Economia

Bollette di luce e gas, luci e ombre delle offerte in abbonamento

La responsabile marketing di Acsm Agam: "Le tariffe fisse fanno una stima del costo in base al consumo annuo e dividono per 12 mensilità, ma il rischio è di avere l’anno successivo una rata maggiorata per compensare i consumi extra".

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Bollette di luce e gas, luci e ombre delle offerte in abbonamento

Il tutto compreso è una formula che da anni attira e soddisfa i consumatori. Si è iniziato con i villaggi vacanze, quando un braccialetto al polso regalava la possibilità di frequentare gli appuntamenti organizzati dall’animazione o di avere free drink al bar,  per poi passare alle tariffe telefoniche fino ad arrivare ai ristoranti con il famoso “all you can eat”. Cifra sempre identica a prescindere dal consumo, insomma. Una formula in alcuni casi sicuramente vincente perché riesce ad assicurare al consumatore un’idea chiara dei costi. In altri casi però il “tutto compreso” potrebbe essere poco chiaro o, addirittura, poco conveniente. Stiamo parlando delle offerte in abbonamento a luce e gas. Offerte sempre più frequentemente proposte dai nuovi operatori che in questo periodo si stanno proponendo al mercato. Offerte che possono nascondere però incertezze e ombre. Se infatti questo genere di contratti prevedono per il primo anno un canone bloccato a prescindere dai consumi, ecco che l’anno successivo si presenta il conguaglio. E allora il rischio è quello di pagare, in alcuni casi anche in un’unica soluzione, l’extra consumato nei 12 mesi precedenti.

Abbiamo chiesto ad un esperto, Martìn Isolabella, Responsabile Marketing e Sviluppo commerciale di Acel Energie (www.acelenergie.it) di chiarire questa novità nell’ambito delle bollette di luce e gas.

 

In quest’ultimo anno si vedono nuovi fornitori di Luce e Gas che hanno introdotto offerte in abbonamento, ovvero ad una cifra mensile sempre uguale: di cosa si tratta?

Con l’introduzione delle offerte in abbonamento alcuni nuovi operatori stanno cercando di importare il modello delle compagnie telefoniche o della TV a pagamento alle forniture di Luce e Gas: pago una quota mensile per usufruire un determinato servizio in modo illimitato.

In altri settori i servizi in abbonamento hanno una lunga storia e tradizione: un esempio su tutti lo troviamo nell’editoria, dove anziché comprare ogni giorno il quotidiano, lo ricevo comodamente a domicilio, in abbonamento ad un prezzo più conveniente. Se sono sempre a casa e leggo assiduamente tutti i giorni, ne traggo un reale vantaggio.

Altro esempio lo troviamo nelle formule “all you can eat” di alcuni ristoranti, dove posso mangiare fino a saziarmi ad un prezzo predefinito (bevande, caffè e dolci esclusi, ovviamente!).

Tuttavia, il mondo dell’energia ha delle caratteristiche specifiche che non consentono di rendere applicabile una proposta di questo tipo perché, ad esempio, le nostre bollette sono gravate da tasse, accise e contributi di sistema (ad esempio a sostegno delle fonti rinnovabili) che devono essere calcolate e pagate proporzionalmente al consumo. Proprio come sulla benzina.

 

Quali sono i rischi di questo genere di contratti?

Il rischio principale è il conguaglio. Siamo abituati a pagare un fisso per ricevere un servizio, di fatto, senza confini. Pensiamo a Netflix ad esempio o ad Amazon Prime. Pago una quota mensile fissa e posso vedere un numero illimitato di film o farmi spedire anche venti pacchi al giorno da Amazon senza pagare le spese di spedizione. Con i contratti di luce e gas non è così. Si paga certamente una quota fissa basata sullo storico dei nostri consumi ma a fine anno c’è un conguaglio che andrà a riequilibrare quanto consumato. Come dire, con l’energia e il gas  l’all inclusive non è reale perché chi propone queste tariffe fa una stima del costo totale in base al consumo annuo del cliente per poi frazionarlo in 12 mensilità. Poi, se a fine anno il cliente ha consumato di più, l’anno successivo troverà una rata maggiorata per compensare i costi di questi extra-consumi.

Questo modello che appare molto più semplice rispetto al computo di una bolletta classica, può risultare incerto e poco trasparente per il cliente al momento del rinnovo per l’anno successivo o nel caso di conguaglio finale per recesso o cambio offerta, perché dovrò affidarmi a quanto il fornitore mi sta proponendo.

Inoltre il consumo di luce e gas è molto variabile nei mesi (si pensi al consumo invernale di gas rispetto al consumo estivo). Con le offerte in abbonamento pago anche nei mesi in cui non consumo, ad esempio anche mentre sono in vacanza al mare su un’isola della nostra bella Italia pago come se fossi a casa.

E il prezzo? A prima vista sembra competitivo!

Partiamo dal concetto che nei servizi, il prezzo non è tutto, ma proviamo ad analizzarlo: le proposte in abbonamento si basano su un canone mensile, che in prima battuta può risultare interessante e più conveniente rispetto a quando paghiamo le nostre bollette. Ricordiamoci però che le bollette di luce e gas normalmente comprendono un periodo di consumo di due o tre mesi, mentre l’abbonamento è proposto su base mensile. Quindi la cifra che andiamo a concordare va raddoppiata o triplicata per avere un’idea della bolletta che mi arriverà ogni bimestre o trimestre.

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