Ambiente

Il corridoio verde MiMo, il Comune di Monza: “Interessante, ma priorità alla M5”

Il progetto di Bikenomist raccoglie il placet di Pirelli, Università Bicocca e Fiab. Piazza Trento e Trieste, che rivendica gli investimenti sulla ciclabilità, ritiene che la vera novità è il prolungamento della metropolitana.

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Cinquemila alberi da piantumare lungo un percorso ciclabile di 15 chilometri, all’insegna del verde, che collega Milano e Monza nel complesso di un intervento di riqualificazione urbana in grado di ridurre il traffico, migliorare la qualità dell’aria e aumentare il valore degli immobili e delle attività commerciali. Fino a ventimila auto in meno che ogni giorno percorrono l’asse tra Milano e Monza passando per Sesto San Giovanni.

Non è il sogno di chi, per lavoro o per altre esigenze contingenti, è costretto a coprire, spesso in tempi decisamente rallentati a certi orari della giornata, i circa 15 chilometri che separano il capoluogo della Brianza dalla metropoli meneghina. E nemmeno la visione utopica di chi in queste zone iper urbanizzate e popolate ci abita magari da decenni.

E’, invece, la ciclabile MIMO, il progetto di un corridoio verde, la prima greenway metropolitana al mondo, che Bikenomist, società specializzata in comunicazione e consulenza sui temi delle biciclette, ha presentato a gennaio 2020.

Ora quest’idea di mobilità sostenibile, che potrebbe incidere sulla capacità di spostamento di un bacino di circa 100mila persone e promette di assorbire circa 1.000 tonnellate di CO2/anno, con una riduzione delle temperature di circa 3° C degli edifici lungo il percorso, ha raccolto il placet dell’azienda Pirelli, multinazionale degli pneumatici e dell’Università degli studi di Milano Bicocca.

Entrambe, infatti, hanno la sede principale in una zona nevralgica lungo il previsto percorso della ciclabile MIMO, che ipoteticamente potrebbe vedere la luce nel 2030. Ed ora si sono pubblicamente esposte a favore della greenway. Tanto è vero che la Pirelli immagina il quartiere Bicocca come un polo per la mobilità green e si è mossa, oltre a creare una rete di relazioni con le altre realtà, aziendali e non, della zona, anche con un bike sharing dedicato ai propri dipendenti. L’Università, dal canto suo, sta promuovendo la ciclabile MIMO in diversi eventi pubblici.

LA FIAB SOLLECITA

Non può che essere pienamente a favore della greenway metropolitana tra Milano e Monza anche FIAB Monzainbici. L’associazione cicloambientalista, anzi, ne fa un discorso ancora più ampio. Che coinvolge anche le conseguenze del Covid-19.

“Il progetto di Bikenomist ci è parso fin da subito davvero molto interessante e in linea con gli obiettivi della nostra associazione, che sono quelli di promuovere la mobilità sostenibile e gli spostamenti in bicicletta per i percorsi casa-scuola e casa-lavoro” spiega Saveria Fontana (nella foto in alto), da poco eletta presidente di Fiab Monzainbici, prima donna al vertice negli oltre 20 anni dell’associazione.

“Con la ripresa delle attività post pandemia, queste tematiche sono più che mai sentite e attuali, perché bisogna far fronte a nuovi bisogni e modalità di spostamento, per scongiurare i rischi del contagio, ma, soprattutto, per scongiurare il rischio di un ritorno all’uso massiccio dell’automobile” aggiunge.

I tempi di realizzazione della ciclabile MIMO, tra burocrazia ed altri possibili impedimenti, difficilmente incroceranno le urgenze del post Covid. “Ci piacerebbe che nel frattempo si pensasse ad un collegamento ciclabile Monza-Sesto-Milano anche attraverso interventi più semplici – sostiene Fontana – si possono utilizzare tutti gli strumenti previsti dal nuovo codice della strada, come ad esempio la realizzazione di corsie ciclabili, lavori temporanei e a basso costo, come quelli già realizzati a Milano su diverse direttrici e anche in direzione di Sesto e Monza, che potrebbero essere perfezionati in un secondo tempo e diventare permanenti”.

LA POSIZIONE DEL COMUNE

Perché il corridoio verde immaginato da Bikenomist diventi realtà, magari in un 2030 che è l’anno in cui dovrebbe arrivare a Monza anche il prolungamento della M5, la palla, però, dovrà passare anche tra le mani della politica.

Se il Comune di Milano ha già espresso il proprio parere favorevole, si attendono le mosse delle altre amministrazioni interessate dal progetto: Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Monza. Da Piazza Trento e Trieste, più che promesse su prese di posizione sulla ciclabile MIMO, arrivano rassicurazioni sulla volontà dell’amministrazione cittadina di continuare ad investire sulla mobilità sostenibile.

“Da tempo ormai su questo tema stiamo andando in una direzione ben precisa – assicura l’assessore monzese alla Sicurezza, Mobilità, Viabilità e Polizia locale, Federico Arena (nella foto in alto) – lo dimostrano le corsie ciclabili in via Borgazzi verso corso Milano, gli interventi in via Aquileia via Montesanto – viale Fermi e i raccordi ciclabili che vogliono consentire di arrivare da Monza fino al confine con Cinisello Balsamo e alla nuova fermata della M1”.

Sulla greenway metropolitana, lanciata da Bikenomist più di un anno fa, l’esponente della Giunta Allevi sembra non volersi esporre più di tanto. “Sicuramente tutto quello che va nella direzione della rigenerazione urbana e nel recupero delle periferie è il benvenuto – afferma Arena – la nostra priorità, però, è il prolungamento della M5, che è una vera novità ed una rivoluzione. Ovviamente una cosa non esclude l’altra”.

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