Politica

Seveso, Allievi difende le dimissioni: “Mi faccio da parte ma non scappo davanti ai problemi”

Il consiglio comunale convocato per ufficializzare le dimissioni del sindaco è stata la sua occasione per ribattere alle accuse.

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Il consiglio comunale di Seveso di martedì 6 luglio, convocato d’urgenza per ufficializzare le dimissioni del sindaco Luca Allievi (Lega), ha finito per fare da megafono alle ragioni del primo cittadino, che giovedì 1° luglio aveva annunciato di lasciare l’incarico sorprendendo il suo stesso partito. Allievi, che tornava in consiglio per la prima volta dopo una lunga assenza causata dal Covid, ne ha approfittato per ribattere alle critiche e liberarsi di qualche piccolo ma spigoloso sassolino.

“Ho rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco per la sopraggiunta impossibilità di fare il mio e continuare un’azione amministrativa incisiva – ha ribadito -. Mi dimetto per le molte zone d’ombra che sono emerse nella gestione delle vasche del Bosco delle Querce, mancanza di protocolli e documentazione. Ho sempre cercato di portare avanti una sana e prudente gestione dell’amministrazione, ponendo come primo obiettivo sempre quello del bene pubblico, non di interessi di parte”. Dopo aver cercato di approfondire la questione, però, Allievi denuncia di essersi trovato di fronte “al fuoco di sbarramento dei miei alleati“: e sarebbe per questo che ha deciso di farsi da parte, “per permettere a qualcun altro di venire a capo della situazione”.

Il sindaco dimissionario si dice soddisfatto dei suoi tre anni da amministratore: “Checché ne dicano i detrattori, è stata un’amministrazione del fare: lascio una situazione migliore rispetto a quella che ho trovato”. Nessun rimpianto, dunque, neanche quello di essersi alleato con chi, alla fine, lo ha ostacolato: “Ho sempre cercato sin dall’inizio di tenere i problemi interni tra le mura comunali, perché ai cittadini non interessano le beghe politiche ma le buche nelle strade, le scuole rimesse a norma, i parchi riqualificati. Quando però ci si sente continuamente ostacolati anche nell’approvazione dei bilanci per i progetti da portare avanti sul territorio diventa difficile proseguire”. Allievi rivendica di aver compiuto la sua scelta con serenità e confida di in una “vacanza amministrativa molto breve”: le nuove elezioni amministrative dovrebbero potersi tenere già a settembre/ottobre.

Nell’attesa che le dimissioni divengano effettive (lo saranno a partire dal 21 luglio, ndr), Allievi non ha rinunciato a rispondere ad alcune accuse: “Ho sentito che ‘il sindaco scappa con la scusa della diossina’. Ho tanti difetti, ma non sono mai scappato di fronte  a un problema in vita mia: e se avessi voluto una scusa per lasciare ne avrei avuto una molto grande, 38 gg di ospedale. Ma, al contrario, la malattia mi ha reso ancora più determinato a non accettare certe situazioni”. Si è poi difeso dall’accusa di aver smantellato l’Ufficio Ecologia dicendo di aver risposto al desiderio di turnazione dei dipendenti, poi ulteriormente rallentata dalla pandemia. Infine, inchioda gli ex alleati sull’Allocchio Bacchini: “Dicono che non c’è stato dialogo all’interno della maggioranza, ma ne abbiamo parlato in ben due incontri prima che mi ammalassi. La prima bozza di progetto era stata approvata, ma poi sui giornali mi sono trovato dei commenti diametralmente opposti. Di fronte a questo tipo di situazione non posso che alzare le mani”.

Cauta la replica del capogruppo della Lega Mauro Tonoli, che conferma la volontà di ascoltare le ragioni di Allievi ma anche quella di fidarsi della Regione, perché “il futuro di Seveso sta a cuore a tutta la Lega”. Piuttosto, Tonoli sembra non perdonare ad Allievi di aver maturato la decisione delle dimissioni senza condividerla con il suo partito: “La modalità con cui è stata presa la decisione non può non trovare le nostre perplessità: la sede per discutere di un problema simile è il consiglio comunale”.

Ha mostrato invece totale adesione alle ragioni del sindaco il consigliere leghista Loris Pinel, che dopo averlo ringraziato ha lodato la scelta delle dimissioni come atto coraggioso, augurandosi una sua ricandidatura “perché il paese ha bisogno di persone serie e competenti”. Sembrerebbero dunque già coesistere all’interno della Lega di Seveso due anime, una legata alla volontà politica regionale se non nazionale, e un’altra più spiccatamente connotata sul piano locale.

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