Politica

Variante al Pgt, il Pd di Monza attacca il Comune: “Non è né light, né green”

Il partito di opposizione spiega la sua netta contrarietà al provvedimento della maggioranza che si sta votando in Consiglio. E annuncia battaglia sul tema anche per le prossime elezioni amministrative.

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La battaglia tra maggioranza ed opposizione in Consiglio comunale sulla variante del PGT (Piano di Governo del Territorio), approvato nel 2017 e tuttora vigente, è in corso.

La data del 5 luglio, quando dovrebbe avere luogo l’ultima di una maratona di dieci sedute nell’aula di Piazza Trento e Trieste, probabilmente non sarà la fine di un dibattito sempre più aspro e divisivo. Anche nel caso in cui si dovesse arrivare all’approvazione definitiva di un provvedimento che, secondo la Giunta Allevi e la sua maggioranza, è all’insegna del consumo di suolo zero, della semplificazione delle regole e dell’attenzione dell’ambiente.

Perché dall’opposizione il Partito Democratico di Monza, in una conferenza stampa (qui per rivedere la diretta), annuncia che nel suo programma per le elezioni comunali del 2022 ci sarà uno spazio importante per l’urbanistica e, in particolare, per una contro-variante al PGT.

“Come Partito Democratico abbiamo presentato 170 emendamenti alla proposta della maggioranza Allevi – spiega il consigliere Egidio Longoni, che è anche presidente della Commissione consiliare Bilancio e Attività produttive – se saranno bocciati, si arriverà all’approvazione di questa variante al PGT, presentata come esclusivamente normativa, quasi alla soglia delle prossime consultazioni amministrative. A quel punto nel nostro programma elettorale ci sarà sicuramente una nuova variante al PGT – continua – andremo quartiere per quartiere a parlare con i cittadini”.

VISIONI CONTRASTANTI

La prossima seduta del Consiglio comunale in cui si tornerà a parlare anche della variante al PGT è in programma il 17 giugno alle ore 18.30. In quell’occasione si comincerà a discutere anche degli emendamenti presentati dalle opposizioni. “Compresi i nostri, che potevano essere molti di più se non avessimo scelto di farli in base a precise scelte di merito, saranno in tutto 360” afferma Egidio Riva, Capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio comunale di Monza.

“Per noi la questione di fondo è che questa maggioranza presenta la propria variante come una modifica light – continua – invece, proprio loro, che hanno passato i primi 4 anni del loro mandato ad imporre regolamenti su tutto, per l’urbanistica attuano un intervento pesante che cancella le norme in grado di garantire lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita della nostra città, i servizi ai cittadini, un uso funzionale delle aree dismesse. E tutto questo lo si fa in maniera disarticolata e solo con l’intento di monetizzare”.

Il Pd pone una questione di sostanza, ma anche di forma. “La gestione dell’iter di approvazione della variante al PGT in Consiglio comunale è dadaista, viste le reiterate violazioni di ogni elementare diritto dei consiglieri – affermano gli esponenti del Partito Democratico a Piazza Trento e Trieste – il tutto con il suffragio del presidente che, a colpi di maggioranza, impone i voleri della Giunta”.

Uno dei punti più delicati sembra essere quello degli aumenti di volumetrie. “Anche se non si toccano gli indici, ottenere maggiori volumetrie come premio e sconti sulle dotazioni di servizi per la città sarà semplicissimo” spiega il consigliere Marco Lamperti, che è anche membro della Commissione consiliare sulle Politiche del Territorio, Mobilità e Sicurezza, Opere pubbliche e decoro urbano.

“Basterà mettere un po’ di erba sui tetti o una colonnina per la ricarica elettrica e il gioco è fatto – continua – come ammette anche la relazione di Valutazione Ambientale Strategica, sarà sufficiente attenersi alle attuali leggi di mercato che già chiedono che l’edilizia moderna risponda a criteri di risparmio energetico per ottenere grossi vantaggi economici”.

Sul banco degli imputati anche l’opportunità di favorire la costruzione di nuova edilizia residenziale. “Abbiamo a Monza circa cinquemila alloggi sfitti e questa amministrazione elimina l’obbligo di destinare alla locazione almeno il 33% delle case realizzate in edilizia convenzionata e addirittura consente agli operatori di trasformare la quota obbligatoria di alloggi per edilizia convenzionata in soldi da versare al Comune” sostengono i consiglieri comunali del Pd.

“Tutto questo mentre in questi anni di Giunta Allevi abbiamo assistito ad un abbandono completo dei quartieri, come dimostra l’ex cotonificio a Cederna – afferma Longoni – questa maggioranza, senza alcuna programmazione, non è stata in grado di mettere in campo ben 30 milioni di euro destinati alle opere pubbliche”.

LO SVILUPPO DELLA CITTA’

Secondo il principale partito di opposizione a Piazza Trento e Trieste la variante al PGT del 2017, voluta dall’attuale maggioranza, non è assolutamente green. “Trasformano in semplici indirizzi le prescrizioni necessarie per dare una fisionomia al Piano, comprese le quote delle destinazioni d’uso degli immobili e svaniscono interi articoli su rete ecologica comunale e rete dell’urbanità e della naturalità diffusa” sostiene il Pd di Monza.

“Sulla aree D1, quelle dove attualmente sono in corso attività economiche che garantiscono posti di lavoro, si incentivano le dismissioni delle stesse con aumenti di volumetrie del 20-25%, iter procedurali agevolati e accesso a fondi regionali – attacca Lamperti – sulle aree verdi e per lo sport, poi, non vengono più definiti i parametri edificatori che sono demandati direttamente alla Giunta. Inoltre sparisce il divieto di insediamento dei grandi centro commerciali sul territorio comunale e le dimensioni degli edifici non saranno più definite dai metri di altezza, ma da un numero di piani che li costituiscono”.

Note dolenti nella variante al PGT del 2017 attualmente in vigore arriverebbero, secondo il Partito Democratico, anche riguardo alle aree di trasformazione urbana. “I cosiddetti AcT, aree particolarmente interessanti dal punto di vista urbanistico, la cui attuazione era vincolata a Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica, sono equiparati a semplici Ambiti di trasformazione, con premialità possibili che triplicano gli indici di edificazione” sostiene Lamperti.

C’è, poi, il discorso PUMS (il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile). “Dovrebbe avere una relazione stretta, anche per la sua complessità, con il PGT – afferma il consigliere comunale del Pd, Marco Pietrobon – invece, mentre da un lato si forzano i tempi per la variante al PGT, dall’altro il PUMS, con i possibili aggiornamenti delle piste ciclabili e delle infrastrutture di mobilità, è bloccato ai passaggi iniziali del processo conoscitivo”.

“C’è una totale mancanza di visione di questa Giunta comunale – conclude, in maniera lapidaria, Matteo Raimondi, segretario monzese del Partito Democratico – parlano di città europea, ma Monza sembra una città provinciale vestita a festa. La tutela del verde e dell’ambiente saranno al centro della nostra prossima campagna elettorale per le comunali”.

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