Attualità

Limbiate spera per il bimbo precipitato dal balcone. Ancora in coma farmacologico, ieri un piccolo cenno di miglioramento

Cosciente al momento dei soccorsi, è ancora ricoverato in coma farmacologico e sottoposto agli esami specifici. Ieri i primi timidi cenni di miglioramento. 

ospedale bergamo

C’è grande apprensione a Limbiate per le sorti del bimbo di soli 2 anni che sabato mattina, alle ore 8.30, è precipitato dal balcone della sua abitazione in via Mazzini, nei pressi dell’oratorio San Giorgio.

IL RICOVERO IN ELISOCCORSO ALL’OSPEDALE PAPA GIOVANNI XXIII DI BERGAMO

Il piccolo, che secondo una prima ricostruzione è caduto dal secondo piano dopo essersi arrampicato mentre la madre (sola in casa) si trovava in un’altra stanza con il suo gemellino, è ancora ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Cosciente al momento dei soccorsi, è ancora ricoverato in coma farmacologico e sottoposto agli esami specifici. Ieri i primi timidi cenni di miglioramento.

Intanto i carabinieri della Compagnia di Desio, intervenuti sul posto, stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto quella tragica mattina.

IL SINDACO ROMEO: “SONO ORE DI GRANDE APPRENSIONE, CHIEDO A TUTTI DI PORTARE RISPETTO”

“Fino a ieri la situazione era stabile, facendo registrare anche un piccolo miglioramento. Il piccolo si trova  ancora in coma farmacologico per consentire ai medici di svolgere tutti i dovuti accertamenti. – spiega il sindaco di Limbiate, Antonio Romeo – Sono disgrazie che possono capitare a chiunque, anzi ci dovrebbero far riflettere. I maggiori incidenti succedono purtroppo proprio in casa e non solo con i bambini”.

Il primo cittadino limbiatese ha poi rivolto un accorato appello a coloro che sul web, nelle ultime ore, hanno espresso commenti poco sensibili su quanto accaduto. “Invito tutti al massimo rispetto. E’ una tragedia che ci ha scosso tutti nel profondo. Sui fatti privati nessun si deve permettere di scrivere giudizi. Tutti invochiamo a gran voce la privacy ma questa, oltre ad essere un sacrosanto diritto, è anche un dovere. Leggendo certi giudizi sui social si comprende quanto si è persa la dimensione umana davanti a certe dolorose situazioni”.

 

 

 

 

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