Politica

Vimercate diventa città arcobaleno: adesione unanime alla rete antidiscriminazione Lgbt+

Approvata l'adesione a Re.a.dy. la rete delle pubbliche amministrazioni nata per prevenire fenomeni di omotransfobia

Palazzo Trotti - municipio - piazza Unità d'Italia

Vimercate diventa una città arcobaleno, impegnata a contrastare le discriminazioni per orientamento sessuale o identità di genere e a promuovere sul territorio il riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt+. All’unanimità lunedì 22 marzo il Consiglio comunale ha approvato la mozione presentata dai gruppi di centrosinistra con la richiesta di far aderire il Comune a Re.a.dy., la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni nata per prevenire e superare l’omotransfobia.

Re.a.dy. è stata avviata durante il Pride nazionale del 2006, con un’iniziativa promossa dai Comuni di Torino e Roma che riunirono una prima rappresentanza di enti locali italiani, e da allora la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere è arrivata a contare oltre un centinaio di istituzioni tra regioni, province, città metropolitane e comuni italiani: in Lombardia sono una ventina i municipi aderenti a Re.a.dy., tra cui Milano, e dopo il voto di lunedì sera Vimercate diventa il primo della provincia di Monza e Brianza.

Il Consiglio comunale di Vimercate in una seduta prima dell’emergenza covid

La proposta è stata presentata all’aula da Davide Nicolussi, consigliere di Azione, ricordando quanto siano ancora diffusi episodi di discriminazione di diversa portata, molti che passano sotto silenzio, fino poi ai frequenti casi di violenza raccontati dalla cronaca: “Non serve fare grandi cose – ha detto – ma basta applicare la politica dell’inclusione. Una comunità deve dire a chi è vittima di discriminazione “non sei solo” e deve esporsi per mettersi in prossimità di queste persone”.

“L’obiettivo della rete – si legge nella mozione che ha ricevuto il voto favorevole della maggioranza 5 Stelle e dei gruppi di centrodestra e centrosinistra – è individuare e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali realizzate dalle pubbliche amministrazioni a livello locale, contribuendo così alla diffusione delle buone pratiche su tutto il territorio nazionale e supporto alle pubbliche amministrazioni nella realizzazione di attività rivolte alla promozione ed al riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt+”.

C’è ancora moltissimo da fare sul tema delle discriminazioni – ha detto il sindaco Francesco Sartini –. E anche se già da molti anni l’Amministrazione di Vimercate si è mossa, su questo specifico aspetto si sta prendendo ancora coscienza. Prima delle sentenze, sono stato tra i sindaci italiani che hanno voluto iscrivere nei registri di Stato Civile il riconoscimento dei figli di coppie omosessuali: questo purtroppo è ancora un passaggio che crea discriminazioni rispetto al diritto alla famiglia e alla tutela dei minori che non credo sia degno di un Paese come il nostro”.

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