Attualità

Biblioteca di Mezzago: 1500 firme inviate a Regione per bloccare il ridimensionamento

Le firme raccolte sono state presentate anche in Comune, ma dalla Giunta al momento non è pervenuta alcuna risposta.

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Millequattrocentosessantotto firme per dire no al progetto del Comune di Mezzago che prevede il trasferimento di alcuni uffici comunali al piano terra della biblioteca.  Sono quelle raccolte dal  gruppo Amo La Biblio di cittadini che hanno sottoscritto l’appello per bloccare il progetto. Firme poi inviate a Regione Lombardia. Una copia delle stesse firme sono state presentate anche all’Ufficio Protocollo del Comune di Mezzago lo scorso 9 giugno, ma dal Comune non è pervenuta alcuna risposta.

Il progetto contro cui si batte il gruppo Amo La Biblio, nato a Mezzago nel marzo 2021, è quello nell’ambito del bando regionale “Interventi finalizzati all’avvio di processi di rigenerazione urbana”.

“La Giunta comunale, attraverso la partecipazione a un bando di Regione Lombardia per “ Interventi finalizzati all’avvio di processi di rigenerazione urbana“, vorrebbe trasferire tutti gli uffici comunali al piano terra della Biblioteca motivando il trasferimento come un’importante opportunità di concentrazione delle funzioni culturali e amministrative- hanno spiegato i responsabili del gruppo Io amo la biblio.

La Biblioteca di Mezzago si ridurrebbe a “magazzino di libri”. Una parte del patrimonio libraio e del materiale multimediale non troverebbe più spazio e verrebbe di conseguenza dismesso. Alle nostre proteste l’Amministrazione ha risposto affermando che quello presentato sarebbe un semplice progetto di massima e che in ogni caso la cultura non sarebbe questione di metri quadri, ma di qualità.

La nostra Biblioteca è stata costruita nel 1999, dopo un intenso periodo di progettazione della durata di sette anni, durante i quali gli ideatori si sono ispirati a modelli di più ampio respiro, a livello europeo- hanno concluso i referenti del gruppo-. Si tratta di una realtà che i cittadini mezzaghesi vogliono salvaguardare, soprattutto perché nel corso degli anni tale spazio è stata un luogo di aggregazione e il fulcro di attività associative, culturali e sociali della nostra comunità”.

 

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