Sport

Teamservicecar e HRC Monza, binomio consolidato e indissolubile

L’abbinamento tra l’azienda dei fratelli Francesco e Giuseppe Macrì e la società biancorossoblu è ormai consolidato ed oggi, anche in Europa, Teamservicecar simboleggia l’hockey monzese.

Attacco Teamservicecar

Nello sport moderno è fondamentale avere certezze che garantiscano una tranquillità strutturale, che renda possibile una progettualità e la forgiatura di un obiettivo. Così, a dare man forte all’HRC Monza nel ruolo di main sponsor comparirà per il quinto anno consecutivo la Teamservicecar. L’abbinamento tra l’azienda dei fratelli Francesco e Giuseppe Macrì e la società biancorossoblu è ormai consolidato ed oggi, anche in Europa, Teamservicecar simboleggia l’hockey monzese.

Inoltre, spaziando anche su altre discipline, di questi tempi è assai raro trovare abbinamenti di così lunga durata “Ne sono orgoglioso – esordisce Francesco Macrì – e per più di un motivo. La prossima sarà la quinta stagione come sponsor principale, anche se in realtà sono già otto anni che collaboro con il club di Brambilla, Girardelli e Colamaria. In questo periodo abbiamo assistito ad una crescita che forse esternamente non è percettibile, ma che è oggettivamente importante. In ogni ambiente se non si possiede una struttura societaria consolidata non si va da nessuna parte e su questo punto sono molto soddisfatto. Abbiamo inserito nuove figure che curano in modo particolare la comunicazione oppure l’aspetto economico finanziario come Flavio Santagostino Baldi. Abbiamo potenziato lo staff anche con un nuovo preparatore atletico di livello assoluto, che presenteremo a breve. Per crescere è necessario partire da basi solide e noi ora le possediamo”.

Sistemata la parte operativa, al prossimo HRC è stato anche rifatto il lifting, con il ritorno di atleti stranieri “Anche su questo punto siamo stati assai lungimiranti. In un momento di crisi abbiamo rinunciato giocoforza agli stranieri, ci siamo salvati ed ora in un telaio consolidato andremo ad inserire tre figure che ci faranno crescere ulteriormente” Perché ritornare a pescare dal mercato estero non significa abbandonare un progetto basato sulla crescita dei giovani “Che il nostro progetto funzioni lo conferma il fatto che squadre competitive ci cerchino con assiduità i giocatori. Anche quest’anno molti nostri talenti sono stati richiesti da altri club italiani di prima fascia. In passato è accaduto con Lucas Martinez e Checco Compagno, che proprio in questi giorni è stato protagonista dello scudetto lodigiano. E accadrà con Stefano Zampoli e Matteo Zucchetti. Stefano l’abbiamo preso dalla B, l’abbiamo forgiato e allevato ed ora andrà a difendere la porta di una pretendente al tricolore. Per noi c’è sempre un po’ di rammarico, ma anche tanto orgoglio. Poi resta anche da valutare l’aspetto umano: chi se ne va resta sempre legatissimo a questo club e penso anche a Julian Martinez, Ollè o Franci, che sentiamo spesso”.

Questo Monza umanamente è un’oasi felice, perché ogni singolo atleta viene trattato come uno di famiglia. Ma analizzando oggettivamente l’aspetto sportivo, le difficoltà nell’ottenere risultati sportivi importanti sono state evidenti “Se si osserva solamente il particolare della vittoria, sicuramente non c’è da fare i salti di gioia. In realtà dobbiamo analizzare nel complesso ciò che stiamo facendo: abbiamo preso ragazzi di 16/17 e lanciati nel grande hockey, seguendo una filosofia che prosegue negli anni. Abbiamo disputato due stagioni di Eurolega in cui ci siamo fatti conoscere e apprezzare anche dai grandi club. Abbiamo lottato alla pari con il Benfica nel debutto e tenuto testa al Porto, senza contare le vittorie prestigiose con il Noia, così come i recenti successi contro Bassano e Lodi campione d’Italia. La nostra progettualità viene mantenuta integra ed ora cercheremo di consolidarci: abbiamo confermato il gruppo di italiani, che hanno dimostrato di possedere qualità, un telaio in cui andremo ad inserire quattro atleti esperti (Campor, Torné, Tamborindegui e il secondo portiere Ferronato, nda) che toglieranno un po’ di responsabilità ai nostri ragazzi e aumenteranno il livello di competitività generale. Un passo alla volta e sempre con un bilancio sano. Poi, fatemi sottolineare l’impressionante caparbietà che possiede Colamaria nel lavorare con i ragazzi: non si ferma mai, è sempre in movimento, un martello nel voler forgiare i giovani atleti. Soprattutto mi piace il suo modo di giocare, un po’ alla Zeman: sempre a viso aperto con tutti, sempre propositivo e votato all’ottenere il massimo risultato possibile”.

Macrì si è avvicinato all’hockey solo in anni recenti, ma spesso l’abbiamo visto presente anche nelle gare in trasferta “L’hockey è uno sport in cui non ci si annoia mai. Il calcio spesso propone gare noiose, l’hockey pista invece è ricco di dinamismo e fantasia”. Obiettivi per il futuro? “Migliorarci di anno in anno, cercando fin dalla prossima stagione di centrare i playoff con tranquillità. Non ci illudiamo, ma i presupposti per esser protagonisti ci sono tutti”.

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