Economia

Salone del Mobile? Apa Confartigianato chiede: “Costi più bassi per gli espositori”

Si continua a discutere sul se e come organizzare la fiera in programma dal 5 al 10 settembre. L'associazione più rappresentativa delle imprese brianzole del settore è a favore della manifestazione, ma a determinate condizioni.

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha già cerchiato in rosso il prossimo 5 settembre sulla sua agenda personale. Quel giorno, infatti, salvo imprevisti o ulteriori complicazioni legate al Covid-19, l’inquilino del Quirinale sarà a Milano per l’inaugurazione del Salone del Mobile. Che poi dovrebbe proseguire fino al 10 settembre.

Il presidente della Repubblica, però, farebbe bene a non disdire completamente eventuali, altri, possibili impegni in programma il 5 settembre. Perché la più importante fiera dedicata alla casa e all’arredamento, che quest’anno celebra la 60esima edizione, è ancora in forte dubbio. Da quasi una settimana, infatti, è in corso il Consiglio di amministrazione di FederlegnoArredo, l’associazione d’impresa che organizza il Salone del Mobile di Milano, per decidere in maniera definitiva se, alla luce delle ancora incerte riaperture post Covid-19, sia opportuno svolgere la kermesse ed, eventualmente, in quale location e con quali modalità.

Questioni molto delicate che stanno rendendo lo svolgimento della manifestazione, che mette in mostra il meglio dell’architettura e del design, italiano e non solo, una sorta di thriller a sfondo economico. Non è facile trovare il bandolo della matassa tra spaccature all’interno della FederlegnoArredo, che vedrebbero i mobilieri brianzoli sul fronte del rinvio della fiera, le dimissioni del presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti e le pressioni, in alcuni casi per nulla velate, della politica, perché si faccia di tutto pur di confermare la kermesse nel 2021 dopo l’inevitabile rinvio del 2020. Dal sindaco di Milano, Beppe Sala, al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana fino al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

SALONE , NO O MINI?

Allo stato attuale l’orientamento più probabile, che potrebbe trovare conferma nelle prossime ore o giorni, sembra essere quello di realizzare un Salone del Mobile in versione decisamente ridotta rispetto all’ultima edizione svolta nell’aprile 2019. Allora, infatti, la fiera del design attirò oltre 380mila visitatori da 181 paesi del mondo con circa 2400 espositori, di cui il 30% stranieri.

L’idea sarebbe di organizzare tra il 5 e il 10 settembre 2021 un Salone del Mobile che sfrutti soprattutto location nel centro di Milano, coinvolgendo magari anche la Triennale e l’Adi, Associazione design italiano. Il tutto riducendo al minimo, se non eliminando del tutto, l’uso della tradizionale sede della manifestazione, la Fiera di Rho. Certo, in questo caso, uno dei punti più delicati da chiarire è la maxi penale, che ammonterebbe a circa 9 milioni di euro, che sulla carta spetterebbe all’ente fieristico se gli espositori non dovessero essere ospitati nei numerosi padiglioni alle porte di Milano.

Per risolvere l’impasse dovrebbe essere decisivo l’intervento del Ministero dello Sviluppo economico. Che, nei giorni scorsi, ha già mostrato tutta l’intenzione di fare la propria parte. L’obiettivo comune, infatti, è quello di creare quest’anno almeno un Salone del Mobile ponte che, in vista di un pieno ritorno alla normalità per l’edizione dell’aprile 2022, consenta di evitare che espositori e buyer dell’arredamento, casa e design, nel frattempo, si orientino verso altri importanti appuntamenti del settore, la fiera Koelnmesse di Colonia in primis.

Se il Salone del Mobile è incerto, intanto, i giorni scorsi hanno portato la conferma ufficiale dello svolgimento, sempre dal 5 al 10 settembre, del Fuorisalone 2021, un’iniziativa collaterale alla Design Week di Milano che, con i suoi eventi artistici e culturali, ha visto negli ultimi anni anche Monza in prima fila.

GLI ARTIGIANI BRIANZOLI

Tra coloro che sono più interessati all’esito della querelle sul Salone del Mobile di Milano nel 2021 ci sono gli artigiani e le loro imprese, per lo più di piccole dimensioni. Che sono una delle anime più veraci ed importanti della fiera dedicata al design e all’arredamento. La posizione di Apa Confartigianato Imprese Milano, Monza e Brianza, l’associazione più rappresentativa del settore artigiano e delle Pmi nel nostro territorio, è piuttosto netta.

“Il Salone del Mobile di Milano è un evento importante per la città e per la Regione Lombardia nel suo complesso, anche al di là dell’interesse delle singole aziende – afferma Enrico Brambilla (nella foto in basso), Segretario generale di Apa Confartigianato Imprese Milano, Monza e Brianza – le imprese artigiane, anche quelle brianzole, sono interessate in particolare al Fuorisalone, soprattutto per l’indotto che genera, ma siamo consapevoli che senza il Salone del Mobile, almeno in una forma ridotta in grado di mantenere alta l’attenzione sul settore in attesa di tempi migliori, il tutto si ridurrebbe ad una manifestazione di natura culturale e ludica con poche ricadute sulle imprese”.

L’appello di Apa Confartigianato Imprese Milano, Monza e Brianza agli organizzatori del Salone del Mobile, ma anche alle istituzioni locali e nazionali, non lascia spazio a dubbi. “Se vogliamo realmente rendere possibile l’organizzazione della fiera si faccia in modo di favorire la presenza delle piccole imprese artigiane – afferma Brambilla – per questo bisogna creare le condizioni perché si rendano più abbordabili i costi di sistema per gli espositori, che in questo caso arrivano a pagare dai mille euro al metro quadro in su”.

“Ecco perché la contrarietà dei mobilieri brianzoli allo svolgimento nel 2021 del Salone del Mobile non è assolutamente di principio – aggiunge il Segretario generale di Apa Confartigianato Imprese Milano, Monza e Brianza – è, invece, legata ad una valutazione dell’opportunità di prevedere investimenti anche di decine di migliaia di euro in una situazione, ancora incerta per colpa del Covid-19, in cui la presenza di buyer e visitatori, soprattutto dall’estero, è difficilmente prevedibile”.

Al fianco dei mobilieri brianzoli in questi giorni è sceso in campo anche Andrea Monti, vicecapogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Lombardia. “Chiedo più rispetto per i nostri imprenditori che pensano giustamente a lavorare sodo e vogliono che l’edizione 2021 del Salone del Mobile vada in porto, ma a determinate condizioni – afferma Monti – la principale delle quali è la sicurezza che si possa avere comunque una manifestazione di richiamo internazionale”.

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