Economia

Confimi Monza e Brianza, Emanuele Mirabella eletto presidente del Gruppo Giovani

Confimi continua nel suo percorso di riconoscibilità delle sue varie componenti. Nell'intervista ad MBNews Mirabella ci svela i principali obiettivi del suo mandato.

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La ripresa economica post-Covid passerà anche, forse soprattutto, dai giovani. Che, non a caso, dovrebbero essere tra i beneficiari di alcune delle principali misure programmatiche previste dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Contare sull’intraprendenza e sulle capacità di impegnarsi delle generazioni verdi, non solo per età, ma anche per attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, significa coinvolgerli in prima persona nelle scelte che oggi determineranno il futuro dell’Italia in un contesto sempre più globale.

Anche per questo la decisione di Confimi Industria Monza e Brianza (Confederazione dell’Industria manifatturiera e dell’impresa privata) di creare un Gruppo Giovani, che il 14 luglio ha organizzato il suo primo evento ufficiale, sembra essere un atto capace di andare nella giusta direzione. E, così, nonostante gli inevitabili intoppi dovuti alla pandemia, la territoriale locale dell’associazione imprenditoriale, che a livello nazionale riunisce circa 45 mila imprese per 600 mila dipendenti con un fatturato aggregato di quasi 85 miliardi di euro, sulla spinta della neo-presidenza di Franco Goretti, procede verso una sempre maggiore riconoscibilità di tutte le sue componenti.

Oltre al Gruppo Giovani, che ha eletto come presidente Emanuele Mirabella (Victory Communication), suo vice Fabrizio Vimercati (Vimercati Hats) e, nel Consiglio, Carlo Bosatelli (M.T.P.), Chiara Cazzaniga (Publitrust), Gianluca Ortalli (Studio Commercialisti Ortalli), Marta Meani (Softwerlink), Isaac Rancic (Lux Italia) e Jacopo Sandonà (Neptvn Boat), Confimi Industria Monza e Brianza, infatti, ha anche inaugurato lo scorso febbraio, insieme alla territoriale di Bergamo, il Gruppo Donne Imprenditrici.

L’INTERVISTA

Emanuele Mirabella, nonostante la tua giovane età, 24 anni, respiri l’aria dell’azienda di famiglia, la Victory Communication, sin da piccolo. Qual è la tua esperienza?

Mi sono diplomato presso il Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza nell’indirizzo Multimediale Audiovisiva, ma da sempre ho avuto il desiderio di lavorare accanto a mio padre e di imparare molto per poi un giorno portare avanti l’attività iniziata da lui, continuando la sua espansione e crescita tecnologica. Questo mi ha dato l’opportunità di conoscere l’attività di Victory Communication in ogni sua sfumatura e di vivere la sua metamorfosi nei suoi 21 anni di esistenza.

Come è nato il Gruppo Giovani di Confimi Industria Monza e Brianza e quale percorso ti ha portato alla sua guida?

Il progetto Giovani Imprenditori è stata una volontà della neo presidenza della territoriale di Confimi, guidata da Franco Goretti, ma anche un desiderio comune tra i giovani che già seguivano le attività associative. Io, assieme a Gianluca Ortalli dello Studio Commercialisti Ortalli e ad Isaac Rancic della Lux Italia, ci siamo fatti promotori di questa iniziativa.

Già in fase pre-costituente, nell’Ottobre del 2020, ci siamo recati presso la territoriale di Mantova nella quale risiede il Gruppo Giovani Confimi Industria più longevo a livello nazionale. Da questo incontro abbiamo acquisito consapevolezza e voglia di fare. Nel mese di Febbraio di quest’anno, si è poi costituito ufficialmente il Gruppo Giovani Monza e Brianza.

Cosa pensi della composizione del primo Consiglio direttivo del Gruppo Giovani di Confimi Monza e Brianza?

Sono contento del “team”. Abbiamo età ed esperienze differenti. Questo ci dà la possibilità di creare dialogo ed organizzare il lavoro al meglio. Al momento stiamo affrontando un tema per alcuni scontato, ma in realtà molto complesso: “il passaggio generazionale”.

Andremo a toccare ovviamente gli argomenti più pratici del “passaggio di scettro” all’interno delle aziende di famiglia, ma cercheremo di trattare anche il lato più umano, ovvero il rapporto tra le generazioni precedentemente al passaggio di ruolo e quello che si instaura successivamente, quando spesso non vi è il totale abbandono del padre, nonno o zio che sia.

Nelle prossime settimane e mesi, quali saranno le priorità del Gruppo Giovani?

Avanzeremo progetti e proporremo iniziative a supporto dell’imprenditoria giovanile locale, di tutte le nuove generazioni e delle nuove leve all’interno delle aziende brianzole. Lo faremo, con il supporto del Consiglio Direttivo di Confimi Industria Monza e Brianza, nel tentativo di realizzare una rete di giovani e di ampliare le opportunità di collaborazione tra le nostre società. Più a stretto giro, nel mese di Luglio abbiamo in programma di organizzare un aperitivo pre-estivo, anche per attirare nuovi possibili componenti al Gruppo giovani.

Per quanto riguarda l’imprenditoria under 35, anche a Monza e in Brianza, si parla di una riscoperta di settori tradizionali, come l’agricoltura e l’artigianato, ma in un’ottica innovativa. Secondo te, quali sono i punti di forza e debolezza dei giovani imprenditori nel nostro territorio?

Fabrizio Vimercati della Vimercati Hats di Monza porta avanti l’impresa storica di famiglia cercando di unire tradizione ed innovazione. E’ un esempio lampante all’interno del nostro Gruppo. Ha sempre vissuto nel cappellificio di famiglia a tal punto da sentire la necessità di portare avanti la tradizione, ma con i metodi appresi nel tempo. Mi piace citare anche Jacopo Sandonà della Neptvn Boat di Concorezzo, il quale a soli 22 anni, con le sue sole forze, ha progettato una soluzione innovativa e tecnologica per gli amanti della pesca e dell’esplorazione, un prodotto che nell’ambiente comincia ad essere molto richiesto.

Il mio pensiero è che abbiamo la necessità di giovani intraprendenti che rendano innovativa l’imprenditoria non solo brianzola, ma direi nazionale. Riscoprire quei settori che stanno morendo è un bisogno che abbiamo come territorio. C’è molta difficoltà nell’apertura di nuove Start up gestite da giovani e nell’ottenere dei finanziamenti a fondo perduto. Le tassazioni e la troppa burocrazia non agevolano per niente le idee dei giovani. Sono contento, comunque, di sapere che nel nostro territorio ci siano aziende capaci di investire il loro tempo nella formazione dei giovani, anche se comprendo che sia difficile permetterselo, soprattutto in questo momento post-Covid in cui le aziende sono ripartite ed hanno molta difficoltà nel reperire personale qualificato.

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