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Monza, Consulta di San Fruttuoso: “Otto mila persone e pochi servizi: i nostri diritti vanno riconosciuti”

La consulta ha fatto chiarezza anche sulle dimissioni della ex coordinatrice Giustina D'Addario.

presidio consula san fruttuoso mb

Si tolgono alcuni sassolini dalle scarpe i cittadini di San Fruttuoso. Nella mattinata di sabato 26 giugno, sono stati circa una quindicina i residenti del quartiere che hanno spiegato alla stampa il sentimento di frustrazione che ormai sentono da mesi. Nel mirino dei cittadini, quasi tutti attivi nella consulta di San Fruttuoso, c’è in primo luogo l’assessore alla partecipazione, Andrea Arbizzoni che secondo i manifestanti si è negato al confronto più volte, senza intervenire davanti ai “reiterati tentativi di delegittimazione della Consulta di quartiere”. “Un quartiere – spiegano i cittadini – in cui abitano circa 8 mila persone. Il nostro insistere sulle procedure è il succo della democrazia partecipata. Non può essere che noi scriviamo per mesi e l’assessore alla partecipazione non ci risponde. Come a noi viene richiesta serietà ci aspettiamo la stessa cosa”.

Consulta San Fruttuoso: le priorità dei cittadini

La riapertura della sala eventi all’ex centro sociale di via Tazzoli, l’apertura di un poliambulatorio in via Tazzoli e l’apertura di una biblioteca di quartiere. Sono queste le tre principali richieste avanzate da alcuni cittadini della consulta San Fruttuoso. Richieste che arrivano da lontano, messe in luce più volte, che ancora oggi non hanno trovato un punto di approdo.

“Sono anni che si discute di progetti del genere – chiarisce Daniela Colombo, attuale reggente della Consulta – eppure niente si muove. Tra pochi giorni prenderà il via un’iniziativa, anche lodevole, dedicata agli incontri in biblioteca. Ci sarà in tutti i quartieri in egual modo, tranne a San Fruttuoso, con un format diverso dal titolo “letture nel bosco”. Volete sapere perchè? Perchè nel nostro quartiere non esiste una biblioteca e per scambiarci i libri c’è uno scatolone sopra una panchina. Mi chiedo se sia giusto riservare al quartiere questo trattamento”.

Consulta di San Fruttuoso: a che punto siamo?

Da mesi la consulta di San Fruttuoso fa parlare di sè. Dopo le dimissioni della coordinatrice Giustina D’Addario a fine maggio, oggi a tenere le redini del gruppo è la sua vice, Daniela Colombo. Nell’ultimo anno il numero degli aderenti alla consulta è più che triplicato, passando dai 19 dello scorso anno ai 63 attuali, portando la consulta San Fruttuoso ad essere la più numerosa di Monza. “La media dei partecipanti alle consulte cittadine è di 20 membri – ricostruisce Marco Fraceti, cittadino attivo – noi, invece, siamo diventati in pochi mesi oltre 60. Allora è iniziato il calvario delle coordinatrici, con piccole ma costanti operazioni di delegittimazione”.

Intanto, tra i “nemici” della consulta si fa sempre più intenso il pericolo cementificazione. “C’è una petizione cartacea – prosegue Franceti – che ha già 600 sottoscrizioni per salvaguardare le aree verdi del nostro quartiere. Rischia di arrivare una colata di cemento e ci tengo a ricordare che la nostra provincia ha un consumo di suolo unico in Italia. Chiediamo un futuro per le nostre aree verdi, che possano essere inserite all’interno del PLIS Grubria“.

“La tensione con gli altri membri e con l’amministrazione? Non è questo il vero problema: è legittimo avere posizioni diverse – conclude Alice Pelosi. – Il problema vero è che abbiamo urgenza di vedere i nostri diritti compiuti. Il quartiere lo merita e noi lavoreremo per questo”.

Intanto le consulte di quartiere hanno inviato agli Assessori Sassoli e Arbizzoni due lettere per chiedere un incontro rispetto alla variante al PGT e richiedendo la convocazione del tavolo dei Coordinatori e delle coordinatrici delle Consulte.

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