Politica

Seveso, tutte le reazioni politiche alle clamorose dimissioni di Luca Allievi

Tutte le forze politiche sono rimaste interdette davanti all'annuncio delle dimissioni di Luca Allievi (Lega). Entreranno in vigore solo venti giorni dopo la presentazione al presidente del consiglio: ma prima dovrà essere convocata una seduta consiliare.

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Le dimissioni del sindaco di Seveso Luca Allievi sono state fino all’ultimo un segreto ben custodito. Anche in conferenza stampa, convocata all’ultimo alle 18.00 di giovedì 1° luglio, sono stati invitati solo alcuni media, mentre è stata esclusa la stampa locale. Una scelte ad dir poco opinabile.

Soprattutto, l’annuncio è stato una sorpresa (ma più che una sorpresa potremmo forse definirla doccia fredda) anche per chi ha lavorato fianco a fianco con lui, in giunta e nel partito. “Per la Lega è stato un fulmine a ciel sereno – ha raccontato Alessia Borroni, assessore a Lavori Pubblici, Patrimonio ed Ecologia -. A oggi (sabato 4 luglio, ndr) quanto appreso dai giornali sono le uniche notizie che abbiamo”. Borroni, che MBNews aveva contattato giovedì per avere una conferma sulla notizia delle dimissioni del sindaco e che si era mostrata sinceramente interdetta, ribadisce che “Nessuno di noi, né della Lega né delle altre forze politiche, ha avuto anticipazioni in merito. Ora aspettiamo di avere informazioni da Allievi, ma la fiducia non è in discussione. Aspettiamo una spiegazione”.

Spiegazione che si impone in modo ancora più urgente dopo il comunicato di Regione Lombardia di venerdì 1° luglio, che di fatto sembra smontare le affermazioni fatte da Allievi al momento delle dimissioni. D’altra parte l’ormai quasi ex sindaco non si è fatto trascinare nel botta-e-riposta delle dichiarazioni politiche e non è più tornato a commentare pubblicamente la questione, almeno con la stampa locale. I canali ufficiali del comune (sito web e pagina Facebook) riportano come ultima data di aggiornamento il 28 e il 29 giugno; la pagina Facebook della Lega di Seveso, usata spesso in passato per veicolare i messaggi del partito, risulta invece inesistente, ma non è chiaro quando sia stata cancellata. Dopo aver provato più volte a contattare telefonicamente Allievi, che si è detto “un po’ preso”, MBNews ha ricevuto solo una sua breve dichiarazione in merito al comunicato di Regione Lombardia: “Quel comunicato non entra nel merito delle criticità da me espresse – ci ha detto infatti Allievi -. Regione Lombardia sa benissimo tutto quello che non va e quello che non è mai stato fatto negli ultimi 15 anni: con questo comunicato prende una posizione che spero possa dimostrare e sostenere. Non sono uno sprovveduto o un improvvisato che non sa quello che dice. Ho fatto il mio dovere e il futuro dirà come stanno i fatti“.

Perché le dimissioni diventino “efficaci e irrevocabili”, comunque, lo Statuto del Comune di Seveso prevede che il sindaco le presenti al presidente del consiglio e che trascorrano poi 20 giorni: nel frattempo, entro 10 giorni dalla presentazione, deve essere convocato anche un consiglio comunale, di cui avremo quindi probabilmente notizia nei prossimi giorni. Le dimissioni, dunque, dovrebbero essere valide a partire dal 21 luglio.

Forse entro quella data si sarà riusciti a fare maggiore chiarezza sulla posizione dei partiti nei confronti del sindaco e, si spera, sulla questione della diossina. E se la Lega aspetta di discuterne con lui, anche Fratelli d’Italia si è detta, almeno formalmente, schierata con Allievi: “la problematica riscontrata sulla gestione delle vasche è per noi grave e di fondamentale importanza – hanno scritto in un comunicato stampa i portavoce di FdI, proclamandosi “dispiaciuti” per le dimissioni -. Attendiamo che la situazione venga presa in carico da un commissario nominato con l’incarico di fare, una volta per tutte, luce sulla questione”.

Più critica, ovviamente, l’opposizione di centrosinistra, che non ha mancato di puntare il dito sui contrasti interni alla maggioranza, manifesti sin dall’immediato post-elezioni del 2018. Anche perché non è la prima volta che Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, unitisi per vincere ai seggi, si trovano poi  dividersi: era già accaduto nel 2012, quando Donati si era dimesso per non essere più in grado di mantenere la maggioranza in consiglio. “Una maggioranza litigiosa e per certi versi mai stata chiara e trasparente nelle ragioni del contendere  non poteva durare a lungo: i segnali si sono ripetuti e accentuati nel corso della legislatura – commenta il segretario del Pd Gianluigi Malerba, chiedendo a nome del partito “massima chiarezza riguardo lo stato delle vasche contenenti materiali inquinato da TCDD” -. Dispiace perché è pur sempre un fallimento di una rappresentanza politica del Paese. Speriamo che l’argomento della diossina, molto pesante, non sia strumentale a una vicenda tutta politica in seno alla maggioranza“.

Anche il gruppo extra consiliare di Seveso Futura si dice “preoccupato” in merito alle dichiarazioni rilasciate da Allievi al momento delle dimissioni. Gli attivisti del gruppo politico la definiscono “Una denuncia di malagestione che coinvolge, oltre all’amministrazione comunale, anche la Regione Lombardia. I cittadini di Seveso – scrivono in un comunicato – hanno diritto di conoscere se la loro salute è in pericolo e se il Bosco delle Querce, con le sue vasche, è un luogo sicuro. Inoltre, non possiamo fare a meno di notare che per la seconda volta Seveso rischia il commissariamento a causa dell’inadeguatezza di Luca Allievi, della Lega e di tutta la destra“.

“Non entro nel merito di documento sì, documento no, prove tecniche sì, prove tecniche no – afferma Antonio Cantore (M5S) a proposito della motivazione data da Allievi contestualmente alle sue dimissioni -. Sin dall’insediamento di questa amministrazione ci furono delle vedute differenti tra la Lega da una parte e Forza Italia e Fratelli d’Italia dall’altra; evidentemente gli accordi pre-elettorali non furono in linea con le aspettative, chissà! Sta di fatto che il sindaco si è dimesso per altre ragioni. Ma può un sindaco dimettersi per queste pur gravi ragioni? Direi proprio di no! Un sindaco combatte strenuamente per i suoi cittadini, un sindaco piuttosto si incatena davanti ai cancelli della Regione, un Sindaco va a Roma, e non solo per i pali della luce. Insomma, un sindaco difende a spada tratta la salute dei suoi cittadini, sia per chi l’ha votato, sia per chi non l’ha votato, ma non si dimette. Purtroppo, tutto questo non si è visto. Solo un comunicato di dimissioni irrevocabili. Ma non bisogna pensar male, Gesù insegna”.

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