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Cessione del Capitano D’Errico, la Curva Pieri non ci sta: la dura replica

"Non si ammaina una bandiera" La curva Davide Pieri si fa sentire con uno striscione e un comunicato.

curva davide pieri

“Esto es el futbol” … “Pero no es el futbol que nos gusta a nosotros”. Botta e risposta (in spagnolo) tra Adriano Galliani e la Curva Davide Pieri. Il tifo biancorosso risponde alla società dopo la cessione di capitan D’Errico. L’A.D. Galliani aveva commentato con filosofia e citando Florentino Perez il fatto che la squadra la stagione scorsa non fosse andata in serie A per poco. E gli ultras hanno replicato a tono la cessione della bandiera dell’undici brianzolo.
La Curva ha, quindi, definito il Monza una squadra senz’anima. Senza mezzi termini: certi giocatori sono stati messi in luce più per il loro nome che per il lavoro mostrato sul campo. I tifosi non fanno sconti a Kevin Prince Boateng, ormai ex biancorosso.
“…D’Errico è stato trattato male da questo Monza un Monza senza anima e non lo diciamo noi, MA IL CAMPO, da Brocchi alla Società e lo diciamo senza mezzi termini. Abbiamo sopportato il “Prince” di Monza, giocatore bollito e imbarazzante passeggiare per il campo in casa, non sia mai in trasferta troppo lontano dalla Milano da bere c’era sempre un affaticamento giustificatore dietro l’angolo…”
Nonostante la notizia fosse nell’aria da settimane, la separazione tra D’Errico e il Monza non è stata digerita dagli Ultras. La curva Pieri, che da sempre ha posto il Monza davanti a tutto e a tutti, aldilà del risultato sportivo, si è sentita tradita questa volta. Quei tifosi conoscono bene “Derrik”, quel ragazzo con la maglia numero 10, che è partito col Monza dai campetti della Serie D e con lui è risalito dopo 19 anni nella serie cadetta. E lui ci è arrivato con la fascia da capitano al braccio, lottando proprio come la sua curva con la quale si è creato ormai un rapporto viscerale e che gli ha dedicato queste parole:  “… ci sono giocatori che diventano simbolo, magari a discapito della loro persona, diventano bandiere… per tanti motivi.. ma nel nostro, tutti ci siamo rivisti in quel calciatore con doti e difetti, come ognuno di noi, che parte dalla D si ritrova grazie a se stesso, agli sforzi ai sacrifici e alle rinunce anche economiche di combattere per il grande sogno della A con un amore infinito per questa maglia.. chi di voi da ragazzo non ha sognato una cosa simile?”
Nel duro comunicato contro questa scelta i ragazzi della curva Pieri rivendicano il ‘romanticismo’ che gli è sempre appartenuto, che hanno messo davanti a qualunque risultato sportivo in questi anni.
“ORA SIETE OBBLIGATI A VINCERE…”
Ora la parte più calda del tifo Monzese si sente disillusa e privata del proprio romanticismo. La linea societaria ha dimostrato di pensare solo ai risultati? E allora i tifosi si sono adeguati, chiedendo di portarli in Serie A: “…Ci piacerebbe dire tenetevi questo Monza senza anima quello perdente dei “prince” e dei raccomandati.. ma è il nostro Monza e quindi? Ora ci avete disilluso, ora avete tolto il romanticismo, ora siete obbligati a vincere come da vostre dichiarazioni, anche noi siamo cresciuti, ci avete fatto crescere voi, siamo costretti ad adeguarci, noi quelle che senza di voi eravamo 4 gatti giusto? o 300 in tutto lo stadio, ci avete fatto capire i nostri errori perchè nel vostro calcio, contano i risultati… Cosi è (se vi pare)… A Perez preferiamo Pirandello.”Alessandro Baldoni
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