Sociale

“Stop Tampon Tax”, Coop Italia riduce l’Iva sugli assorbenti al 4%

"La scelta di tassare come bene di lusso un assorbente è prima di tutto un errore di valutazione e un messaggio sbagliato", spiega Maura Latini, AD Coop Italia. La riduzione IVA sarà dal 6 al 13 marzo 2021, la settimana dedicata alla festa della donna.

COOP

Si potrebbe dire che quella contro la Tampon Tax è una battaglia nata a Monza. Il primo a cercare di eliminare l’odiata tassa contro gli assorbenti e alcuni prodotti igienico-sanitari femminili con tassazione da “bene di lusso“, cioè al 22%, fu infatti il monzese Pippo Civati, ex PD, oggi in Possibile, che iniziò a portare il tema all’attenzione della politica già nel lontano 2016. A distanza di cinque anni, la Tampon Tax non solo è si è inserita all’interno del dibattito pubblico, ma è anche protagonista dell’ultima campagna delle catena di supermercati Coop, che ha deciso che dal 6 al 13 marzo tutti gli assorbenti a scaffale saranno venduti come se l’aliquota Iva fosse ridotta al 4%. 

Tampon tax, la Coop dice no

Forse non tutti conoscono il termine inglese, ma con “Tampon tax” si intende la tassa su alcuni prodotti igienici femminili al 22%, l’aliquota applicata nel nostro paese per i beni di lusso. Per anni il tema degli assorbenti e della loro tassazione è stato in Italia un tabù, un argomento non degno di essere incluso nell’agenda politica. Tutto è cambiato recentemente: ad aprire la strada è stato Pippo Civati, ma anno dopo anno una riduzione dell’aliquota è stata proposta in almeno ogni legge di bilancio, seppur con scarsi risultati. Ad accendere i riflettori sul tema è stata anche una petizione lanciata su Change.Org nel 2018 dal collettivo “Onde Rosa“, che ad oggi conta quasi mezzo milione di firme, che ha proposto l’abbattimento di tale tassa al 4%, come i beni di prima necessità.

A scendere in campo adesso è anche la catena di supermercati Coop: partirà infatti negli oltre 1000 store d’Italia il 6 aprile la campagna  “Close the Gap- riduciamo le differenze”, una campagna fatta di azioni e impegni per promuovere la parità di genere femminile e combattere le disparità. Tra le prime azioni, Coop dice addio alla Tampon Tax, riducendo l’IVA sugli assorbenti al 4% per una settimana.

“Iva al 22%? Un messaggio sbagliato”

“Vogliamo percorrere con maggiore decisione la strada a favore di una cultura della diversità e dell’inclusione, con l’idea di darci obiettivi non di facciata – spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori). – Coop è molto sensibile al tema, il principio dell’integrazione e dell’eguaglianza è parte costitutiva dell’essere cooperativa. I dati in nostro possesso fotografano una situazione migliore della media per quanto attiene ad esempio la composizione dei nostri consigli di amministrazione (oltre il 44% è donna) o la presenza di donne nei ruoli direttivi sul totale degli occupati (oltre il 32%). Inoltre tutte le nostre cooperative contemplano nei contratti integrativi la presenza di Commissioni Pari Opportunità e la presenza di donne è al 50% tra chi frequenta i corsi formazione finalizzati ai posti di responsabilità. In molti punti della nostra rete vendita infine ci affidiamo a personale composto unicamente da donne; nei ruoli di caponegozio e capireparto ci attestiamo su un 43% di presenza femminile. Ma vogliamo fare di più e rendicontarlo, cercando di agire con più determinazione sul versante della leadership femminile che è un importante punto di arrivo anche per noi”.

“La disuguaglianza è generata in primo luogo da elementi strutturali, come per esempio la scarsa rappresentanza di genere che non trasferisce modelli e quindi aspirazioni per le giovani donne, ma inizia anche dalle piccole differenze – dice Maura Latini, AD Coop Italia – come quella che si riscontra tra la tassazione dei prodotti di igiene e cura: gli assorbenti femminili, bene tutt’altro che di lusso, subiscono un’Iva del 22%, al pari di articoli di abbigliamento, sigarette, vino, che non sono considerati di prima necessità. Quella dell’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti non è solo una questione economica, di puro risparmio, ma anche culturale. La scelta di tassare come bene di lusso un assorbente è prima di tutto un errore di valutazione e un messaggio sbagliato, che si traduce in una discriminazione concreta contro la quale vogliamo contribuire ad attivare l’attenzione di donne e uomini. Per questo abbiamo raccolto il messaggio lanciato dalle giovani donne dell’associazione “Onde Rosa” che hanno sollevato il problema; mettiamo a disposizione i nostri punti vendita e la volontà e l’impegno dei nostri soci e dipendenti per segnalare il valore della richiesta, chiedendo che il tema entri nell’agenda pubblica”.

L’azione di Coop tra l’altro, benchè limitata, agisce su un segmento di mercato molto presidiato dalla grande distribuzione dove si concentra la gran parte delle vendite di assorbenti femminili; sono infatti in un anno circa 3,9 miliardi gli assorbenti venduti di cui 270 milioni in Coop. In termini di fatturato ciò si traduce in 400 milioni di euro di cui 72 sono Iva.

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