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Bovisio: furto della bici sotto le telecamere, ma sono spente dal 2017

Il sindaco: "Ci stiamo lavorando, intervento complesso, spesa significativa". Intanto C'è stato l'ennesimo furto della bici...

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Furto della bici sotto le telecamere. Lascia la bicicletta con tanto di catena e lucchetto nell’area di sosta per le due ruote del parco di via Bellini. Non in un posto qualsiasi, ma nell’area dove la telecamera dovrebbe riprendere al meglio tutto quello che accade. Il cartello che indica che l’area è sottoposta a videosorveglianza c’è, la telecamera pure. Si allontana quindi tranquillamente. Sono le 19 di una sera qualunque di pochi giorni. Poche ore dopo scopre che la bicicletta gli è stata rubata, unico mezzo a sua disposizione per recarsi al lavoro. Parte la denuncia al Comando di Polizia Locale, certo che, se anche la bici non verrà ritrovata, almeno le telecamere avranno ripreso la scena e gli agenti avranno una base di partenza su cui lavorare. Ma proprio in Comando la seconda brutta scoperta: le telecamere non funzionano da anni.

“Che dire – racconta sconsolato il giovane a cui è stata sottratta la bici -. Oltre al danno la beffa. La tanto sbandierata sicurezza sul territorio decantata dai cartelli non esiste. Ho già chiesto appuntamento al sindaco per un confronto. Spero mi chiami presto. Al di là dei soldi spesi per ricomperarmi il mezzo con cui mi reco al lavoro, mi domando: e se ci fossero incidenti stradali di rilievo, furti di grave entità, aggressioni, violenze, atti vandalici? Perchè le telecamere non funzionano da anni? Perchè paghiamo delle tasse per non avere dei servizi?”.

Il giovane si è rivolto anche alla redazione di Striscia la Notizia per mettere in evidenza il paradosso: occhi puntati su tutto il paese spenti.

Tra l’altro non è l’unico a cui nell’ultimo periodo è stata rubata la bicicletta: le segnalazioni arrivano anche da via Cantù, dalla zona della stazione, da via Roma, dal parco di via Melgacciata dove è stata portata via la due ruote di una bimba di pochi anni.

La posizione del Comune: lavori in corso per il nuovo impianto

“L’intervento è complesso, la spesa è significativa, l’iter burocratico è lungo. Spero che si possa comunque riattivare al più presto l’impianto di videosorveglianza del territorio”. Il sindaco Giovanni Sartori, dopo il suo insediamento nell’estate 2019, aveva scoperto che le telecamere erano già state spente due anni prima. “Non mi sono perso d’animo – spiega il sindaco – e ho affrontato il problema con gli uffici per poter disporre nuovamente della videosorveglianza. La sicurezza è una delle priorità e quegli occhi elettronici sono di sicuro un bell’aiuto: funzionano come deterrente, perché chi sa di essere osservato ci pensa due volte prima di fare qualcosa di illegale; sono anche un ottimo strumento per risalire in un momento successivo ai responsabili di eventuali reati commessi sul territorio, per esempio spaccio di stupefacenti o vandalismi”. Purtroppo dalla volontà di riaccendere l’impianto all’ottenere il risultato c’è una bella differenza. Il Comune ha dovuto farsi carico di adeguamenti, sia dal punto di vista normativo sia dal punto di vista tecnico che, a oggi, non hanno ancora consentito di disporre delle telecamere. “Abbiamo fatto una manifestazione di interesse – racconta Sartori – e abbiamo individuato dieci operatori economici che saranno invitati alla gara d’appalto della videosorveglianza con manutenzione delle telecamere e del sistema. Il progetto c’è e, essendo corposo, è stato suddiviso in due lotti. La parte più consistente, 240 mila euro, è per il ripristino e la modifica dell’impianto, nonché per una ulteriore implementazione che ci consentirà di arrivare a un’ottantina di videocamere. Il secondo lotto, di minore entità, ci permetterà invece di aggiungere altri ‘occhi elettronici’ sul territorio”.

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