Sociale

Da Monza l’appello a Mattarella: “Approvare subito un protocollo per le visite nelle Rsa”

Comitato ORSAN – Open RSA Now: “Chiediamo che il tema sia inserito tra le priorità del nuovo decreto sulle riaperture. I nostri anziani lasciati soli e abbandonati”

anziano panchina giardini

“Facciamo appello al Presidente Mattarella e alla sua grande sensibilità affinché si faccia portavoce presso il Governo rispetto al tema della riapertura, in sicurezza, delle visite di familiari, parenti, amici e caregiver all’interno delle RSA italiane. Chiediamo che venga approntato subito un rigido protocollo sanitario a livello nazionale per lo svolgimento in sicurezza delle visite nelle RSA che preveda: la possibilità di vaccinare familiari, caregiver, amici e parenti degli ospiti delle RSA; l’obbligo di eseguire un test antigenico rapido prima dell’ingresso nella struttura; la dotazione per i visitatori di un equipaggiamento con DPI di qualità e l’ampio utilizzo, con l’arrivo della bella stagione, degli spazi esterni delle strutture per gli incontri all’aria aperta tra gli ospiti e i loro familiari”.

È un appello forte e accorato quello lanciato dal comitato ORSAN – Open RSA Now, che riunisce i familiari e i parenti degli oltre 350mila ospiti delle RSA italiane, all’indirizzo del Presidente Mattarella: “Caro Presidente sul tema della riapertura delle visite in presenza all’interno delle RSA italiane – denuncia il comitato ORSAN- Open RSA Now – da oltre un anno, stiamo assistendo a un vergognoso scaricabarile di responsabilità tra Istituzioni e direzioni sanitarie delle strutture: un silenzio assordante, in cui nessuno si interessa dei nostri anziani e non fa nulla per loro. Li abbiamo messi in sicurezza, grazie a un efficace campagna vaccinale, per poi abbandonarli al loro destino di solitudine, tristezza e isolamento all’interno delle RSA. Se già prima dello scoppio della pandemia le visite di parenti, familiari, caregiver e amici all’interno delle RSA avvenivano di rado, ora questo sacrosanto diritto viene quotidianamente e costantemente violato nel silenzio generale e complice delle Istituzioni nazionali e locali”.

 

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