Ambiente

Ecco quale progetto politico c’è dietro alla nascita della polenta di Concorezzo

Al netto dei costi, il comune ha deciso di devolvere il ricavato della vendita della polenta a quelle associazioni che si occupano di assistenza alimentare in città.  

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Centomila piante che daranno vita a 16mila confezioni di polenta che contribuiranno ad un importante progetto solidale e politico. Questi gli obiettivi dichiarati dietro all’idea che sta germogliando (nel vero senso del termine) a Concorezzo, comune del vimercatese, guidato da Mauro Capitanio, eletto alla guida di una coalizione di centro destra composta da Lega e da Noi per Concorezzo (lista civica appoggiata da FI e FdI).

Domenica c’è stata la semina e a settembre ci sarà la raccolta del mais rosso, 100% italiano e senza Ogm. Quindi il viaggio in un mulino a Bergamo per la macina e il confezionamento e così a Natale sarà disponibile la polenta di Concorezzo. Un progetto a “km 0” realizzato su un appezzamento di terra di 13 mila metri quadrati dall’amministrazione leghista in collaborazione la storica azienda agricola Melzi, gestita oggi dai fratelli Simone e Stefano Melzi. L’attività ha origine nel XIX secolo e i due fratelli, oggi poco più che ventenni, hanno ereditato la passione per l’agricoltura che apparteneva già ai loro avi. “La nostra specializzazione è la coltivazione del frumento, del mais, del fieno e della soia” – racconta Simone Melzi.

“Sono molto contento che questo progetto abbia messo radici nel nostro comune – esordisce il sindaco che domenica si è fatto fotografare anche alla guida del trattore e aggiunge – Oltre all’orgoglio di dire che a Natale a Concorezzo ci sarà la nostra polenta, sono certo che questo primo passo possa essere di stimolo per coloro che possiedono un terreno agricolo, ma di fatto non lo sfruttano, lasciandolo incolto. Vogliamo far tornar produttivi tutti quei campi vincolati come aree verdi, che non devo essere visti come meno redditizi di quelli commerciali, ma anzi di grande valore. Il comune vuole fare degli interventi strutturati, mettere in campo delle idee, per valorizzare questo patrimonio e riscoprire il mondo dell’agricoltura. Per la polenta di Concorezzo si sta anche già pensando ad un logo. In qualche modo diventerà un altro elemento di attrazione per il nostro comune.” L’idea è bella e se ciò non bastasse, al netto dei costi, il comune ha deciso di devolvere il ricavato della vendita della polenta a quelle associazioni che si occupano di assistenza alimentare in città.

Un segnale importante in una delle province, la Brianza, tra le più urbanizzate d’Italia, seconda solo alla città metropolitana di Napoli. Un sindaco, il leghista Capitanio, che vuole riscoprire la tradizione valorizzando anche un mondo spesso trascurato e sottovalutato come quello agricolo.

 

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