Politica

Intervista ad Andrea Monti (Lega): Pedemontana: “Una questione di equilibrio”

Ieri, 12 maggio, abbiamo intervistato Andrea Monti, consigliere regionale della Lega, sul tema che sta dividendo negli ultimi mesi la Brianza: Pedemontana. 

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Ci siamo già confrontati con lui su Pedemontana. Un botta e risposta che aveva avuto anche un certo eco mediatico, ripreso da altre testate giornalistiche. Ieri, 12 maggio, abbiamo intervistato Andrea Monti, consigliere regionale della Lega, sul tema che sta dividendo negli ultimi mesi la Brianza: Pedemontana.

Che la Regione, governata dal Carroccio, spinga affinchè sia ultimata non è un segreto. Persino uno dei suoi grandi oppositori, il senatore brianzolo pentastellato Gianmarco Corbetta, ha recentemente dichiarato che l’ente “si è mosso bene, quello che dovevano fare per garantire la copertura finanziaria pubblica, lo hanno fatto a regola d’arte.”  E così a Marzo è stato assegnato il maxi appalto da 1,4 miliardi della tratta brianzola di Pedemontana. L’associazione temporanea d’impresa formata da Webuild (ex Salini Impregilo) con Pizzarotti e Astaldi, è risultata prima nella graduatoria delle offerte per portare a termine i due lotti (B2 e C) dell’autostrada con la formula del general contractor.

Ospite della nostra redazione il consigliere anche per rispondere alle numerose critiche emerse dall’ultimo incontro che c’è stato online e trasmesso via Facebook con protagoniste le sigle ambientaliste e i politici più contrari al progetto, primi fra tutti quelli del M5S e quindi quelli del Pd.

Anche il consigliere leghista, però, non nasconde sue due principali preoccupazioni: 

La prima riguarda le code sulla Milano-Meda durante il cantiere.  Quando ci sarà l’intersezione di Pedemontana con la Milano-Meda, visto che con l’ultima modifica del progetto si prevede che un tratto della nuova autostrada si innesti su questa strada che è una delle arterie più trafficate d’Italia, temo che quando ci sarà la cantierizzazione ci possano essere forti disagi. Spesso si è già in coda senza lavori in corso, non oso immaginare quando ci saranno. Spero adottino delle soluzioni innovative. Tra l’altro nel nuovo progetto sono state tolte le strade di arroccamento per non consumare suolo, un vincolo importante, però, per chi deve costruire.

L’altra mia preoccupazione riguarda il costo dei pedaggi. Ora non è il momento di discuterne, ma dopo il closing finanziario si dovrà affrontare il tema di una forte politica di agevolazioni per i frequentatori abituali con sconti importanti.

Siamo arrivati all’epilogo di questa lunga vicenda? Ad agosto è stata spostata l’ultima proroga per trovare investitori privati, ma se non si dovessero trovare? 

Escluso che non si possano trovare per due motivi: il primo è che si sono già manifestati due o tre cordate di banche di livello internazionale, interessate a partecipare economicamente all’opera; con loro si sta affrontando la fase del dialogo tecnico; e in secondo luogo perchè se ciò accadesse sarebbe una sconfitta importante per il territorio che necessita di quest’opera.

Se tutto dovesse andare secondo i piani, vedere ultimata l’opera per le Olimpiadi è un traguardo ancora raggiungibile? 

Non credo. Con la pandemia si è perso del tempo prezioso, con le proroghe per trovare finanziatori se ne è perso dell’altro, Non credo che per il 2026 l’autostrada sarà terminata, ma non è non è fondamentale per la buona riuscita dell’evento. Le Olimpiadi si possono fare anche senza Pedemontana.

Da quando è stato assegnato l’appalto per la tratta B e C sono ripartite le proteste che portano con sé delle motivazioni forti contro il progetto. Cosa ne pensa? E crede che servano a qualcosa?

Credo fermamente nel dialogo e nel confronto. Quindi ben vengano anche voci critiche. E hanno senso nella misura del 10%: visto lo stato dell’arte del progetto, ormai approvato, da statuto sono possibili delle modifiche nella misura del 10%, non oltre. Quindi se vengono fatte delle richieste che non stravolgono il quadro economico si può portarle avanti e cercare di farsi ascoltare.
Oggi, però, rimettere in gioco il progetto è contro i principi base della democrazia. Questa autostrada è stata voluta dalla maggior parte dei cittadini e dalle amministrazioni comunali, che da anni si riuniscono per discuterne le caratteristiche e i dettagli. Quest’opera porterà non solo dei vantaggi a livello di mobilità, ma anche a livello ambientali. Naturalmente perchè il progetto sia sostenibile è necessario che ci sia un nuovo equilibrio ambientale.

Poi ci sarà da fare la tratta D…

Credo che sul completamento della tratta D ci sia molto ancora da discutere. Diverse sono le ipotesi sul tavolo, persino quella di farne una versione più “leggera”. Adesso l’obiettivo è completare la B e la C. E ricordiamo che non c’è la possibilità che si faccia solo la B, in quanto quando partirà il primo cantiere, contemporaneamente verrà aperto anche il secondo.

 

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