Ambiente

Consumo di suolo, serve un piano incisivo: la denuncia del Coordinamento Ambientalista

A loro parere è ancora troppo debole la strategia elaborata dalla Provincia di Monza e Brianza per adeguare il piano alla soglia di consumo di suolo prevista a livello regionale.

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Consumo di suolo: serve un cambio di rotta. Lo dice a gran voce il Coordinamento Ambientalista Osservatorio PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), di cui fanno parte comitati, associazioni e gruppi ambientalisti della Brianza. A loro parere è ancora troppo debole la strategia elaborata dalla Provincia di Monza e Brianza per adeguare il piano alla soglia di consumo di suolo prevista a livello regionale. Documentazione alla mano, sono tante le criticità che emergono secondo gli ambientalisti, a partire dal ritardo con cui l’ente provinciale sta agendo sul tema: “dall’approvazione della legge regionale del 2014 – commentano – sono passati più di sei anni nel corso dei quali, gli immobiliaristi e i privati han potuto continuare a consumare suolo libero”.

I numeri: medaglia nera per la Brianza

E’ sempre di attualità il tema del consumo di suolo in Brianza. Purtroppo. La nostra provincia continua a mantenere il triste primato di territorio più cementificato d’Italia. È molto preoccupante la “fotografia” che emerge con ben il 54,90% di territorio occupato da aree antropizzate, il 33,19% da aree agricole, l’11,9% da zone boscate e ambienti seminaturali, lo 0,23% da corpi idrici, lo 0,04% da zone umide. L’ Indice di Consumo di Suolo ha un valore medio provinciale del 53,90% ma con Lissone all’80,7%, Giussano all’80,3 %, Biassono al 75,3%, Nova Milanese al 71,7%, Sovico al 70,6 %, Bovisio Masciago al 70,25, Seregno al 70%, Cesano Maderno al 69,5% e molti Comuni oltre il 65%.

Fonte: Rapporto Ispra, 2019

Il Comitato: “Nuova edificazione non è giustificata da reali esigenze”

Qualcosa di positivo però sembra esserci: si fa sempre più ricco il dibattito sulle esigenze delle città e suo loro futuro, grazie anche all’attenzione di gruppi ambientalisti (anche giovanissimi, come è successo a Monza città) che monitorano il tema. A parlare in queste ultime ore è stato il Comitato Ambientalista PTCP che ha messo l’attenzione sulla seconda Conferenza di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) della variante PTCP, tenutasi il 1° marzo sul tema della riduzione del consumo di suolo.

“La documentazione della VAS evidenzia due dati importanti – sostiene il Coordinamento – in primo luogo un fabbisogno di alloggi negativo (-5316), ovvero una eccedenza di offerta già al 2019 rispetto alla proiezione di crescita della popolazione al 2025. Questo significa che non c’è necessità di nuove superfici per l’edificazione di altri alloggi; il secondo luogo che anche il fabbisogno di superfici per le altre funzioni, tipicamente il produttivo e il terziario presenta un segno “meno” nella simulazione di uno scenario sia basso che medio di crescita degli addetti e diventa positivo solo con uno scenario di crescita alto, situazione quest’ultima irreale sopratutto in questa fase di emergenza pandemica cui seguiranno certamente condizioni di contrazione del mercato. Anche in questo caso la realizzazione di nuova edificazione non è giustificata da reali esigenze”.

“Il dispositivo provinciale prevede però alcuni meccanismi di “premialità” per i Comuni – proseguono – premialità che non è altro che un abbassamento della soglia stabilita di riduzione del consumo di suolo. Non si tratta di riduzione ma di possibilità di consumare di più. Una scelta che i gruppi ambientalisti non condividono, considerato che le condizioni in cui versa il territorio provinciale, pesantemente edificato e antropizzato, non sono tali da consentire queste flessibilità che rendono meno stringente l’attuazione della norma”.

Attuare solamente un parziale rallentamento del consumo di suolo non può essere un risultato soddisfacente visti i livelli elevatissimi già raggiunti dalla nostra provincia”, conclude il Coordinamento.

 

In apertura: Lissone, il comune il cui indice di consumo di suolo è oltre l’80%.

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