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Seveso, oltre al caffè abusivo in zona rossa, anche l’attività: multe per oltre 46 mila euro

La società di gestione rischia ora anche l'emissione della misura interdittiva della cessazione dell'attività commerciale.

Carabinieri bar abusivo

A Seveso, è stato scoperto dai Carabinieri un bar “operativo” anche in zona rossa. Quel che è emerso dagli ulteriori accertamenti è ancora più grave. Tre i denunciati e sanzioni totali per oltre 46 mila euro.

E’ successo tutto nei giorni a ridosso del passaggio in zona rossa: i militari di Seveso, durante una mirata attività di controllo finalizzata alla verifica dell’applicazione delle misure anti-contagio covid-19 e al contenimento delle forme di assembramento pubblico, nel transitare dinanzi a un bar del posto, hanno sorpreso un cliente mentre veniva servito, nonostante i divieti.

Immediatamente i Carabinieri sono entrati nell’esercizio e hanno proceduto alla contestazione delle violazioni, alle quali si è aggiunta anche quella relativa alla mancata affissione del cartello obbligatorio riportante il numero massimo di persone contemporaneamente ammesse.

Nella circostanza il locale, che già nei mesi addietro era stato visitato dei militari dell’Arma e indirizzato circa le prescrizioni da seguire, è stato subito chiuso per 5 giorni e segnalato all’autorità prefettizia. Nei giorni successivi, gli ulteriori accertamenti hanno fatto emergere che le inottemperanze del bar erano in realtà ben più ampie: l’attività, a quanto risulta, era svolta in maniera totalmente abusiva.

I due titolari, in concorso con il gestore materiale del locale, sono stati quindi denunciati per esercizio abusivo di una professione (art. 348 c.p.). Inoltre, l’impresa è stata sanzionata per un importo complessivo di oltre 46 mila euro, estinguibile nella misura ridotta di circa 15 mila euro, essendo state accertate anche diverse violazioni amministrative: esercizio abusivo di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; apertura di esercizio pubblico senza la prescritta autorizzazione; attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande sprovvista di autorizzazioni in materia edilizia-urbanistica e igienico-sanitaria; mancata esposizione della riproduzione degli artt. 101 del t.u.l.p.s. e degli artt. 176, 177, 180, 181 e 186 del reg. es. t.u.l.p.s..

La società di gestione rischia ora anche l’emissione della misura interdittiva della cessazione dell’attività commerciale.

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