Politica

Caso villa Bagatti Valsecchi. A Varedo è bagarre tra Giunta e Pd

Continua il botta e risposta tra maggioranza e Pd sul caso villa Bagatti di Varedo.

Villa-bagatti-valsecchi-varedo

Nessun armistizio per la storica villa di Varedo. Dopo l’ultima sentenza (leggi l’articolo), che per la seconda volta assolve tutti perché il fatto non sussiste, villa Bagatti Valsecchi torna al centro del dibattito politico. Lo scontro è tra il Pd, che a questo punto sottolinea la trasparenza e la legalità con la quale ha sempre agito, facendo il verso a chi finora ha sostenuto il contrario e la giunta Vergani (Lega). Quest’ultima cerca di difendersi dal contrattacco del Pd sostenendo, ancora, come la villa sia stata pagata 3 milioni di euro in più (a stabilire che la perizia non è stata gonfiata è stato il tribunale penale ndr). Ed ecco che, a suon di comunicato stampa dalle parti, al via il botta e risposta tra Stefano Zini, capogruppo Pd e l’amministrazione Vergani.

 

VILLA BAGATTI VALSECCHI: PER UNA CORRETTA E GIUSTA INFORMAZIONE (giunta Vergani):

Dispiace davvero leggere post sui social-network al limite del “delirio politico” quali quelli del consigliere del PD Stefano Zini: nessuno, nell’attuale maggioranza o della Giunta Marzorati, ha mai sperato per un solo istante che nell’amministrazione di centro Sinistra Daniel ci fossero ladri o corrotti. Solo una mente probabilmente pervasa dall’invidia politica come quella del consigliere Zini può spingersi a considerazioni tanto incaute e prive di alcun fondamento.

La nostra perplessità era quella che la possibilità di edificare abitazioni private in un contesto storico fosse esagerata (ed è lì sotto gli occhi di tutti una cancellata verde all’interno della villa…): da lì la scelta della giunta Marzorati di depositare un’esposto in procura. Tutte le altre ipotesi e accuse sono state fatte dall’attività di indagine del Pubblico Ministero, non dagli esponenti del centro Destra locale: su questo Zini deve porre molta attenzione ai termini usati.

Non solo: giova ricordare che sulla legittimità della costruzione di residenze private nel contesto di un parco storico, come scelto nel 2011 dal centro-sinistra, i giochi sono ancora aperti con un procedimento dinanzi alla giustizia amministrativa.

I varedesi ricorderanno che nella primavera del 2011 sono stati fatti di corsa consigli comunali a pochi giorni dal voto per portare a casa un acquisto mutilato e pasticciato, con tanto di manifesti (privi di firma politica poiché avrebbero violato la par condicio pre- elettorale), ma con il chiaro intento di strappare nuovi consensi; ciò prima ancora che l’acquisto fosse realmente perfezionato, come invece è poi accaduto nell’agosto del 2011, durante il mandato Marzorati.

Di questa fretta da parte della Sinistra, i cittadini ne pagano le conseguenze da 10 anni perché persino l’Agenzia delle Entrate ha redatto una perizia che, nel 2011, avrebbe quotato la villa con un valore di circa la metà di quello che l’Amministrazione di centro Sinistra accettò di pagare, lasciandone però in eredità l’ultima e obbligatoria firma al successivo sindaco, Diego Marzorati. Firma che, congiuntamente a tutti gli atti pregressi sul tema, ha portato il Comune ad esser sanzionato per elusione del Patto di Stabilità.

Precisa Matteo Figini, assessore agli affari Legali: “Io lo dicevo in consiglio comunale fin dal 2009. Il patrimonio storico va tutelato e salvaguardato con progetti specifici e lungimiranti; non ci si ricorda di esso a fini di consenso elettorale per poi lasciare sul gobbone ai cittadini i debiti. E soprattutto non andava tutelato arricchendo un privato, quando in Italia si assiste continuativamente a ville nobiliari donate alla cosa pubblica, poiché i privati non sono in grado di gestirle. Il più grave errore del centro Sinistra fu quello. Superficialità politica, cecità politica, non di certo corruzione o malafede”.

Dello stesso avviso il sindaco di Varedo, Filippo Vergani: “Non è la prima volta che il consigliere di minoranza Zini dichiara che io e la mia squadra avremmo costruito le nostre fortune elettorali grazie alla vicenda Villa Bagatti: bene, se ne è tanto sicuro lo esorto a ripresentare la propria candidatura a sindaco e mi sfidi nuovamente sullo stesso campo di gioco, senza cercare candidature di facciata su persone senza esperienza amministrativa”.

“Ci si chiede poi – continua Vergani -, di quale senso di responsabilità parli Zini. Forse della scelta fatta per il nuoo C.d.A. della Fondazione La Versiera? Tale scelta è fatta dai capigruppo in consiglio comunale, lui compreso, non dalla giunta. A che tipo di responsabilità vuole alludere Zini? Sarà l’ultima volta che rispondo ad illazioni di questo tipo, ma ci tengo a precisare che se Zini vuole vedermi tirar su le maniche, basta che venga tutti i giorni in Comune e viva di più il suo territorio; soprattutto la Villa Bagatti perché in cinque anni di eventi e manifestazioni varie, probabilmente mi basta una mano per contare le sue presenze nella tanto amata (solo sotto elezioni) Villa Bagatti Valsecchi. Poi, ovvio, come è giusto che sia, saranno i cittadini a valutare il mio operato e quello della mia squadra”.

Conclude Fabrizio Figini, vicesindaco di Varedo: “Ora si va certamente avanti con la nullità degli atti non perché la vuole la giunta di centro Destra, ma perché lo dispone la giustizia contabile. E se il Pd ancora non conosce la differenza tra una scelta politica (e quindi soggettiva) e una scelta dettata da imperativi di enti sovraordinati, i cittadini ben capiscono che non sono in grado di amministrare una città. E tutti i soldi che dovremo spendere per i ricorsi legali saranno comunque inferiori all’enorme buco ereditato per una villa pagata circa 3 milioni in più del suo valore. Insomma, si è chiuso il percorso penale, ma altri fronti restano aperti”.

Caso villa Bagatti. Il centro Destra continua a far propaganda tendenziosa. Stefano Zini (Pd) ribatte: “Noi rispondiamo solo ai cittadini di Varedo che vogliono e hanno il diritto di sapere la verità”:

Ognuno trarrà le dovute conclusioni. Per noi, finora, parlano tutte le sentenze che, a vario livello e in differenti sedi e tribunali (amministrativo, penale e contabile), hanno stabilito come, non solo non ci sia stato alcun illecito da parte della Amministrazione Daniel o dei suoi componenti ma come la responsabilità di questa vicenda sia totalmente ascrivibile alla gestione amministrativa e contabile di questi anni da parte del Centro Destra. Non a caso la Corte dei Conti ha sanzionato con la riduzione degli emolumenti gli amministratori di centrodestra coinvolti.” A spiegarlo è Stefano Zini, consigliere Pd del comune di Varedo, in risposta alla nota stampa dell’amministrazione Vergani.

Non è più tempo di dare fiato a chi, dopo aver fatto di questa vicenda una bandiera elettorale in passato, vuole sfruttarla, ancora una volta, come paravento per nascondere le proprie mancanze amministrative e politiche di questi anni. Come detto, per noi parlano le tante sentenze, rispetto alle quali , a tempo debito, troveremo il modo giusto affinché i cittadini ne possano dare una valutazione diretta.. 

Noi oggi lavoriamo per dare a Varedo una nuova e valida alternativa politica che permetta di lasciarci alle spalle questi anni di inabilità amministrativa e politica del centrodestra targato Marzorati/Vergani. Dopo 10 anni infatti contiamo solo macerie: tanti soldi spesi in cause perse, pochi soldi spesi in quelle necessarie ai cittadini. C’è un futuro da riprendere in mano. Dovere della buona politica non è quello di distruggere quanto di buono fatto in precedenza ma quello di trovare, nelle difficoltà, le giuste e concrete risposte ai bisogni di una comunità, così come dovrebbe fare “un buon padre di famiglia”.

A conclusione, ci preme tuttavia sottolineare che 

“Tutte le perizie che sono state fatte per definire il valore della villa Bagatti, (comprensivo di dependance, scuderie, casa del custode, cortile d’onore e parco), hanno affermato  come la cifra stabilita per l’acquisto sia fosse corretta: non solo la valutazione del perito sincaricato dall’Ufficio Tecnico del Comune prima dell’acquisto da parte della Fondazione, ma anche quelle della banca erogatrice del finanziamento hanno confermato i valori pattuiti. Del resto – precisa Zini – non si è mai vista una banca che finanzia il doppio del valore di un’operazione”.

Sulla discussa perizia dell’Agenzia delle Entrate del 2018 (e non certamente del 2011, come invece riportato nel comunicato stampa del Centrodestra …), a onor di cronaca, è d’obbligo chiarire come, per l’immobile, sia stato valutato solo il costo di ricostruzione a nuovo. Mentre la Villa Bagatti, il giardino storico, il Lazzaretto e le altre emergenze storiche presenti sono state considerate senza nessun valore storico.

Un dato, quest’ultimo evinto da quanto la stessa Agenzia delle Entrate ha scritto: “Si evidenzia altresì che la presente valutazione non terrà conto dei manufatti storico, artistici ed archeologici presenti nel complesso.

Precisa Zini: “Si tratta di una valutazione comunque fatta quasi dieci anni dopo, solo per poter dare seguito all’ipotesi di donazione modale della villa dalla Fondazione Versiera al Comune.

Non a caso l’ Agenzia delle Entrate ha poi spiegato come “sin da ora si fa diniego di ogni altro uso”.

Giustamente nelle aule del tribunale questa valutazione non è mai entrata, malgrado l’uso che la Giunta Vergani ha tentato di farne. 

Ci fa piacere poi sapere da Vergani che “nessuno dell’attuale maggioranza né della Giunta Marzorati ha mai sperato per un solo istante che nell’amministrazione di centro-sinistra Daniel ci fossero dei ladri o corrotti”. Tuttavia ogni azione ha sempre delle conseguenze e quando si decide di presentare un esposto in Procura di quel tenore e con quei contenuti, bisogna essere consapevoli delle possibili conseguenze: diversamente, sarebbe come il comportamento di un bambino viziato che si diverte a lanciare il sasso nello stagno per vedere che effetto che fa…” 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.