Ambiente

Milano Monza Open-Air Motor Show: Andrea Monti (Lega) replica agli ambientalisti

Monti: «Proteste degli ambientalisti strumentali. L'evento è una grande opportunità per il nostro territorio»

andrea monti regione lombardia 2018

«Ambientalisti contro il Milano Monza Motor Show? Che sciocchezza. Spiace constatare che qualcuno, evidentemente alla ricerca disperata di visibilità, decida di scagliarsi contro un evento importante, che per il nostro territorio può trasformarsi in una grande opportunità, facendo diventare le due città interessate il cuore dell’industria automobilistica del futuro». Così il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone Andrea Monti ha replicato alle 36 associazioni e comitati che hanno chiesto a  Regione Lombardia e ai sindaci di Milano e Monza di ripensare al sostegno concesso alla manifestazione.
Che aggiunge: «Dire di no a una manifestazione di questo tipo, che per inciso prevede la transizione ecologica, solo perché qualcuno crede che la mobilità privata possa essere sostituita da quella pubblica è una follia; la stessa Legambiente faccia pace con sé stessa: è impegnata nella transizione del mondo automotive ma poi vorrebbe boicottare manifestazioni fieristiche come questa, che hanno invece l’obiettivo di spingere il mercato alla transizione. Viene da pensare, come io credo da tempo, che per taluni l’ambientalismo sia solo un argomento utile da sfruttare a fini politici, per ramazzare facili consensi, spazi e visibilità mediatica. Chissà se chi critica certe iniziative come il Milano Monza Motor Show si rende conto che, di fatto, prende posizioni in netto contrasto con gli obiettivi ambientali? Alla faccia della coerenza..»

«Personalmente», conclude Monti, «spero che la manifestazione possa superare il momento di difficoltà patito con lo stop da coronavirus. Sarò presente al Milano Monza Motor Show, a cui auguro grande futuro. Spiace constatare la miopia di talune associazioni che continuano ad additare ingiustamente l’automobile come nemico numero uno dell’ambiente, quando sono ben altri i fattori determinanti dell’inquinamento. Fattori che questi professionisti dell’ambientalismo casereccio, chissà perché, non citano mai»

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