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Cesano Maderno, via San Marco: salvi i tigli, delocalizzato il marciapiede

All’interno di questo progetto è stato anche previsto il completamento della pista ciclabile che si interrompe proprio sul fronte delle villette di via San Marco

comune cesano maderno palazzo

L’intervento di via San Marco, a Cesano Maderno, è nato dalla forte richiesta, pervenuta all’Amministrazione comunale, di sistemazione del marciapiede di accesso alle proprietà delle villette a schiera, all’altezza dei civici 22-26. La segnalazione, arrivata nell’ottobre 2020, a firma di 25 residenti, era corredata da un esaustivo servizio fotografico che documentava lo stato di degrado del marciapiede.

Abbattimento barriera architettonica

”Il passaggio pedonale è di grande pericolosità – si legge nella segnalazione ai Lavori Pubblici – in quanto alterato nella sua lunghezza dalle radici degli alberi (grossi tigli) piantumati 33 anni fa lungo tutto il marciapiede. Il problema riguarda il comune cittadino ma soprattutto gli anziani con difficoltà motorie, i bambini e le mamme che debbono passare in sicurezza con le carrozzine”; di fatto una barriera architettonica.

Purtroppo nessuna delle soluzioni ventilate, dal taglio delle radici superficiali (che avrebbero causato la morte delle piante entro l’estate successiva o la ripresentazione del problema nel giro di pochi anni in caso qualche pianta si fosse ripresa dalle amputazioni) alla sopraelevazione del marciapiede che avrebbe richiesto una serie di saliscendi per l’accesso alle proprietà (creando di fatto una ulteriore barriera architettonica) era percorribile; pertanto la soluzione più razionale al problema era il rifacimento alla stessa quota del marciapiede che avrebbe richiesto necessariamente il taglio delle piante. Va sottolineato peraltro che l’intervento ricade all’interno del progetto di abbattimento delle barriere architettoniche a cui l’Amministrazione ha orientato finanziamenti stanziati da Regione Lombardia per i Comuni.

Completamento pista ciclabile

All’interno di questo progetto è stato anche previsto il completamento della pista ciclabile che si interrompe proprio sul fronte delle villette di via San Marco, in un’area dove sono presenti ben due plessi scolastici; un progetto che, insieme ad altri a cui si sta lavorando, va anche nella direzione di cogliere le opportunità che pone il PNRR. Va ricordato inoltre che la nostra Amministrazione è in prima linea nel contrasto ai cambiamenti climatici e nell’abbattimento dei gas climalteranti e, come capofila del progetto “La Brianza Cambia Clima”, è stata vincitrice di un bando di Fondazione Cariplo con il quale, oltre ad altri interventi, è stato progettato l’ampliamento delle reti ciclabili del nostro territorio.

La sensibilità emersa negli scorsi giorni rispetto al destino dei tigli, sia da parte di alcuni cittadini che di alcuni Consiglieri comunali di maggioranza, ha fatto sì che il progetto che rispondeva tecnicamente ai due temi fosse preso in considerazione per valutare una possibile diversa soluzione.

Il sopralluogo del sindaco

Lunedì 23 agosto il Sindaco Maurilio Longhin ha eseguito un sopralluogo in via San Marco con il Dirigente dell’Area Servizi al Territorio, all’Ambiente e alle Imprese, Fabio Fabbri con l’obiettivo di trovare una soluzione che mantenesse come priorità la sicurezza dei cittadini e l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma che possibilmente salvasse il filare dei tigli.

Scartate perché, come spiegato, inadeguate le ipotesi di taglio delle radici superficiali e sopralzo del marciapiede, si è individuata una soluzione che prevede la delocalizzazione del marciapiede rendendolo promiscuo con la nuova ciclabile, mentre l’attuale marciapiede verrà liberato dall’asfalto lasciando libero e permeabile il suo sedime, dando “respiro” alle radici delle piante ed arrestando il loro avanzamento in superficie.

“Non potevamo certo sottovalutare – spiega il Sindaco Maurilio Longhin – la pericolosità del marciapiede di via San Marco, reso impraticabile dalle radici degli alberi, ma abbiamo voluto sondare ogni possibilità rispetto al destino dei tigli. Sono lieto di avere individuato questa soluzione al punto che, avendo salvato il filare, potremmo pensare di mettere a dimora, nei punti ove erano stati eliminati, dei nuovi tigli che questa volta non dovranno patire dello spazio angusto e inadeguato della prima piantumazione. Avranno dimensioni differenti ma la longevità delle piante nel tempo mitigherà le differenze e renderà più bello il filare. La nostra sensibilità sui temi ambientali è molto alta, come dimostrano le risorse che l’Amministrazione destina alla manutenzione straordinaria del verde pari quest’anno a circa 200 mila euro solo per le potature e le tante nuove piante messe a dimora ogni anno”.

Foto di repertorio MBNews

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