Economia

I metalmeccanici scioperano: presidio davanti alla Provincia per la Gianetti Ruote

Stanno manifestando da questa mattina alle ore 9. I metalmeccanici di Monza e Brianza sono scesi in piazza oggi, 20 luglio, accanto ai lavoratori della Gianetti Ruote.

Sciopero Gianetti Ruote davanti alla sede della provincia4-mb

Oggi, 20 luglio, i metalmeccanici di Monza e Brianza hanno incrociato le braccia e sono scesi in piazza a sostegno dei lavoratori della Gianetti Ruote, rimasti da un giorno all’altro senza lavoro. Le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm territoriali hanno unitamente indetto uno sciopero con presidio in via Grigna di fronte alla sede della Provincia di Monza e Brianza per cercare di essere ascoltati e trovare un appoggio nell’interlocuzione con i vertici del Fondo Quantum proprietario della storica azienda di Ceriano Laghetto.

La mobilitazione ha preso il via stamattina alle ore 9 quando diversi lavoratori hanno iniziato a manifestare contro la decisione dei vertici della Gianetti che vede coinvolti 152 dipendenti, licenziati a inizio luglio via e-mail . “Abbiamo chiesto questo incontro perché qui vi sono in gioco più di 150 posti di lavoro e una filiera dell’automotive che in ogni caso ha le sue commesse e che potrebbero andare perse se non si agisce tempestivamente, quello che vogliamo chiedere è che si faccia pressione affinché il fondo Quantum si muova nei suoi vertici per cambiare le cose” così ha illustrato gli obiettivi Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil Monza e Brianza.

Angela Mondellini

La fabbrica è stata chiusa, senza preavviso, il 3 luglio e subito sono partite le mobilitazioni sindacali e le proteste dei dipendenti. Fuori dai cancelli c’è un picchetto permanente e il 14 luglio un corteo di lavoratori ha bloccato per protesta la Monza-Saronno.

A sottolineare la gravità della situazione si sono aggiunte le parole del segretario nazionale della FIM Ferdinando Iuliano “La situazione che si è determinata qua e anche in altri territori non è accettabile, la Gianetti è solo un esempio, vi sono anche la Gkn, la Tinkem o la San Marco, tutte multinazionali che stanno decidendo di scaricare addosso ai lavoratori senza neanche cercare di affrontare il problema ma inviando una comunicazione ai lavoratori impedendo loro di accedere alle aziende, questa è una logica che un Paese democratico non può accettare, il Governo deve intervenire con forza, bisogna intervenire con determinazione e iniziare una discussione che ponga al centro il lavoro e le prospettive”.

A fargli eco anche l’intervento di Alessandro Pagano segretario generale Cgil Lombardia: “C’è una cosa che dobbiamo fare prima di tutto, per questo siamo qui, dobbiamo farci vedere per ribaltare il teorema che ci sia un prezzo fisiologico da pagare, dobbiamo respingere questo ragionamento, non c’è nulla di normale nel far pagare il prezzo della pandemia ai più deboli e ai più esposti, non è giusto che a farsi carico di una crisi sanitaria che è diventata una crisi economica sia chi ha tenuto il paese vivo prima”.

Si è espresso invece riguardo alle voci sulla presenza di uno o più potenziali acquirenti Francesco Caruso della segreteria Uilm Milano e Monza e Brianza “l’invito alla Provincia è quello di fare pressione verso il MiSE (che incontrerà tra l’altro giovedì i rappresentanti sindacali) affinché agevoli la transizione nei confronti dell’azienda che vorrebbe rilevare le attività della Gianetti, che è l’unica nostra speranza affinchè la Gianetti viva.”

Anche Luca Santambrogio a sostegno dei lavoratori della Gianetti

Sciopero Giannetti Ruote

Durante gli interventi dei vari rappresentanti dei sindacati, è sceso, a portare il sostegno della Provincia ai lavoratori, lo stesso presidente, Luca Santambogio, che fra l’altro aveva già espresso solidarietà ai lavoratori durante la seduta della Commissione attività produttive di Regione Lombardia del 9 luglio: “Quello che sta succedendo con la Gianetti Ruote non è il restart a cui pensavamo, anzi è tutt’altro, la ripresa dell’economia non doveva scontrarsi con interessi non noti, come Provincia oggi approveremo unanimemente un ordine del giorno e poi cercheremo di contattare i vertici tedeschi per capire quali sono le loro reali intenzioni, per capire come rimettere questa azienda in brevissimo tempo sul mercato affinché non si perdano le commesse, sono già passati troppi giorni, ci impegneremo pur non avendo la forza di un ministero o di una regione, vogliamo far sentire la nostra voce perché ci sentiamo uno degli enti più vicini al territorio e quindi alle nostre aziende.”

Lo sciopero proseguirà nelle prossime ore infatti l’iniziativa, dal titolo “Il lavoro non si tocca”, prevede lo stop di 8 ore complessive nel settore metalmeccanico e oggi sono state indette le prime 4 ore.

Articolo scritto da Mattia Marzola

 

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