Cultura

Monza: “Futurismo e Parole” in mostra allo spazio espositivo LeoGalleries

Dopo molte settimane di chiusura la galleria riapre. In esposizione opere di Depero, Baldessari, Marinetti, D'Anna, Delle Site.

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Torna il Futurismo con i suoi protagonisti più illustri e la portata contemporanea della sua arte, protagonista alla LeoGalleries di Monza con la mostra “Futurismo e Parole”, in programma dal 4 maggio.

Al centro dell’allestimento saranno le tele di Fortunato Depero con una delle opere dedicate al Caffè Irrera, R. M. Baldessari “Natura morta con Lacerba e Picasso” e Giulio D’Anna con l’iconico “Il merlo” e ancora “Comunicazione, pubblicità e progresso”. Ma non solo.

A impreziosire la mostra verranno proposte alcune tavole parolibere estetiche firmate da Filippo Tommaso Marinetti, tratte dal libro “Le mots et liberté futuristes”, due tavole parolibere di Depero eseguite a New York nel 1930 e la china su carta di Mino Delle Site “Futur Alvino”.

Filo rosso dell’antologica, che propone tele e carte dagli anni Venti ai primi anni Trenta, è la parola, non nella semplice accezione comunicativa, ma autentico e innovativo elemento artistico.

“In tutte le opere proposte in questa mostra la parola si fa immagine, non più solo da leggere ma da vedere. È la novità dei futuristi – racconta Maurizio Scudiero, massimo esperto italiano di Futurismo -. Tecnicamente si tratta di opere, specie quelle di Depero, che anticipano il Lettrismo, poi codificato da Isidore Isou nei primi anni ’40, la cui idea fondante era quella di rinunciare alle parole in quanto tali e sostituirle con onomatopee”.

Per Depero la parola diventa elemento pubblicitario, l’arte capace di abbracciare ogni istante della vita, tanto che per l’artista “la strada sarebbe diventata la sola galleria per i futuristi”.
Per Baldessari, la parola inserita a collage nel dipinto, conferma come lui avesse, tra i primi in Italia, “guardato” a Picasso ed ai suoi papier collée.

Per D’Anna, invece, le parole sono evocative di messaggi e idee quasi aeree. E poi ci sono le parolibere di Marinetti, capaci di raccontare storie e situazioni anche attraverso le onomatopee, così come le tavole parolibere di Depero realizzate a New York nel 1930, che descrivono le montagne russe e il “tunnel dell’amore” nel luna park di Coney Island. Quest’ultima opera in particolare raffigurata con la sinuosa e maliziosa forma di un serpente, come quello che tentò Eva.

Una mostra che segna la riapertura al pubblico della LeoGalleries con un allestimento di altissimo livello. “È quasi impossibile trovare le tavole parolibere di Depero – conferma Scudiero – sono una rarità da non perdere, così come le tele di Depero e D’Anna”.

Nel rispetto delle norme anti Covid-19 in vigore non sarà organizzata alcuna inaugurazione ufficiale. È prevista però la realizzazione di un video, che sarà diffuso poi attraverso i social della Galleria (YouTube, Instagram, Facebook), nel quale Maurizio Scudiero racconterà dal vivo le opere esposte.

Un ringraziamento particolare all’Archivio Depero, all’Archivio Futuristi Siciliani e alla Fondazione Berardelli di Brescia.

 

Spazio espositivo: LeoGalleries, via De Gradi 10, Monza
Periodo: dal 4 maggio al 29 maggio
Orari di apertura: mar-ven: 15.00/19.00; sab 10:00/13:00 – 15.00/19.00

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