Politica

Giornata Mondiale della Terra: la riflessione di Sarah, giovane ambientalista: “Bisogna cambiare strada”

Pubblichiamo qui di seguito una riflessione che ci ha inviato Sara Brizzolara, Attivista ambientale. e Responsabile Ambiente e Transizione Ecologica dei Giovani Democratici lombardi.

sara brizzonalara

Pubblichiamo qui di seguito una riflessione che ci ha inviato Sarah Brizzolara, Attivista ambientale.
e Responsabile Ambiente e Transizione Ecologica dei Giovani Democratici lombardi.

“Pedemontana ci preoccupa. Non solo come strada. È un modello passato che si ripropone. E per cambiare strada prima di tutto dobbiamo cambiare noi. Perché in una società ossessionata dall’io, servono sempre nuove strade.

A cinque anni dalla firma degli Accordi di Parigi e dall’Agenda ONU 2030 sullo Sviluppo Sostenibile, il Mondo è molto distante dal compiere un passaggio di rotta e una vera transizione ecologica che guardi anche alla giustizia sociale.
Dal 2015 ad oggi, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha continuato a salire, raggiungendo lo scorso 3 aprile la quota storica di 421,21 di parti per milione all’Osservatorio di Manua Loa alle Havaii. Un secolo e mezzo fa eravamo attorno alle 278 parti per milione.
Dati che, nonostante la crisi economica portata dal Covid 19, dal 2019 a oggi sono comunque cresciuti.

Il dubbio è che la crisi climatica sia anche qualche cosa di più profondo, una crisi di modello antropologico, di un modello di sviluppo e di consumo e, in fondo, una crisi di egocentrismo.

Che mette in luce il nodo di fondo di questa economia capitalistica del consumo, globalizzata e forsennata.

Il nostro sistema produttivo continua a spingerci a un consumo di prodotti infinito ed è portatore di una forte spinta all’individualismo per aumentare il numero di oggetti e di beni di cui veniamo convinti di avere “bisogno”. A beneficio di pochi e con un danno per molti.

Anche nel settore dei trasporti si spinge costantemente su quelli individuali, sulla comodità di organizzarsi da soli gli orari e gli spostamenti, e si investe poco  sul trasporto pubblico, e molto sulla rete stradale.

Per questo serve una svolta non solo tecnologica e di investimenti ma culturale.
Serve cambiare una società che crea la necessità di spostarsi da soli, di essere soli, che ci porta a consumare di più per raggiungere una felicità ipotetica e materiale. Serve un minimalismo armonico, che avrà un impatto anche sul nostro modo di muoverci. E sui trasporti.

Per questo serve un presa di coscienza comune, che passa anche dal mettere in discussione anche il bisogno di spostarsi sulla propria auto privata e per farlo di costruire un’opera così impattante per il territorio. Un’auto per tutti e per ciascuno è stato il sogno che guidava il Boom Economico ed è ancora il modello dominate, con qualche correttivo verso l’elettrico e l’ibrido, che cambiano l’impatto sulle emissioni, salvaguardando però il modello di fondo.

In vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 la Lombardia sarà al centro di grandi investimenti, e di scelte importanti anche per l’impatto ambientale, compreso un ripensamento della sua rete di trasporti.
Riusciremo a farlo con un’ottica improntata alla transizione ecologica o sceglieremo nuovamente opere molto impattanti per gli ecosistemi? Sarà questa una occasione per cambiare il nostro modo di essere, di organizzarci, di muoverci e di investire sul futuro?

Queste sono le domande che si aprono in un discorso collettivo e di territorio che a partire da Pedemontana possa davvero interrogarsi su quale domani abbiamo in mente.”

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