Ambiente

1984-2020, quanto si è costruito a Monza e Brianza? Ce lo dice Google Earth

Google Earth ha introdotto la nuova funzione Timelapse per permetterci di vedere come si è trasformato il Pianeta dal 1984 a oggi: abbiamo dato un'occhiata alla nostra Brianza.

provincia_1984_timelapse

Chissà se esiste (o se mai sarà scritto) l’equivalente brianzolo di “Com’era verde la mia valle”, il romanzo di Richard Llewellyn che nel 1939 raccontava le sorti di una famiglia di minatori gallesi che, anno dopo anno, vedevano il loro villaggio degradarsi e scomparire proprio a causa dell’azione distruttiva della miniera sul paesaggio.

Certo, magari sostituendo la miniera con una (o più) imprese edili con il pallino per la cementificazione selvaggia: la provincia di Monza e Brianza infatti è in cima alla classifica di densità abitativa italiana, battuta solo dalla città metropolitana di Napoli (che registra 2.576 abitanti per kmq contro i nostri 2.146: Milano, per fare un esempio della nostra vicina metropoli, si attesa sui 2.073).

In attesa dell’opera che racconti il passaggio dai boschi ai palazzoni, possiamo assistere alla trasformazione su Google Earth, almeno per quello che riguarda gli ultimi 37 anni. Qualche giorno fa infatti la piattaforma si è arricchita della nuova funzione Timelapse, che permette di visualizzare anno per anno i cambiamenti a cui è andato incontro il nostro pianeta dal 1984 al 2020. L’aggiornamento, che arriva giusto in tempo per la Giornata della Terra del 22 aprile, è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra Google Earth, Agenzia Spaziale Europea, Commissione Europea, Nasa e US Geological Survery, che hanno messo a disposizione un totale di 24 milioni di immagini satellitari dal 1984 a oggi. In questo modo è possibile assistere, tramite un breve video, alla trasformazione di ogni area del Pianeta: l’estremo tentativo di rendere consapevole il mondo dell‘azione dell’uomo e dei catastrofici effetti del cambiamento climatico, tra deforestazioni, scioglimenti di ghiacciai, prosciugamento di laghi e urbanizzazione selvaggia. Tra Doha e il Lago d’Aral, l’Alaska e la Germania, la Cina e il Madagascar, nella schermata iniziale di Google Earth Timelapse sono già presenti una ventina di video da tutto il pianeta.

E la Brianza? La nostra provincia (fortunatamente) non rientra tra le aree di interesse messe in evidenza da Google, ma noi di MBNews abbiamo comunque pensato di andare a dare un’occhiata alla sua trasformazione. Nel 1984 l’area era già fortemente urbanizzata (peraltro la zona è stata sempre caratterizzata da una forte densità abitativa), ma è comunque possibile vedere una differenza tra il territorio di 37 anni fa e quello di oggi.

Oltre alla resa di definizione dell’immagine, la prima cosa che colpisce digitando i nomi dei nostri paesi su Google Earth Timelapse è vedere come le già presenti aree urbane si siano intensificate. Probabilmente ognuno di noi è già andato a googlare il proprio comune di residenza, ma in questi casi è sempre interessante osservare anche l’inizio e la fine della classifica: nel nostro caso, Lissone e Cornate d’Adda, rispettivamente il paese più urbanizzato e quello più “vivibile” della provincia.

Con 4.952 abitanti per kmq, Lissone vince infatti il poco ambito premio di comune più urbanizzato della provincia: a oggi i residenti superano le 46.000 unità, mentre all’inizio degli anni ’80 erano poco più che 30.000.

Il paese meno densamente popolato della provincia più urbanizzata d’Italia, invece, è Cornate d’Adda: “solo” 767 abitanti per kmq, per un totale di 10.727 residenti, 3.000 in più rispetto a 37 anni fa.

Risalendo la classifica dei comuni più popolati ne troviamo tanti che hanno conosciuto una forte crescita dal 1984 a oggi: la popolazione di Seregno è aumentata di 8.000 unità, per una densità di 3.460 abitanti per kmq, quella di Bovisio Masciago di 6.000 (3.436 abitanti/kmq), quella di Villasanta di 4.000 (2.880 abitanti/kmq).

Ma c’è un altro tipo di trasformazione che abbiamo voluto osservare: quello del tracciato iniziale dell’autostrada Pedemontana, che dalle immagini fornite da Google appare come un taglio netto sul territorio. Dopo aver visto il territorio trasformarsi sotto i nostri occhi, nella vita reale e nella ricostruzione accelerata di Timelapse, viene spontaneo chiederci se valga la pena pagare il caro prezzo di altro consumo di suolo a un’autostrada che ha già distrutto numerose aree verdi come il bosco della Moronera, tra Lomazzo e Turate.

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