Salute

Gli effetti benefici degli anticoncezionali sulla salute della donna, dalla gioventù alla menopausa.

I contraccettivi, come la pillola, servono solo a scongiurare una gravidanza indesiderata? E' vero che fanno ingrassare e causano tumori? Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Raffaela Di Pace, Referente dell’ambulatorio per la menopausa alla Zucchi Wellness Clinic, degli Istituti Clinici Zucchi di Monza.

Woman hand holding a contraceptive panel prevent pregnancy

Tra i sistemi contraccettivi più conosciuti e più usati c’è sicuramente la pillola, ma ce ne sono molti di più: la spirale, il cerotto, l’anello vaginale, fino ad arrivare all’impianto sottocutaneo. Ma qual è la differenza tra questi dispositivi? Uno vale l’altro? Bisogna aspettare di avere già avuto rapporti sessuali prima di iniziare una cura contraccettiva? E come la mettiamo con i ‘vecchi’ tabù come l’aumento di peso e il rischio di sviluppare tumori? Quando si parla di un argomento come questo, le domande e i dubbi che sorgono sono sempre tanti, ecco perché abbiamo scelto di approfondire questo tema – noto forse ma non troppo  – con la Dottoressa Raffaela Di Pace, Referente  dell’ambulatorio per la menopausa alla Zucchi Wellness Clinic, degli Istituti Clinici Zucchi di Monza.

“Ci tengo subito a precisare che gli anticoncezionali non servono solo a evitare il rischio di una gravidanza indesiderata, ma va sottolineato che esistono diversi benefici extracontraccettivi – spiega la Dottoressa Di Pace – oggi giorno, una donna cerca il primo figlio in età adulta, intorno ai 32-35 anni e l’assunzione di un anticoncezionale, come può essere la pillola, svolge anche un ruolo di protezione dell’apparato ginecologico. Ecco che quindi abbattiamo subito il primo tabù: non è assolutamente vero che l’uso della pillola per diversi anni diventi poi un ostacolo nella ricerca di una gravidanza. Anzi”.

Quando parla di effetti benefici extracontraccettivi, cosa intende esattamente?

“Come dicevo prima, la pillola ha anche una funzione protettiva per la prevenzione di alcune patologie benigne dell’apparato ginecologico, che possono compromettere la fertilità futura, come cisti ed endometriosi ma anche nei confronti della patologia maligna: la contraccezione ormonale protegge dal rischio di tumore ovarico e dell’endometrio (utero), mentre sembra avere un effetto neutrale sul tumore della mammella. Sicuramente aiuta a ridurre i disturbi del ciclo mestruale, soprattutto nelle giovani donne, che hanno spesso un ovaio policistico – e aggiunge – non è assolutamente necessario iniziare una cura contraccettiva solo per una questione prettamente sessuale. Spesso le ragazze soprattutto nei primi anni di ciclo mestruale presentano vari disturbi come dolori, acne, debolezza e la pillola può sicuramente essere un valido aiuto”.

Insomma, anche il mito del rischio di sviluppare tumori a causa della pillola è appena stato sfatato. Ma per quanto riguarda l’aumento di peso?

“Anche qui posso dire che nella maggioranza dei casi non è vero: le nuove pillole sono molto più leggere rispetto a quelle che erano in commercio molti anni fa: si può riscontrare a volte solo una lieve ritenzione idrica sovrapponibile a quella riscontrata in tutte le donne e ragazze in periodo mestruale”.

La pillola è il metodo contraccettivo più conosciuto ma, oggi, è possibile differenziare la contraccezione ormonale con prodotti che hanno dosaggi e principi attivi diversi che ci permettono di effettuare  correttamente una scelta personalizzata.

“Gli stessi ormoni presenti nella pillola tradizionale (estrogeni e progestinici)  possono essere  infatti somministrati anche per altre vie ad esempio  con un anello  vaginale o con  un cerotto  che  non richiedono  una assunzione  quotidiana rendendole indicate   per esempio per quelle donne  che  tendono  a dimenticare l’ assunzione  giornaliera della  pillola , o chi non può assumere compresse ad esempio per intolleranze , oggi tanto diffuse – dichiara la Dott.ssa Di Pace  – quindi anche il medico ha modo di selezionare il contraccettivo ideale per ogni donna. Inoltre, esistono pillole con solo progestinico  che possono essere utilizzate  in allattamento  o  in alcune circostanze,  come  nelle donne che soffrono di cefalea o che fumano o che hanno rischi particolari, in cui la pillola estroprogestinica non sia indicata.

Se non è possibile utilizzare un contraccettivo ormonale si può pensare ad una spirale che può essere anche qui, solo contraccettiva , o anche  curativa , se medicata  contenente cioè progesterone che viene rilasciato solo in utero. Questo metodo è utilizzato più frequentemente nelle donne che hanno già avuto figli  ma  oggi ne esistono alcune, che per dimensioni  e per il basso dosaggio ormonale,  hanno una indicazione anche nelle ragazze giovani prima della gravidanza.

Infine, esiste anche un  impianto  sottocutaneo che il medico  applica nel braccio della paziente  e che  rimane in tale sede per tre anni, molto diffuso in alcuni paesi  soprattutto del Sud America  che si sta  diffondendo  anche da noi. Passati i tre anni è possibile sostituire l’impianto con uno nuovo, ovviamente è il ginecologo  che lo applica e lo rimuove.

La pillola è estremamente utile anche nella gestione dei problemi legati alla perimenopausa.

“Irregolarità del ciclo, flussi troppo abbondanti, vampate caratterizzano questa fase della vita di molte donne. La pillola o la spirale medicata vengono spesso utilizzate nel periodo che anticipa la menopausa per risolvere questi disturbi, evitando anche poco frequenti ma possibili gravidanze”.

Si è visto, quindi, quanti e quali sono i contraccettivi  che si possono usare e che permettono ormai  ad ogni donna  di avere  una  contraccezione  sicura  e ben tollerata . Ma occorre sempre ricordare che per la protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili rimane unicamente il profilattico  ( magari in aggiunta alla pillola ) da usare sempre nei rapporti a rischio.

Vaccino anti covid19 e contraccezione: non è necessario sospendere la pillola contraccettiva per fare il vaccino.

Le recenti segnalazioni su casi di complicanze tromboemboliche in soggetti vaccinati con due tipi di vaccino hanno determinato apprensione in molte donne che assumono contraccettivi estroprogestinici.

È importante spiegare che il rischio di base di una complicanza tromboembolica nelle donne è di 2 su 10.000 e diventa circa 5 su 10.000 in quelle che assumono la pillola estroprogestinica. Si tratta però di un rischio significativamente inferiore a quello che si corre in gravidanza o dopo un intervento chirurgico o una immobilizzazione di un arto per frattura, oltre ad fattori di rischio come il fumo e l’obesità.

Nonostante complicanza tromboembolica sia importante, è possibile curarla con farmaci anticoagulanti. “La trombosi che sembra invece essere associata ad alcuni vaccini anti Covid19 è di natura diversa perché interessa i seni venosi cerebrali e si ritiene possa essere una risposta immunitaria anomala contro le piastrine e quindi non trattabile con i comuni anticoagulanti” segnalata la dott.ssa De Pace. ”Per questo motivo nessuna associazione medica, nessuna società scientifica, nemmeno l’Associazione Ostetrici-Ginecologi Ospedalieri Italiani e nessun ente di sanità pubblica consiglia oggi la sospensione della contraccezione ormonale nelle donne in concomitanza con la vaccinazione anti Covid 19” conclude la Dottoressa.

 

La Dott.ssa Raffaela Di Pace ricevere presso Zucchi Wellness Clinic a Monza in via Appiani 17.

Per maggiori informazioni e prenotazioni visitate il sito del Gruppo San Donato o la app oppure chiamare il call center al numero 039 2312521 tasto 1.

 

 

*redazionale

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