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Illuminazione pubblica a Lissone ancora al palo: il Comune prepara un servizio di pronto-intervento

il Consiglio di Stato dispone un’ulteriore fase di verifica.

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Lissone ancora alle prese con il restyling dell’illuminazione pubblica, ha predisposto un piano di pronto intervento per garantire la sicurezza della città e la manutenzione dei pali della luce.

Una vicenda, quella della riqualificazione dei pali dell’illuminazione cittadina, iniziata nel 2013, quando l’amministrazione aveva avviato il percorso burocratico e tecnico volto alla sostituzione di un impianto di illuminazione ormai vecchio e inefficiente. A metà del 2019 il lavoro di verifica di pertinenza del Comune era stato completato. L’ente era infatti sprovvisto di due documenti fondamentali per procedere all’efficientamento dell’illuminazione pubblica: il Documento di analisi dell’illuminazione esterna e il Piano regolatore illuminazione comunale. Nel frattempo era stato stilato anche il progetto illuminotecnico alla base del bando da 13 milioni di euro che avrebbe dovuto portare nuova luce (è proprio il caso di dirlo) sulla città.

LA VICENDA

A metà del 2019 il bando è stato presentato alla Centrale unica di committenza della Provincia di Monza e Brianza. A contendersi la commessa sono state la multinazionale francese Citelum ed Enel Sole, già proprietaria di gran parte dei pali dell’illuminazione sul suolo comunale. Lo scorso 20 agosto 2020 Citelum si era aggiudicata la gara, provocando però la reazione di Enel Sole che aveva fatto ricorso al Tar per irregolarità.

Citelum è quindi ricorsa in appello impugnando la sentenza del Tar e rivolgendosi al Consiglio di Stato per contestare la decisione dell’affidamento del servizio di illuminazione a Enel Sole.

Una decisione che di fatto ha congelato i lavori e fermato qualunque tipo di intervento, lasciando al palo (e al buio) la città.

“Eravamo fiduciosi del fatto che il Consiglio di Stato avesse tutti gli elementi per poter decidere una volta per tutte a chi assegnare il servizio di illuminazione pubblica – ha commentato il sindaco, Concettina Monguzzi -. Così non è stato e questo va a svantaggio dei nostri concittadini. La richiesta di una nuova fase di verifica lascia l’amaro in bocca”.

Il Consiglio di Stato ha richiesto un’ulteriore verifica: 120 giorni durante i quali un tecnico incaricato procederà alla verifica delle procedure seguite dal Cuc. Nel frattempo Enel Sole ha garantito i soli interventi di manutenzione ordinaria.

IL PIANO DI PRONTO-INTERVENTO

Il Comune ha quindi previsto un piano B. “Dal primo settembre entrerà in servizio un nuovo operatore che gestirà la manutenzione ordinaria e straordinaria – ha aggiunto il vicesindaco Marino Nava, assessore con delega alla Città vivibile -. In questo modo i cittadini avranno un punto di riferimento al quale potranno rivolgersi per segnalare guasti e malfunzionamenti della pubblica illuminazione come pali della luce con lampade spente o intermittenti o interi impianti spenti. Uno sforzo per le casse comunali di 170,000 euro. Il nuovo operatore verrà individuato già entro l’estate, per essere operativo dal primo settembre”.

Dunque un nuovo stop nella quasi decennale vicenda dell’illuminazione pubblica cittadina, che procurerà nuovi disagi ai lissonesi e ulteriori spese al bilancio del Comune.

Sono attualmente 5000 i pali dell’illuminazione che insistono sul territorio comunale. Molte le vie dove si segnalano scarsa illuminazione: come via Buonarroti o Verdi dove le luci sono addirittura spente.

“Il progetto già approvato dall’amministrazione comunale prevede la riqualificazione globale dell’illuminazione pubblica, per garantire sul territorio la presenza di punti luce meglio funzionanti, assicurando al tempo stesso un incremento dell’efficienza energetica”, conclude Nava.

Articolo scritto da Sarah Valtolina

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