Salute

Al Cam di Monza il via a “Synlab ReStart”: controlli post Covid

Il progetto punta ad analizzare, attraverso visite ed esami, le numerose problematiche che si manifestano nei pazienti che sono stati contagiati. Il dottor Maurizio Biraghi ci racconta i dettagli dell'iniziativa.

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Un anno di Covid-19 ci ha permesso di conoscere le caratteristiche principali di questo nemico invisibile, capace di uccidere 100mila persone solo in Italia. E, probabilmente, ci permette anche di affrontare l’attuale terza ondata della pandemia con un minimo di tranquillità in più rispetto alle due precedenti. L’incertezza ancora dominante, comunque, non ferma la ricerca scientifica. Che, se da un lato combatte nell’oggi contro la pandemia, dall’altro è già impegnata ora a studiare quello che potrebbe tornare utile nel prossimo futuro.

Anche il nostro territorio prova a dare il proprio contributo in questa direzione. E, così, Monza è una delle sedi principali in cui il Gruppo Synlab Cam ha preparato “ReStart”, un check up specialistico integrato dedicato ai pazienti che hanno superato la fase acuta dell’infezione COVID-19, sia sintomatici che asintomatici.

L’iniziativa, che partirà a metà marzo in tutta Italia nei vari centri del gruppo leader nel mercato europeo per i servizi di medicina di laboratorio e di diagnostica, prevede una serie di esami per verificare l’attuale stato di salute di chi ha avuto il Covid, per poi procedere ad eventuali approfondimenti diagnostici e terapeutici sulle cosiddette problematiche residue della pandemia. Da quelle polmonari a quelle neuro-muscolari, dai disturbi legati alla sfera psico-emotiva (ansia, depressione, disturbi del sonno) fino alle problematiche cutanee.

“Chi si prenoterà Synlab ReStart – Check up post Covid potrà contare presso la nostra struttura di Monza su una squadra di circa duecento medici specialisti che afferiscono al Cam quotidianamente e sono in grado di coprire tutte le problematiche riferite alla decina di aree di studio potenzialmente coinvolte dagli effetti della pandemia sui contagiati anche a distanza di mesi” spiega, in quest’intervista ad MBNews, il Dottor Maurizio Biraghi (nella foto in basso), Specialista in Oncologia e Coordinatore Area Interspecialistica CAMLei.

Siamo ancora nel pieno dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Ma, con oltre un anno di esperienza alle spalle, si cominciano a studiare i soggetti che sono stati contagiati nella prima e nella seconda ondata. Da cosa nasce, Dottor Biraghi, il vostro progetto Synlab ReStart – Check up post Covid?

Un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica “The Lancet”, su pazienti dimessi dopo la malattia COVID-19 ha evidenziato che i soggetti presentavano dopo sei mesi astenia e debolezza muscolare, disturbi del sonno, ansietà e depressione. Sono le cosiddette “problematiche residue” che si stanno manifestando a carico di diversi organi. Ecco perché abbiamo pensato che un check up specialistico integrato in grado di fotografare lo stato attuale del paziente, ma anche di procedere con approfondimenti specialistici, sia un modo per fare un monitoraggio utile anche in un’ottica preventiva di contrasto al virus pandemico.

Quali sono le conseguenze psico-fisiche più frequentemente riscontrate nei pazienti post-Covid in base ai casi fin qui analizzati dalla letteratura scientifica a disposizione?

Prima di tutto c’è da dire che le problematiche sono di vario tipo e non facilmente identificabili nelle settimane seguenti la risoluzione della sintomatologia acuta e la negativizzazione del tampone. Tra gli effetti più comuni dal punto di vista fisico, oltre a quelli polmonari e pneumologici con difficoltà di respiro a riposo e, in alcuni casi, fibrosi polmonari, si riscontrano problematiche cardiologiche con residui aritmici, gastroenterologiche con permeabilità dell’intestino, diarrea, stipsi e, ultime arrivate, dermatologiche con conseguenze cutanee.

Molto importanti, però, sono anche gli effetti del Covid sulla sfera psico-emotiva. Ansia, depressione, angoscia, disturbi del sonno, stanchezza, disorientamento che derivano anche da più di un anno in cui stiamo vivendo tra lockdown e quarantena.

 

Come è strutturato il vostro progetto Synlab ReStart – Check up post Covid?

Il percorso, che si basa su una squadra di circa duecento medici specialisti, parte con una prima fase in cui sono fatti specifici test sierologici per riscontrare la presenza di anticorpi al Covid-19, una visita ad indirizzo internistico, l’elettrocardiogramma, la spirometria per valutare le funzionalità respiratorie, la lastra al torace, esami ematochimici e test psicometrici su ansia/depressione e qualità di vita.

Tutti questi riscontri vengono valutati da me che sono il Coordinatore del percorso per decidere se può bastare così oppure se è necessario un approfondimento di secondo livello con una visita pneumologica per le problematiche polmonari, una visita fisiatrica per quelle neuromuscolari e riabilitative o una visita psicologica.

Dottor Biraghi, siamo nella settimana della Festa internazionale della donna. Come giudica l’esperienza del CAM Lei, di cui è Coordinatore, un centro medico interamente dedicato alla salute e al benessere femminile?

Il concetto di avere a Monza una struttura di questo tipo, con sala d’attesa e studi medici attrezzati per le donne, è molto positivo. L’inter-specialità medica è il vero punto di forza. Anche se in questo caso il ginecologo la fa da padrone, infatti, il contributo delle diverse caratterizzazioni, dall’osteopatia alla medicina estetica, dalla nutrizione alla medicina complementare e alla psicologia, è decisivo. Sono decine le pazienti di cui la struttura si occupa ogni giorno.

Molto importante è anche l’atmosfera che si respira al CAM Lei. Ad esempio con iniziative come il tè della salute, cioè un incontro mensile, ora per forza di cose virtuale, in cui specialisti, senza indossare il camice, affrontano insieme alle pazienti temi di attualità in un clima assolutamente informale.

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