Economia

Da essenziali a dimenticati: anche a Monza sindacati in piazza in difesa dei lavoratori agricoli

Le sigle sindacali si sono date appuntamento sotto la Prefettura. L'obiettivo, arrivare con la voce dei singoli territori fino all'esecutivo, ridando dignità e certezze ad alcuni dei lavoratori maggiormente dimenticati durante la crisi. 

presidio sindacati sotto prefettura monza mb

Da essenziali a dimenticati. Scendono in piazza in tutta Italia i lavoratori agricoli, denunciando l’esclusione dai ristori del Governo. E’ successo lo scorso sabato 10 aprile in molte città dello Stivale, tra cui Monza, in cui una delegazione rappresentata dalle sigle sindacali di categoria, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, si è data appuntamento in via Prina, sotto la sede della Prefettura. L’obiettivo, arrivare con la voce dei singoli territori fino all’esecutivo, ridando dignità e certezze ad alcuni dei lavoratori maggiormente dimenticati durante la crisi.

8000 i lavoratori agricoli in Brianza

Sono circa 8000 i lavoratori agricoli in provincia di Monza e Brianza. Essenziali più che mai nel primo periodo del lockdown, quando supermercati e negozi di alimentari erano letteralmente presi d’assalto, oggi sono dimenticati da tutti. É questa la denuncia che arriva dai sindacati, che puntano il dito contro il governo e il recente DL Sostegni, che di fatto esclude la categoria dai ristori previsti.

“Gli interventi a favore dei lavoratori agricoli si contano sulle dita di una mano – spiega Federica Cattaneo, segretaria generale Flai Cgil Monza e Brianza. – Qualche bonus nel 2020, ma niente di più. Oggi, per tantissimi di loro, assistiamo ad una consistente perdita di giornate lavorate, una conseguente perdita di reddito, una inevitabile perdita di diritti. Siamo qui oggi proprio per far sentire la loro voce nei luoghi opportuni e far capire al nostro Prefetto la difficile situazione in cui molti di loro si trovano”.

“Lavorano negli agriturismi, nel settore ortofrutticolo, nel florovivaismo, nell’agricoltura, e spesso si tratta di lavoratori stagionali – prosegue Stefano Bosisio, segretario generale della Fai Cisl Mbl. – Ci troviamo nella situazione per cui se non lavorano almeno 50 giorni l’anno non possono nemmeno accedere alla disoccupazione. Insomma, situazioni di fragilità che rischiano di essere molto pesanti nelle vite delle famiglie”.

“Al prefetto chiediamo di essere portavoce delle nostre istanze – conclude Paolo Castiglione, Uila Monza – Non ci sono lavoratori di serie A e di serie B. Anche il ritorno del concetto di “voucher” ci preoccupa: su questo il sindacato ha fatto una battaglia molto intensa qualche anno fa per difendere i diritti e la dignità di migliaia di lavoratori. Presidiamo per evitare che qualcuno proponga di tornare a queste modalità di retribuzione: sarebbe un passo falso molto grave, dove i primi a pagarne sarebbe, di nuovo, i lavoratori”.

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