, sport, impresa, sviluppo sostenibile” afferma.

Ma c’è anche l’ammissione della necessità di dividere il proprio programma di rilancio di Desio in tre fasi operative. “La prima è di recupero del tempo perduto per porre rimedio in fretta alle questioni lasciate irrisolte per dieci anni – spiega – c’è poi una seconda di entusiasmo ed orgoglio per concretizzare le idee-chiave del programma ed, infine, una terza per progettare il futuro ed avviare i grandi progetti per Desio 2030”.

LE COSE DA FARE

Nelle 22 pagine del programma elettorale il candidato di Forza Italia, UDC, “Desio Popolare” e “SìAmo Desio” pone alcuni obiettivi da raggiungere nei primi 100 giorni del suo mandato nel caso in cui sarà eletto sindaco. Tra questi, si legge, “risolvere la situazione della cosiddetta Torre del Polo Tecnologico “ex Autobianchi”, garantire a tutti i cittadini e gli esercizi commerciali, a tutte le ore e in tutta la città la giusta sicurezza, restituire funzionalità agli spostamenti interni e da/verso la città, ripristinando una viabilità e una fruizione intelligente dei percorsi, avviare il completamento di percorsi ciclopedonali sicuri e la risoluzione urbanistica della vecchia Casa di Riposo”.

La sicurezza, insieme alla viabilità, è quindi tra le priorità di Motta. “A me piace parlare di serenità più che di sicurezza, per la quale l’attuale amministrazione non ha istituito nemmeno un assessorato – afferma – ci batteremo per il potenziamento dell’organico e delle dotazioni del corpo di Polizia locale, per apparati di videosorveglianza moderni ed efficaci e per la bonifica della ex cava di via Molinara, il cui caso è scoppiato 13 anni fa senza che da allora sia stato affrontato”.

Agire per ridurre la percezione di pericolo della comunità di Desio sembra fondamentalmente passare, secondo il coordinatore cittadino di Italia Viva, anche dalla capacità di rendere protagonisti gli angoli, anche quelli periferici, di questo Comune brianzolo. Perché “è così – assicura – che si tengono lontani i facinorosi”.

Ed allora, ad esempio, Motta propone “un nuovo piano integrato per il commercio di prossimità, sul modello realizzato a Parma, che vada oltre il Distretto Urbano del Commercio in centro e un progetto di copertura dei quartieri tramite l’eventuale ampliamento del commercio ambulante – spiega Motta, che ha militato in passato nell’Aurora Basket ed è un appassionato ciclista – ma anche il completamento e valorizzazione dell’area feste, un cartellone di eventi di prestigio per il Palasport e Villa Tittoni”.

Proprio per il monumento simbolo di Desio, una delle ville di delizia più note della Brianza, il candidato sindaco vede un ruolo di luogo identitario, un simbolo da valorizzare per “rispettare la storia e la vocazione dei beni artistici e architettonici cittadini e curare il decoro del centro storico” sostiene Motta. Che per Villa Tittoni immagina un progetto innovativo.

“Deve smettere di essere usata come una birreria per divenire il centro di esposizioni permanenti con la creazione di un museo della storia dell’industria tessile, una sezione destinata alla storia dell’automobile, un ampio percorso espositivo sulla storia della battaglia di Desio – sostiene – abbiamo immaginato un corridoio che colleghi l’ingresso di via Lampugnani con la stazione ferroviaria e il parcheggio, ma anche la copertura in vetro, tipo il Louvre di Parigi, del cortile della Biblioteca per utilizzarlo come biglietteria unica per gli spazi espositivi in Villa, alla casa natale del Papa e altrove, nonché per gli eventi musicali e teatrali”.

Per la realizzazione del suo programma elettorale, Motta ha parlato, nel corso della presentazione, anche degli ingenti fondi europei che dovrebbero arrivare nei prossimi anni grazie al Recovery Fund. “Sono risorse importanti a cui bisogna attingere in modo adeguato ed efficace – afferma – non credo, però, sia necessario creare un assessorato apposito. Basta avere una persona capace ed esperta in materia come assessore al Bilancio e noi, anche se non posso ancora fare nomi, l’abbiamo già individuata”.

LO STARE INSIEME

La base su cui il candidato sindaco della coalizione composta da Forza Italia, UDC, “Desio Popolare” e “SìAmo Desio” vorrebbe costruire il castello del suo mandato da primo cittadino poggia sul senso di comunità. “Non vogliamo occupare una sedia, non ci poniamo alla guida, ma al servizio della città – assicura – per questo, attraverso patti di collaborazione, il baratto amministrativo, il bilancio partecipato, la creazione di Consulte per la concertazione delle scelte e il coinvolgimento operoso di parrocchie, associazioni, società sportive e privati, vorremmo trasferire in Comune la coralità del lavoro che abbiamo fatto per stilare questo programma che resta aperto all’ascolto di tutta la città”.

Anche in questa direzione Motta ha firmato nei giorni scorsi il “Patto per le città delle donne” promosso dagli Stati generali delle Donne sin dal 2014 a tutti i livelli istituzionali. Con l’intento, come spiega nel corso della presentazione del programma elettorale del candidato sindaco di Desio, Francesca Pontani, una delle anime dell’iniziativa in Brianza e consigliera comunale a Monza, di realizzare azioni per educare al rispetto e all’accettazione dell’altro/a, politiche efficaci di contrasto alla violenza sulle donne, valorizzare i talenti in tutta la loro diversità, per promuovere il lavoro delle donne e le imprese femminili e adottare il “bilancio di genere”.

Proprio quest’ultimo è uno degli elementi su cui, nell’ottica di una città realmente inclusiva, punta Motta. Che, poi, saluta gli intervenuti all’incontro nella sede elettorale di via Garibaldi con una frase a metà strada tra la consapevolezza e l’orgoglio. “Anche i programmi degli altri candidati avranno una base comune al mio e parlano di campi d’azione simili, ma io spero che la differenza la faccia la credibilità delle persone” conclude.

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