Cultura

Riaperture, tocca alla cultura. Viaggio tra le speranze dei teatri di Monza

Per il mondo culturale italiano si tratta della prima vera svolta del 2021 e anche a Monza i teatri si preparano ad accogliere la "nuova normalità".

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C’è una data e questa volta sembra essere quella buona. Il prossimo 26 aprile torneranno ad aprire cinema e teatri in Italia, fermi da mesi a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Le aperture riguarderanno le cosiddette “zone gialle rafforzate“, previste appunto dal 26 aprile, che dipenderanno dalla diminuzione del numero dei contagi. Nonostante il coprifuoco (ancora alle 22,00) e la capienza ridotta sia al chiuso che all’aperto, per il mondo culturale italiano si tratta della prima vera svolta del 2021 e anche a Monza i teatri si preparano ad accogliere la “nuova normalità”, sperando di alzare su il sipario già a partire dalla prossima settimana.

Teatro Binario 7: “In cantiere anche la programmazione estiva”

“Se, come tutti ci auguriamo, nelle prossime settimane la situazione migliorerà e la Lombardia passerà in fascia gialla, potremo rialzare il sipario con tutte le precauzioni previste dal protocollo sanitario. E allora vi vogliamo raccontare quello per cui abbiamo lavorato nelle scorse settimane – anticipa il direttore artistico del teatro Binario 7 di Monza, Corrado Accordino, rompendo il silenzio degli ultimi mesi scanditi dalle nuove ondate della pandemia.

“Abbiamo immaginato – prosegue il direttore – di presentare tre spettacoli compresi fra la fine di aprile e il mese di maggio. Nella consapevolezza delle difficoltà organizzative dovute al periodo, abbiamo scelto spettacoli che, grazie alla disponibilità di artisti e maestranze, ci consentiranno di poter confermare o meno gli eventi anche con il breve anticipo concesso dalle disposizioni delle autorità. In cartellone allora “Open – La mia storia” del Teatro Elfo Puccini, accanto a “Il cattivo bambino”, produzione del Binario 7 che ha debuttato la scorsa estate, e “Quel che resta” di Monica Faggiani. La vera novità che abbiamo immaginato per la città è una stagione estiva che partirà nel mese di giugno e proseguirà fino a fine luglio, per vedere spettacoli in anteprima assoluta insieme ad altri che hanno già riscosso successo in questa estate che, ci auguriamo, possa essere di rinascita”.

Teatro Manzoni: “Ancora poche certezze, ma che voglia di tornare!”

“C’è un grande desiderio di riprendere, di ritornare al rito del teatro – racconta Paola Pedrazzini, direttore artistico del Teatro Manzoni di Monza. – Essendo un teatro pubblico la riapertura passa anche per un’interlocuzione con l’amministrazione, ma posso dire che in tutti questi mesi non è mai mancato il dialogo con l’assessore alla cultura, Massimiliano Longo. Da quando si è parlato della data del 26 aprile come possibile riapertura, nell’aria c’è un nuovo entusiasmo: abbiamo la concreta possibilità non solo di tornare ad aprire i nostri luoghi, ma anche di tornare a ragionare a lungo termine sulla nostra proposta culturale. Questo vuol dire teatro, ma non solo: penso ad esempio al nostro corso di critica con gli studenti”.

“L’affetto che hanno dimostrato i nostri abbonati è stato costante – continua Pedrazzini. – Abbiamo ricevuto mail, messaggi, telefonate, che ci hanno fatto bene nonostante il momento difficile del mondo della cultura. Il prossimo passo sarà concretizzare la stagione 2021-2022, tra nuovi spettacoli e proposte attualmente cancellate ma a cui non vogliamo rinunciare. Non nego però che ancora c’è tanta incertezza: governo e regioni devono chiarire diversi punti, ma qualcosa inizia a muoversi”.

Teatro Villoresi: “Non ci siamo mai fermati, ora andiamo avanti”

“In questi mesi di lockdown non mi sono mai fermato: il teatro non è solo il mio lavoro, è la mia passione e senza non posso stare – prosegue Gennaro D’Avanzo direttore del Teatro Villoresi di Monza. – Abbiamo più volte parlato del nostro “teatro d’asporto“, adesso penso che mi toccherà proporre un “teatro d’importo”, cioè tornare a riorganizzare gli spettacoli messi in scena in questi mesi, ma questa volta sul nostro palcoscenico. La data del 26 è un momento importante, ma la programmazione va avanti lo stesso: un esempio fra tutti, il 25 aprile, giorno della Liberazione. Sto già organizzando uno spettacolo ad hoc, seppur in forma ristretta”.

“In queste settimane sono riuscito ad andare a Roma: qualcosa si muove, le compagnie si stanno organizzando, c’è fermento – conclude d’Avanzo. – Certo è che dovremo capire come, con che capienza e quando si tornerà alla in sala: per chi fa teatro e deve programmare un cartellone non sono elementi da poco conto. Una cosa però la so: non chiudo, apro. L’ho fatto per tutti questi mesi e lo farò anche nei prossimi: sorrido alla vita, alle difficoltà e non perdo le speranze. Se non fossi così penso che questo mestiere non potrei farlo!”.

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