Attualità

Lissone, tredici nuove telecamere per prevenire spaccio e microcriminalità fuori dalle scuole

Le nuove telecamere installate all'esterno di sei istituti scolastici entreranno in funzione con l'inizio delle lezioni. Si aggiungono ai 120 occhi elettronici già attivi in città. Monguzzi: "Si amplia il sistema di videosorveglianza per garantire più sicurezza alle famiglie".

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Sono tredici le nuove telecamere che sono state posizionate all’esterno di sei plessi scolastici di Lissone per prevenire spaccio di droga e microcriminalità. Una decisione messa in atto dall’amministrazione comunale in collaborazione con il comando della Polizia locale e in accordo con gli istituti e le scuole secondarie di primo e secondo grado della città.

Si tratta di una iniziativa che rientra nel più ampio progetto denominato “Scuole sicure”, promosso dalla Prefettura di Monza e Brianza per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi delle scuole e gli episodi di microcriminalità.

Le telecamere sono state installate grazie anche a un contributo statale di 30.000 euro assegnato dal Fondo ministeriale al Comune di Lissone. A questo si aggiungono anche i finanziamenti previsti dalle casse comunali, per una spesa complessiva di 51.000 euro.

Il progetto di prevenzione prevede l’installazione di più telecamere contemporaneamente per ogni plesso scolastico: un impianto di videosorveglianza fisso per monitorare i punti di accesso e uno chiamato “speed dome”, che servirà a controllare le aree circostanti. Le telecamere saranno puntate esclusivamente sul perimetro esterno delle scuole.

Con l’avvio del nuovo anno scolastico il monitoraggio è stato previsto in modo particolare per gli istituti Benedetto Croce, Rita Levi Montalcini, De Amicis (a Santa Margherita e Bareggia), l’istituto Meroni e il comprensorio che collega il liceo Enriques, Europa unita e il Parini.

“I dati ufficiali ci dicono che i giovani si avvicinano alle droghe a un’età sempre più bassa – ha spiegato il sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi -. L’ampliamento del sistema di videosorveglianza all’esterno degli istituti, insieme ai 120 occhi elettronici già presenti in città, vuole essere uno strumento di prevenzione, dissuasione e tranquillità per le famiglie”.

Articolo scritto da Sarah Valtolina

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