Ambiente

Ambientalisti alla Corte dei Conti contro il Milano-Monza Motor Show. “E’ danno erariale”

Si riaccendono i riflettori sul Milano Monza Motor Show. A tornare sulla manifestazione sono gli ambientalisti.

mimo inaugurazione

Si riaccendono i riflettori sul Milano Monza Motor Show. A tornare sulla manifestazione sono gli ambientalisti che, attraverso una nota, esprimono per la seconda volta le loro perplessità circa l’evento tenutosi anche in Autodromo.

Questa volta, però, Genitori Antismog APS, Cittadini per l’Aria Onlus, Fiab Milano Ciclobby Onlus e Legambiente Lombardia, hanno fatto un passo in più presentando un esposto alla Procura regionale lombarda della Corte dei Conti affinché valuti, secondo loro, “l’eventuale danno erariale causato alle casse pubbliche“.

“Il MIMO ha ricevuto sostegno economico sia dalla Regione Lombardia, sia dal Comune di Milano, in virtù di una presunta utilità pubblica nel promuovere valori e contenuti della mobilità sostenibile. In particolare,  Regione Lombardia ha stanziato € 240.000 a fondo perduto per la manifestazione motoristica perchè, testualmente, “avrà come focus principale i mezzi di trasporto secondo le nuove tecnologie, la sostenibilità ambientale, le fonti di energia alternativa” e perché “apporta un contributo di rilievo sportivo”. Il Comune di Milano  ha concesso invece uno sconto di € 365.000 sulla tassa di occupazione del suolo (da € 437.000 a € 72.000) in quanto la manifestazione sarebbe caratterizzata dall’obiettivo, si legge, “ di incentivare una mobilità sostenibile, facendo conoscere in anteprima le novità utili ad affrontare le problematiche ambientali in città” e dalla “promozione di una mobilità eco-sostenibile che possa favorire un basso impatto ambientale” scrivono nella nota.

Gli ambientalisti rilevano invece che la “caratterizzazione della manifestazione non aveva nulla a che fare con la mobilità sostenibile. Come infatti si è potuto evincere soprattutto dai modelli di auto e moto esposte, gli aspetti dell’ambiente, della sostenibilità, addirittura delle “energie alternative” non sono stati trattati. Mentre invece sono stati ampiamente promossi concetti come “velocità”, “potenza”, “prestazioni”, valori tutt’altro che orientati alla mobilità sostenibile. Inoltre, sul sito web della manifestazione era chiaramente indicato come tramite i QRCode posti su ogni pedana il pubblico avrebbe potuto ottenere “link per contattare le case costruttrici”, avendo come intenzione “un segnale di ripartenza per il mondo dei saloni e il settore automotive”, evidenziando il carattere commerciale della manifestazione. Un salone allestito parcheggiando automobili nelle aree pedonali più iconiche della città ha veicolato un messaggio negativo e tutt’altro che sostenibile”.

Le associazioni ambientaliste si sono dunque rivolte al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e al sindaco di Milano Giuseppe Sala con queste parole: “Vogliamo credere che Fontana e Sala fossero in buona fede e si siano fatti convincere dagli organizzatori, che hanno presentato loro l’evento come orientato alla sostenibilità, quando nei fatti non lo è stato. Noi non abbiamo trovato nulla di sostenibile in questa manifestazione: proporre come mezzo di trasporto sostenibile automobili pesanti, ingombranti, potenti, veloci ed energivore non ha molto senso nel momento in cui è stata dichiarata l’emergenza climatica. Quando la grande parte delle auto esposte erano da oltre 2 tonnellate di peso, con motori di diverse centinaia di kW e velocità oltre 200 km/h e 300 km/h, poco importa che abbiano alimentazione diesel, ibrido o elettrica: rimangono dei mezzi di trasporto inefficienti, insostenibili e pericolosi”.

 

 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.