Sociale

Ospedali aperti ai parenti, Damasco prosegue lo sciopero della fame: “Per parlare con il ministro bisogna farsi del male?”

Ha perso già due chili Mirko Damasco, presidente di Salvagente Monza, che da tre giorni sta portando avanti uno sciopero della fame ad oltranza.

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Ha perso già due chili Mirko Damasco, presidente di Salvagente Monza, che da tre giorni sta portando avanti uno sciopero della fame ad oltranza per difendere il diritto dei malati di avere accanto a sé i propri parenti in ospedale. 

SCIOPERO AD OLTRANZA, L’OBIETTIVO E’ UN COLLOQUIO CON SPERANZA

Damasco, che da mesi ormai si batte con la sua Onlus affinché le pesanti restrizioni legate al Covid circa le visite nei nosocomi possano cessare, è intenzionato a non mollare fino a quando il Ministro della Salute, Roberto Speranza non lo riceverà.

“Speranza deve dare risposte su questo tema. Vediamo se in questo Paese per parlare con un proprio ministro bisogna farsi male”.

LA PETIZIONE ONLINE E L’INVITO AD UNIRSI ALLO SCIOPERO DELLA FAME PER 24 ORE

L’associazione ha lanciato una nuova petizione online che si rivolge agli operatori sanitari: “Noi siamo vicini a tutto il personale medico e le restrizioni pesano anche su di loro. Li invitiamo dunque ad associarsi alla nostra richiesta”.

Damasco ha invitato poi tutti i cittadini a scrivere una mail al Ministero della Salute per sollecitare un colloquio, e ad aderire alla sua manifestazione per 24 ore.

“Se in caso qualcuno a Roma pensasse ad uno scherzo, ribadisco che il mio sciopero andrà avanti ad oltranza fino a quando il Ministro Speranza non ci riceverà” ha concluso il presidente di Salvagente Monza.

 

 

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