Economia

Il futuro del lavoro: secondo Job 2030 è nell’ibridazione delle professioni

Cosa si intende per ibridazione delle professioni? Di cosa si tratta esattamente?

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La cosiddetta “ibridazione delle professioni” è un concetto che è stato esposto nell’ambito dello studio Job 2030, un progetto di ricerca che coinvolge professionisti con diverse competenze e che ha come obiettivo quello di prevedere quelle che saranno le professioni più comuni negli anni a venire.

Un’epoca di grandi cambiamenti in ambito lavorativo

Quella che stiamo vivendo è sicuramente un’epoca molto particolare per il mondo del lavoro: tanti posti di lavoro “classici” sono stati perduti, in primis per via dell’innovazione tecnologica, ma per il medesimo motivo sono nate anche delle nuove figure.

La situazione occupazionale, in Italia e in molte altre zone del mondo, non è certamente tra le più rosee, tuttavia in fasi storiche contraddistinte da grandi cambiamenti come quella attualmente in corso vi sono sempre delle nuove strade che meritano di essere colte e valorizzate; è proprio questa, d’altronde, la mission di Job 2030.

Tra i tanti spunti forniti da tale studio, quello dell’ibridazione delle professioni è uno dei più intriganti ed è esposto in maniera dettagliata in questa pagina del sito Internet ufficiale del progetto di ricerca, ma di cosa si tratta esattamente?

Cosa si intende per ibridazione delle professioni

Il termine “ibridazione” è largamente utilizzato in biologia per indicare l’incrocio tra razze animali o vegetali differenti, il quale può dar luogo appunto alla nascita di nuove razze.

Secondo Job 2030, nel mondo del lavoro sono attualmente attivi proprio dei processi di questo tipo: molte professioni, infatti, stanno “ibridandosi” tra loro, di conseguenza al lavoratore sono oggi richieste competenze poliedriche.

L’ibridazione più consueta è, secondo tale studio, quella tra professioni tecniche e professioni intellettuali o scientifiche di elevata specializzazione: in passato questi due ambiti lavorativi sono sempre stati piuttosto distinti, oggi invece si intersecano sempre più spesso, anzi la loro unione sembra ormai essere indispensabile per poter affrontare un mondo del lavoro sempre più competitivo.

L’esempio del settore Digital

L’esempio più lampante di questo tipo di ibridazione è senz’altro quello riguardante il mondo Digital, un settore che è recentemente esploso e che è divenuto notevole non solo in termini di potenziale, ma anche a livello di differenziazione di attività.

La persona che oggi desidera lavorare con successo nel mondo Digital deve, per l’appunto, avere sia delle competenze tecniche che intellettuali e scientifiche: dev’essere in grado di eseguire operazioni come acquistare da società specializzate come TopHost un pacchetto hosting, impostare il layout grafico di un sito web e gestirne i contenuti attraverso un CMS, utilizzare i social network, attuare delle attività di Web Marketing di vario genere e molto altro ancora, allo stesso tempo è fondamentale anche che la persona abbia un’ottima cultura generale, che abbia una comunicazione efficace e persuasiva, che sia abile nel vendere e nel gestire un dialogo con un cliente, che sappia “leggere” i principali bisogni della clientela di riferimento.

Fondamentale accrescere cultura e competenze, e anche saper essere flessibili

Il lavoratore del prossimo futuro, dunque, è una persona sicuramente molto qualificata, è dunque corretto affermare che il mercato del lavoro sta innalzando le proprie pretese? Si, certamente: il quadro che emerge dal concetto di ibridazione delle professioni è proprio questo e vede protagonisti dei lavoratori con competenze sempre più marcate e poliedriche.

Oggi come oggi, dunque, nessun lavoratore o aspirante tale può permettersi di far affidamento per tutta la vita a specifiche abilità o competenze: per essere competitivi e per trovare una collocazione, infatti, è necessario essere molto flessibili ed essere pronti a spendere le proprie competenze tecniche, scientifiche o umane anche in ambiti che non erano stati neppure minimamente preventivati.

Ulteriore risvolto di ciò è il fatto che sarebbe per chiunque una buona regola quella di non smettere mai di formarsi e di accrescere la propria cultura: conseguire una laurea, imparare una lingua straniera, acquisire competenze tecniche e fare esperienze pratiche di vario tipo è da considerarsi sempre un qualcosa di molto positivo, anche laddove non si intraveda la possibilità di far fruttare in maniera immediata quanto si è acquisito.

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