Università Bicocca, 4 studenti su 5 trovano lavoro entro 1 anno dalla laurea

Lo stipendio medio è di 1.500 euro. Quattro studenti su cinque trovano infatti lavoro entro il primo anno dalla laurea, parola di Almalaurea

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Buone nuove per i giovani laureati dell’Università Bicocca, ateneo che ha sede anche a Monza. Quattro studenti su cinque trovano infatti lavoro entro il primo anno dalla laurea, parola di Almalaurea che ha messo a confronto i dati provenienti da 76 università aderenti al Consorzio interuniversitario Almalaurea.
Entro i primi cinque anni sono invece quasi la totalità, il 93.8%. Nel dettaglio, a un anno dal conseguimento della laurea triennale, il tasso di occupazione è dell’82,1 per cento. Un ottimo risultato se si pensa che  la media nazionale è del 69,2 per cento e quella regionale è del 75,1 per cento.
Per quanto riguarda invece i laureati di secondo livello (corsi magistrali e a ciclo unico) a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è del 78 per cento, dieci punti in più del dato nazionale e due in più del dato lombardo. Anche sul lungo periodo,  a cinque anni dalla laurea, i risultati della Bicocca sono di gran lunga superiori a quelli nazionali e quelli regionali. Dopo un quinquennio i laureati unimib scon un posto di lavoro sono il 93,8 per cento, 6 punti più degli altri atenei e un punto in più rispetto alla media lombarda (92,7 per cento).
“Nonostante la pandemia, la nostra università ha retto il colpo per quanto riguarda l’inserimento nel mercato del lavoro dei nostri laureati e dei nostri dottori di ricerca – ha commentato Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca-. Mi ha fatto molto piacere anche l’alto tasso di gradimento dichiarato dagli intervistati nei confronti dell’ateneo e del percorso di studi intrapreso e coronato dal raggiungimento del titolo di laurea. Questi dati sono uno stimolo in più per continuare sulla nostra strada, investendo sulla qualità dell’offerta didattica e dei servizi di orientamento e placement” .
Guardando invece in dettaglio in che modo i ragazzi entrano nel mondo del lavoro, gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 62 per cento, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono il 12,1 per cento. Svolge un lavoro autonomo il 18,1 per cento e il lavoro part-time coinvolge il 13,8 per cento degli occupati. Le retribuzioni arrivano in media a 1.555 euro mensili netti e il 66 per cento degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto.
Il settore economico di maggior impiego è quello dei servizi che assorbe l’87 per cento, mentre l’industria accoglie il 12,1 per cento degli occupati e decisamente marginale (0,3 per cento) è la quota di chi lavora nell’agricoltura.
Osservando invece le caratteristiche della popolazione dei laureati (triennali e magistrali) emerge una significativa presenza di giovani che provengono da studi liceali, il 72,9 per cento, seguiti da diplomati tecnici (22,4 per cento), una parte residuale riguarda giovani con diploma professionale. L’età media alla laurea è 25,2 anni per il complesso dei laureati (24,1 anni per i laureati di primo livello e di 26,6 anni per i magistrali biennali). È importante considerare che non tutti i diplomati si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore, un fatto che certamente incide sull’età media alla laurea. Il 68,4 per cento dei laureati termina l’università in corso: in particolare è il 66,6 per cento tra i triennali e il 72,9 per cento tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 100,3 per i laureati di primo livello e 107,6 per i magistrali biennali.
“I dati del rapporto 2021 di Alma Laurea relativi all’Università di Milano-Bicocca sono confortanti per i laureati triennali, magistrali e soprattutto per i dottori di ricerca- ha commentato Mario Mezzanzanica, prorettore per l’Alta formazione e il job placement dell’ateneo milanese-. I tassi di occupazione e di disoccupazione sono in generale buoni pur mostrando i primi contraccolpi negativi della pandemia di Covid 19 sull’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani laureati. I nostri laureati riscontrano una buona corrispondenza tra conoscenze acquisite negli studi e quelle richieste dalle aziende e sono soddisfatti del percorso fatto nel nostro ateneo. Certo possiamo notare che i livelli retributivi non premiano adeguatamente le loro professionalità soprattutto se confrontati con quelli dei loro colleghi di altre nazioni europee”.
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