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Incontro migranti-Prefettura: ecco cosa è successo dopo il corteo di protesta

La Prefettura ha confermato l'esistenza di un'interlocuzione costante e proficua con gli enti gestori in merito a tutti i profili connessi all'accoglienza.

camparada protesta migranti 3

Nella mattinata odierna, 7 aprile 2021, un corteo di richiedenti protezione internazionale, ospitati presso il centro di accoglienza di Camparada, ha marciato verso la Prefettura di Monza. Si è trattato di un gruppo di circa 50 migranti, che ha chiesto di poter regolarizzare la propria posizione in Italia, con tanto di striscioni e cori. La manifestazione si è svolta pacificamente, sotto il controllo dei Carabinieri e con il supporto della Polizia Locale dei paesi attraversati: Arcore, Villasanta e Monza.

La Prefettura verso le ore 11 ne ha ricevuto una delegazione. Nel corso dell’incontro i rappresentanti hanno manifestato il proprio disagio riguardo ai tempi della procedura di trattazione delle istanze di protezione internazionale, di cui si occupa una Commissione Territoriale. In caso di diniego, il cittadino richiedente ha la possibilità di presentare ricorso all’Autorità giudiziaria. A quel punto, la pratica ricade nell’iter delle procedure giudiziarie con le relative tempistiche.

In entrambi i casi, è giusto chiarire, non è dunque la Prefettura a occuparsene direttamente. La Prefettura si occupa esclusivamente dei profili connessi all’accoglienza dei migranti, ad esempio in termini di vitto e alloggio, per tutto l’arco temporale della definizione della procedura.

La delegazione ha inoltre espresso le proprie preoccupazioni connesse alla durata del permesso di soggiorno. A tal proposito è opportuno evidenziare che, al momento della presentazione dell’istanza di protezione internazionale, il permesso di soggiorno rilasciato dalla questura ha una durata massima di sei mesi, tuttavia è rinnovabile per tutto l’arco temporale della definizione della procedura. In poche parole, può essere rinnovato sia nel caso in cui il migrante è in attesa della risposta dalla Commissione Territoriale, sia nel caso in cui abbia avviato un ricorso. In tutto questo lasso di tempo, il soggetto continuerà a ricevere accoglienza.

Va inoltre ricordato che il permesso di soggiorno consente di svolgere attività lavorativa. La Prefettura si occupa poi di controllare lo stato patrimoniale di tali lavoratori, al fine di verificare la sussistenza dei requisiti per poter continuare a beneficiare dell’accoglienza.

Esistono infine delle tipologie di permessi di soggiorno di più lunga durata, che sono però esclusivamente connesse al riconoscimento dello status di rifugiato o di altra forma di protezione.

La Prefettura ha comunque confermato l’esistenza di un’interlocuzione costante e proficua con gli enti gestori in merito a tutti i profili connessi all’accoglienza.

 

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