Politica

Villasanta, la bandiera arcobaleno esposta in Municipio accende la polemica

La Lega: "Siamo pronti a chiedere la rimozione della bandiera in oggetto in quanto viola la libertà d'espressione di tutti i cittadini".

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Sventola da lunedì mattina la bandiera arcobaleno sulla facciata del Municipio di Villasanta. Una scelta presa dalla Giunta Ornago che sembra correre sul filo della normativa e delle regole del cerimoniale e che ha fatto storcere il naso al centro destra che si è subito scagliato contro la decisione di esporre una bandiera non istituzionale in Comune. Questa sera, 30 giugno, in Consiglio Comunale si giocherà tutto sulle normative che regolano questo genere di iniziative.

E se dal Comune fanno sapere che non c’è nulla di “illegale” nell’esporre la bandiera di un’associazione facendo riferimento al parere del Segretario generale,  dall’altra la Lega dichiara che “La normativa attualmente vigente in materia (L. 22 del 5 febbraio 1998 nella fattispecie “Disposizioni generali sull’uso della bandiera” e  D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121  nella fattispecie “Regolamento recante disciplina dell’uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici”) non ne prevede l’esposizione”.

Abbiamo provato a chiedere un parere al Sindaco Luca Ornago senza però ottenere risposta.

“Senza giudicare le posizioni personali, è un dato oggettivo che la scelta dell’amministrazione è fortemente in contrasto con le norme sopra citate oltre a violare il principio democratico della neutralità delle istituzioni-hanno scritto  rappresentati della Lega sulla bacheca Facebook-. Il nostro gruppo ha già manifestato la contrarietà all’adesione della rete RE.AD.Y e agli eventi Pride che avranno luogo sul nostro territorio. Siamo pronti a chiedere la rimozione della bandiera in oggetto in quanto viola la libertà d’espressione di tutti i cittadini, costituzionalmente garantita dall’articolo 21, oltre a parteggiare solo per una parte di popolazione. Il Comune è di tutti anche di chi non sposa tale causa e per tanto deve restare equo ed imparziale”.

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