Sociale

Vimercate, nuova RSA di Anni Azzurri: Vico Mercati apre l’8 marzo

La nuova struttura, due piani attrezzati per poter accogliere fino a 120 persone autosufficienti e non, per soggiorni brevi o lunghi periodi, è molto legata al territorio. L'emozione e la soddisfazione della direttrice, Silvia Cavenati.

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L’8 marzo è la Giornata internazionale della donna. In Italia, da quest’anno in poi, quella data sarà anche ricordata come l’anniversario dell’inizio del primo lockdown da Covid-19. Nel 2020 in quei giorni, così confusi e pieni di preoccupazioni e sofferenze, per la prima volta avrebbe dovuto aprire le porte a Vimercate la Residenza Sanitaria Assistenziale Anni Azzurri ‘Vico Mercati’.

Per colpa della pandemia l’inaugurazione della struttura di via Rossino, due piani attrezzati per poter accogliere persone autosufficienti e non, per soggiorni brevi o lunghi periodi, è stata solo rinviata di un anno. Ora, proprio l’8 marzo, la residenza Anni Azzurri ‘Vico Mercati’, che ha 120 posti letto in grado di incrementare l’offerta dei servizi socioassistenziali dedicati agli anziani sul territorio, può finalmente iniziare la propria attività.

“Vogliamo dare un segno di rinascita, ripartenza e positività – afferma, con una certa emozione, Silvia Cavenati (nella foto in alto), direttrice della nuova RSA di Anni Azzurri a Vimercate – apriamo la struttura con i primi ospiti e con una squadra, tra personale medico, operatori socio-sanitari, educatori, fisioterapisti, personale amministrativo, addetti alla cucina e ai servizi, composta da persone che già lavorano per Anni Azzurri, un brand privato noto in campo socio assistenziale, che gestisce 56 residenze per anziani in Italia di cui 19 in Lombardia e fa parte del gruppo Kos care”.

Nonostante la pandemia, la RSA ‘Vico Mercati’, che dispone di un nucleo protetto da 20 posti letto per accogliere persone con decadimento cognitivo e garantisce un triage all’ingresso pensato per minimizzare il rischio di contagio sia per gli ospiti sia per gli operatori che vi lavorano, si è organizzata per incentivare in sicurezza il legame tra gli ospiti della struttura e le loro famiglie e per gestire, nella maniera più efficace, le diverse attività di stimolazione motoria e cognitiva.

 

“Il contatto tra ospiti e famiglie viene mantenuto costantemente con video-chiamate, Whatsapp e le altre possibilità messe a disposizione dalla tecnologia – afferma Cavenati – inoltre disponiamo di una stanza degli incontri dove, grazie a particolari plexiglass dotati di appositi fori, ci si potrà stringere la mano”.

“La socialità degli ospiti, pur nelle limitazioni dovute al Covid-19, viene incoraggiata attraverso attività di animazione in piccoli gruppi, la presenza al piano terra di una grande hall d’ingresso con reception, bar, una sala polivalente e all’esterno di un ampio giardino con vista sul verde della Brianza – continua la direttrice della RSA di Anni Azzurri a Vimercate – inoltre, anche nei primi 10 giorni dall’ingresso quando ogni ospite, per essere sottoposto a tutti i necessari controlli, vivrà in camera singola in una sorta di isolamento obbligato (precauzionale), sono previste una serie di attività nel totale rispetto delle sue inclinazioni personali”.

IL LEGAME CON IL TERRITORIO

La scelta di Anni Azzurri di aprire una nuova residenza sanitaria assistenziale a Vimercate non è casuale. Anzi è pensata, sin dal nome ‘Vico Mercati’, dal latino Vicus Mercati, ovvero il “villaggio del mercato”, toponimo che ha dato il nome alla città di Vimercate, sulla base di una forte volontà di integrazione con il contesto in cui la struttura sorge.

“Vimercate, dove prima della nostra c’era solo un’altra casa di riposo, è abbastanza vicina a Monza, ma è orientata anche verso Lecco – spiega Cavenati – la scelta di aprire qui è, quindi, molto ponderata e abbiamo voluto ribadirla dando i nomi dei quartieri e delle aree storiche di Vimercate (Torri Bianche, Trotti, San Rocco, Molgora, Brianza, Sottocasa) ai sei nuclei, tre per piano da 20 posti letto ognuno, di cui è composta la struttura, ma anche appendendo alle pareti dei corridoi e delle stanze immagini di paesaggi e scorci del territorio”.

In un mondo sempre più globale, che sta mostrando qualche lacuna anche nella difficoltà di trovare soluzioni condivise e utili per tutti per combattere la pandemia, partire dal locale, dunque, resta probabilmente il modo migliore per capire quali sono le risposte migliori a specifiche esigenze e problematiche da affrontare.

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