Politica

Monza, l’appello delle Associazioni: “Non approvate la variante al PGT vigente”

Il Coordinamento dei comitati e delle associazioni di Monza rivolge un appello ai consiglieri comunali perché non proceda all’adozione della variante “normativa” al PGT vigente, attualmente in discussione in Consiglio comunale.

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Il Coordinamento dei comitati e delle associazioni di Monza rivolge un appello ai consiglieri comunali, a prescindere dagli schieramenti politici, perché non proceda all’adozione della variante “normativa” al PGT vigente, attualmente in discussione in Consiglio comunale.

Riceviamo e pubblichiamo il testo della lettera:

Sarebbe gravissimo adottare una variante che, con singole modifiche normative, in realtà scardina la logica e il progetto del PGT vigente.

Un PGT che già di per sé presenta forti criticità dal punto di vista della previsione di nuova residenza su aree dismesse, ma anche su aree libere, viene ulteriormente peggiorato con la eliminazione di tutte quelle norme sia di indirizzo che prescrittive che tendevano in qualche modo a regolamentare le previsioni edificatorie e a mitigarne il peso.

La discrezionalità insita in questo “aggiornamento” della normativa non consente neppure di capire il rapporto tra nuove previsioni residenziali e standard di legge, poiché si prefigura un incontrollato aumento della funzione residenziale (e delle relative volumetrie) attraverso il meccanismo delle cosiddette “premialità”, consentendo anche la riduzione della dotazione di servizi.

Nel luglio 2019 la Giunta Comunale aveva approvato l’adesione di Monza al manifesto del «Green City Network»: una dichiarazione in 10 punti per l’adattamento delle città ai cambiamenti climatici. All’interno della Dichiarazione il punto 7 (Ridurre la vulnerabilità e i rischi delle precipitazioni molto intense) recita: “Fermare l’impermeabilizzazione e il consumo di nuovo suolo …”. Nulla di questo del suddetto fondamentale principio è ritrovabile nella attuale variante normativa.

A titolo di esempio, anche l’ipotizzato arrivo della metropolitana M5 (tra 10 anni?), che verrebbe recepito nel PGT “in automatico”, senza una specifica variante, comporterà un consumo effettivo di suolo di 13/18 ettari di aree agricole nel quartiere Casignolo di Monza, per la realizzazione di un deposito – officina di rilevante impatto ambientale.

Sono stati cancellati tutti i riferimenti normativi alla rete ecologica e alla rete dell’urbanità e della naturalità diffusa, così come i riferimenti ai Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS). Anche per il Parco di Monza è stata cancellata la norma che impedisce nuove edificazioni.

Nessuna illustrazione è stata fatta alle 10 Consulte cittadine delle ricadute sui quartieri di questa variante e nessun parere è stato loro chiesto. Il documento “Le città nella città”, citato nelle norme del Piano dei servizi, è un documento fantasma: si dice solo che “verrà aggiornato periodicamente”, ma non si conoscono i sui contenuti.

Eppure è stato dichiarato che questa variante cambierà il volto di Monza per i prossimi decenni.

Ma qual è il senso di adottare una variante normativa a un anno dalla scadenza del Documento di Piano?

La Provincia di MB ha adottato la variante al PTCP (Deliberazione del Consiglio provinciale n. 13 del 24 aprile 2021) per l’adeguamento dei PGT comunali alla soglia regionale di riduzione del consumo di suolo, ai sensi della LR 31/2014. Questo fatto renderà praticamente “tutta da rifare” la variante oggi in discussione in Consiglio comunale, in quanto anche Monza dovrà adeguare il proprio PGT nel senso indicato dal Piano territoriale regionale (PTR) e dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP), con una riduzione del consumo di suolo almeno del 50%.

Ciò che occorre oggi è dunque l’elaborazione di una variante generale (cartografica e normativa) al PGT vigente, che si muova in quella direzione, per uno sviluppo veramente sostenibile del territorio e per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Monza.

L’impressione è che invece questa maratona imposta al Consiglio comunale avrà come unico effetto quello di far prevalere l’interesse di alcune decine di immobiliari su quello dell’intera collettività.

Per tali motivi, chiediamo ai Consiglieri comunali di non adottare la variante.

Il Coordinamento di comitati e associazioni di Monza – Legambiente Monza Circolo A. Langer, CCR – Gruppo ambiente e territorio, Comitato Parco A. Cederna, Comitato la Villa reale è anche mia, Comitato Bastacemento, Comitato via Boito-Monteverdi, Comitato di via della Blandoria, Comitato Triante, Comitato quartiere S. Albino, Comitato quartiere San Donato/Regina Pacis, Comitato Buon Pastore, Comitato Gallarana, Comitato residenti area Scotti, Comitato via Perosi, Comitato viale Lombardia 246, Comitato San Fruttuoso Bene Comune.

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