Politica

Rampi chiede l’intervento del Ministro: “Pedemontana, progetto oneroso e dannoso”

Arriva sul tavolo del ministero delle infrastrutture e dei trasporti il futuro di Pedemontana.

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Arriva sul tavolo del ministero delle infrastrutture e dei trasporti il futuro di Pedemontana, il divisivo progetto autostradale da anni al centro del dibattito pubblico, che la scorsa domenica ha portato in piazza decine di cittadini “anti-Pedemontana” da tutta la Brianza. A sollevare il tema a Roma è Roberto Rampi, Senatore PD di Vimercate, che ha indirizzato al Ministro Giovannini un’interrogazione parlamentare per conoscere lo stato dell’arte dell’opera. Un progetto, definito da Rampi, “oneroso”, “superato” e “un danno ambientale” per tutta la Provincia.

L’interrogazione: “Anche la cittadinanza si sta mobilitando”

“Il progetto di Autostrada Pedemontana ha un lungo e articolato cammino che ha via via spostato l’opera sempre più a sud trasformandola da un corridoio alternativo pedemontano appunto ad una nuova tangenziale nord milanese tutta inserita nel territorio di Monza e della Brianza – si legge nel testo dell’interrogazione. – Su tale progetto le comunità interessate hanno nel tempo sollevato perplessità e indicato priorità e alternative e proposto una progettazione complessiva della mobilità di territorio fatta di riqualificazione di strade minori, di potenziamento del trasporto pubblico, di interventi di ricucitura e che di tutto ciò non si è mai fatto tesoro”.

“Oggi – prosegue il Senatore del Partito Democratico – si riaffaccia un progetto fortemente datato che ha un enorme impatto su aree faticosamente difese dalla sapienza delle comunità locali dalla violenza edificatoria degli anni della crescita infinita e che oggi i nuovi paradigmi di sostenibilità diventati più universalmente riconosciuti dovrebbero indicare strategie più innovative di relazione tra mobilità, territorio e sostenibilità. In passato si sono anticipate opere connesse al progetto molto onerose e di dubbia priorità per ragioni di parte politica ed oggi tutta la sostenibilità dell’opera è fortemente compromessa, come è compromessa la sua efficacia e ancor più dubbio il suo sbocco finale.

“Considerato infine, e non ultimo, l’importante e positivo impegno di una vasta parte di cittadinanza attiva che si sta mobilitando per evitare un intervento vecchio, superato, impattante si chiede quale sia ad oggi lo stato dell’arte e quali azioni il Ministero possa e intenda intraprendere per evitare un danno ambientale e un progetto oneroso superato, promuovendo invece una progettazione di comunità di mobilità sostenibile e progetti di completamento, risanamento e ricucitura rispetto alla situazione in essere”.

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